"Ruben!" gridó Amy.
"Ci penso io!"
Xander sfoderó il pugnale e corse d'istinto verso il cane nero.
La lama argentata del pugnale si illuminó di azzurro e una delle teste di Cerbero si voltó verso Xander.
Il ragazzo saltó e come aveva fatto con Acrux, lanció il pugnale e questo si conficcó nella fronte del mostro.
Una forte luce azzurra accecó il cane e Xander, mentre schizzi rossi gli macchiavano le vesti blu.
Krista, nel mentre, balzó accanto a Ruben, che dolorante era accasciato sotto il cane nero; lo prese per le spalle e lo trascinó piú lontano.
"Come stai?!"
"Mi fa un male incredibile...non riesco a muoverlo..." gemette Ruben col viso rosso infuocato e le mani attorno alla caviglia.
"Ancora pensi che sia Caronte quel mostro là?" lo rimproveró Krista
"Stai fermo quí...quando tutto sará finito ti cureró la ferita. Ora ti proteggo io."
"Grazie Kry, sei un'amica." gli sorrise lui, con gli occhi lucidi dal dolore.
Intanto Cerbero sbatteva il corpo contro la barriera di Amy, che proteggeva lei stessa e Xander.
"Quanto resisterai Amy?!"
"Non so...non credo ancora per molto."
"Quante lame ti rimangono?!"
Amy lanció un occhiata rapida al borsellino verde.
Xander ci mise le mani dentro e guardó la compagna preoccupato.
"Ce n'é una!" esclamó.
"Allora prendila ed usala te. Io non me la sento di..."
"Ma che dici?!
Non devi aver paura di far del male a Caronte. Ormai lui non é più in sè!
Sono convinto che tornerá se stesso solo dopo aver ucciso noi quattro, quindi è inutile crucciarsi!"
"Si...ma..." balbettó la ragazza triste.
Il pugnale di Xander era conficcato nella testa sinistra di Cerbero, a ciondoloni e in preda ad una forte emorraggìa; la testa centrale era ancora attiva ma cieca, mentre quella a destra era vigorosa e ringhiante.
Il mostro decise di lasciar perdere i due ragazzi e si voltó in fretta, dirigendosi verso Krista e Ruben, indifesi.
Quest'ultimo, vedendo il cane correre verso di lui, si caricó delle ultime energie che aveva in corpo ed espiró un'enorme fenice di fiamme arancio, forse la piú grossa mai creata prima d'ora.
Krista ammirava la creatura di luce con stupore.
L'uccello incandescente agitó le ali e fluttuó verso il cane, inglobandolo completamente.
Ad Amy si strinse il cuore alla vista di quella scena, cosí Xander le mise una mano sulla spalla.
"Non fare cosí Amy. In questo modo anche lui sará salvo."
"Ma..." parlò tremante la ragazza "se per salvare qualcuno, devo arrivare ad ucciderlo...bhe, preferisco non salvarlo."
"Senti Amy...anche Cerbero è uno di loro. Ricordi cosa disse Caronte?! Non dobbiamo badare a cosa vedremo con gli occhi. Dobbiamo solo distruggere il mostro che si annida in lui."
La ragazza col kimono floreale tirò su col naso e fece un profondo respiro.
"Ok. Ci proverò."
Mentre Cerbero bruciava dolorante tra le fiamme di Ruben, Krista provvide ad allontanare il corpo dell'amico per stare al sicuro. La ragazza estrasse dalla tasca la boccetta di cristallo, dove prima era contenuto l'olio di tarassaco. "E' l'acqua dell'Acheronte vero?" fece Ruben.
"Già."
Krista prese un batuffolo di cotone e tolse delicatamente lo stivale bianco all'amico, che gemeva.
"Credo di essermela rotta!" esclamó ad occhi chiusi e denti stretti.
"Sh! Ora ti passerá." affermó la ragazza.
La caviglia di Ruben era diventata viola e una parte del piede si era gonfiata.
"E io che speravo di arrivare a trent'anni senza essermi rotto niente..."
Krista curó superficialmente la ferita di Ruben, e il piede inizió a sgonfiarsi.
"É anestetizzante. Che sollievo." mormoró lui, tirando un sospiro profondo.
"Speriamo che agisca in profonditá" disse Krista "altrimenti, se é rotto qualcosa, non potrá rimarginarsi correttamente."
Xander avvicinò ad Amy l'ultima fogliolina di Leablade che possedeva; lei tentennò per qualche secondo, ma poi si decise. Fece svanire la barriera, ed afferrò convinta la lama verde.
"...poi ho visto che hai una mira infallibile." continuó Xander, sforzandosi di sorriderle.
Lei si fece coraggio, prese la mira e scagliò energicamente la lama verso il corpo del mostro infuocato.
La Leablade trapassò il torace di Cerbero, in uno zampillo di sangue scarlatto.
Amy digrignó i denti disgustata.
Ruben alzò lo sguardo, e dopo aver individuato un punto preciso del 'campo di battaglia', non curante del dolore al piede, e sicuro delle proprie azioni, esclamò:
"Amy, Xander, venite verso di me!"
Xander prese il polso dell'amica ed insieme corsero verso gli altri due compagni; Ruben si caricò di energia e gridò:
"MAGNETAR!"
Indicò un punto con l'indice della mano sinistra e da esso scaturì una sfera di luce dorata che colpì il tronco di un cipresso robusto.
Un potente campo magnetico attrattivo originò dal punto in cui la sfera dorata era andata a collidere, ovvero alla base dell'albero.
"Amy svelta, crea la barriera attorno a noi, o finiremo per esserne attratti!" ordinò Krista alla gemella, i capelli marroni che sembravano svolazzare.
La ragazza obbedì senza pensare e i Gemini vennero inglobati dallo scudo.
Le fiamme sul corpo di Cerbero si spensero e la bestia iniziò a strisciare nel terreno, attratta da quella forza magnetica che l'incantesimo di Ruben aveva prodotto.
Il cane urtò violentemente contro il tronco dell'albero e il Magnetar si spezzò.
Amy tolse la barriera.
"Non è ancora morto..." indicò Krista.
La ragazza si concentrò e dal cielo rosso piovve una saetta lilla che esplose sul corpo dell'animale demoniaco, che gemette ringhioso.
Ruben si mise le mani sul viso, incapace di osservare la scena; Amy chiuse gli occhi.
"Non pensate che non abbia sentimenti solo perchè l'ho colpito a quel modo..." disse Krista abbassando lo sguardo.
"Non ti preoccupare Kry..." la consolò Xander "non lo stavamo pensando."
Quando le ceneri volanti prodotte dal fulmine si posarono, la figura di una vecchio malridotto fece apparizione, ustionato e immerso in una pozza di sangue.
I ragazzi riconobbero la sagoma di Caronte, e venne loro una fitta al cuore. Amy versò una lacrima.
"Era necessario?" singhiozzò appoggiandosi sulla spalla di Ruben.
"Si...era necessario." rispose secca Krista, guardando Xander, che annuì.
Krista e Xander si diressero verso la sagoma nera del vecchio, mentre Ruben ed Amy preferirono restare dov'erano.
"Perchè...anche lui..." balbettò Amy in lacrime "abbiamo assistito all'omicidio di Virginia...ed ora abbiamo ucciso Caronte."
"Non era più lui...e nemmeno Virginia era la vera lei. Non abbiamo ucciso nessuno Amy, non siamo degli assassini. Questo è significato salvarlo."
Amy alzó il capo e si asciugó il viso. "Se lo dici te, mi fido Ruby."
"Ah! Consolare una donzella é uno dei doveri principali di un cavaliere." disse fiero il ragazzo.
Amy sorrise.
"Quando la smetterai di essere cosí stupido, fratellino?!"
A Ruben venne da ridere per il 'fratellino' di Amy, ma volgendo lo sguardo per un secondo verso Caronte, ingoió letteralmente il sorriso.
Krista e Xander erano come in lutto davanti alla figura del vecchio traghettatore. Entrambi con lo sguardo basso ed una pessima cera in volto.
Qualcosa si mosse tra il sangue cremisi e la cenere.
I quattro ragazzi rizzarono il capo; era proprio Caronte che tremava e tentava di respirare.
"É...vivo?!" parlottó sottovoce Krista.
"Cosí pare..." rispose Xander.
Le vesti dell'uomo erano bruciate e squarciate, e da esse fuoriusciva un magro polpaccio malridotto, ricoperto da pelle grigiastra e un piede ossuto con unghie nere.
I due Gemini si avvicinarono cauti alla sagoma.
"Venite...non abbiate paura." si rivolse loro il vecchio, col timbro ancora piú rauco e grattato. Tossí.
Il cappuccio nero era distrutto, cosí i ragazzi poterono osservare il viso di Caronte: era sottile ed aguzzo, e la barba appuntita era bruciata; gli zigomi sporgenti incupivano il suo sguardo e due occhiaie viola contornavano gli occhi rossi incavati. La particolaritá dei sui occhi erano le larghe pupille nere: l'unico tra i 118 che le possedeva, e rendevano il suo sguardo meno mostruoso, quasi umano.
Persino le orecchie ed il naso erano allungati ed aguzzi, e dal capo stempiato partivano ciocche di capelli argentati lisci ma bruciati.
"Fa...fa tanto male?!" chiese impacciato Xander, non sapendo se chiedere scusa all'uomo o meno.
"Cosa vuoi che sia una goccia di sangue in un fiume di dolore?!" rispose il vecchio.
"Ti devo restituire una cosa." ansimó, aprendo le dita ossute.
Xander riconobbe il suo pugnale incrostato di sangue e lo afferró un po' disgustato, riponendolo nel fodero blu.
"Caronte." disse Krista "Aveva detto che l'avremmo salvato...se avessimo distrutto Cerbero."
"É cosí Krista." rispose con voce rauca il traghettatore morente.
Ruben ed Amy si avvicinarono lentamente ai compagni a piccoli passi.
"La vita é il primo passo verso la morte, e la morte é il primo passo verso una nuova essenza, diversa dalla precedente."
Amy e Ruben si ricongiunsero coi fratelli.
"É un ringraziamento?!" ironizzó Ruben.
"Si Ruben, é un ringraziamento."
Amy sorrise convinta. Ora era certa che Caronte era felice, seppur in fin di vita.
"Alis Volat Propriis, Gemini!"
"Cosa?" chiese Krista.
"Ricordatevi di volare sempre con le vostre ali, perché sará solo con esse che raggiungerete il Sole."
"Ma non troppo in alto, che sennó ci bruciamo." scherzó Xander, nonostante la situazione luttuosa.
"Il Sole..." ripeté incantato Ruben.
"Per Aspera...ad Astra." ripeté Caronte per l'ennesima volta.
"Eppure sento che lei, signor Caronte, sará l'unico dei 118 a raggiungere il Paradiso." mormoró Amy, con gli occhi lucidi e un sorriso compassionevole sulle labbra "Un luogo in cui potrá trovare la pace."
"Non é il raggiungimento di un luogo che spetta a noi esseri mortali una volta trapassati, cara Amy." rispose il vecchio con la voce tremante e terribilmente rauca.
"E allora dove andrá?! Non finirá in Paradiso?" chiese Ruben, quasi preoccupato.
"Tornare alla natura...
fondersi con l'infinito silenzio del Cosmo.
É quello il vero Paradiso." affermó convinto Caronte.
L'uomo gemette di dolore e tossí; si rilassó e socchiuse gli occhi.
I piedi del vecchio si illuminarono di una luce bianca e piacevole.
Anche le sue vesti piano piano si accesero e Caronte sembró diventare un fantasma di luce, o forse un angelo.
Il suo corpo inizió tramutarsi in scintille che volavano in alto, raggiungendo il cielo rosso sangue che si rinschiaró.
"Vi chiedo un favore, prima che me ne vada..." sopraggiunse la voce flebile e tremante del vecchietto.
"Ci dica." esclamó Krista.
"Voglio che...salviate anche un'altra anima imprigionata nelle tenebre."
"Un'anima?! E di chi?" domandó spaesato Xander.
"Oganessio. Salvate l'anima di quel ragazzo, e fate si che anch'esso possa...raggiungere il Paradiso." rispose Caronte guardando Ruben.
Il sangue in terra scomparve e prima che il vecchio divenne evanescente, Xander gli chiese:
"Aspetta Caronte, ancora non ci ha detto cosa significa 'per aspera ad astra'!"
Il corpo dell'uomo si tramutó in scintille bianche e prima che anche il suo viso venne avvolto da quel bagliore rassicurante, egli rispose:
"Attraverso le difficoltá...
verso le stelle."
Le parole dell'anziano risuonarono nelle menti e nelle anime dei gemelli, che si commossero, ma venne loro spontaneo un sorriso.
Un ammasso di scintille come lucciole rimpiazzó il volto dell'ormai defunto traghettatore, e voló in alto, oltre l'immensitá di quella volta rosso-sangue, lasciando che i volti dei gemelli ammirassero quella luce che si spegneva nel cielo.
Un grosso seme nero fluttuó lento da terra e fece chinare i ragazzi.
"Avanti Xander, distruggilo." suggerí Krista, stanca ma serena.
"Il Seme del Dolore." mormoró Ruben.
"La causa della sofferenza di Caronte." aggiunse triste Amy.
Xander sfoderó il suo pugnale e notó che era pulito e privo del sangue dell'anziano, che era sparito con esso.
La lama argentea si illuminó d'azzurro e Xander l'agitó in aria sfiorando la mandorla volante, che subito si polverizzó.
"É da un po' che mi chiedo se sia giusto." disse il ragazzo in blu.
"Cosa?" chiese Krista.
"Che debba per forza utilizzare questo pugnale. É come...maledetto per me."
"Certamente é stato utilizzato per scopi orrendi..." intervenne Ruben "ed é per questo che ora lo utilizzeremo per compiere buone azioni."
"Mi chiedo se si trasformerá mai in una spada..." mormoró Xander, girandosi l'utensile tra le mani.
"Credo che sia una metafora, non so." mormoró Krista.
"Temperanza...Fortezza..." disse Ruben, zoppicando verso il fratello "Prudenza...e Giustizia."
"Che dici Rub?" gli chiese Krista.
"Sono le quattro virtú che ci sono state affibbiate in qualitá di Starseed." rispose il ragazzo.
"Giá!" proseguí Amy asciugandosi il volto "Solo se queste brilleranno, il pugnale diverrá una spada."
"Allora sono fiducioso che ció accada." affermó Xander perdendosi nel blu profondo del pugnale.
Il vento riinizió ad infuriare, e le nubi vorticosi ritinsero il cielo scarlatto di porpora sopra "L'Isola dei Morti".
"Ci risiamo." sbuffó Krista.
"Come stai col piede Ruby?!" chiese Amy preoccupata al compagno.
"Benino dai. Non sanguina ed é sgonfio, ma mi fa un po' male quando cammino."
Amy guardó la gemella, e le sorrise, poiché era stata proprio lei a curare Ruben con le acque dell'Acheronte.
Pian piano la parete di roccia bianca dietro i ragazzi si riabbassó, per far fluire le acque del Fiume del Dolore dentro quella ragnatela nel suolo.
Non appena i corsi d'acqua argentata toccarono il centro dell'isola, una sfera nera crebbe e si riformó il buco nero che connetteva quella dimensione al Tartaros.
"Il Blazar." pensó Krista a voce alta, ipnotizzata dallo scenario oscuro.
La velocitá dei fiumi acceleró e il ventó inizió a soffiare sempre piú forte.
"Entriamo?" suggerí Ruben col cuore in gola.
"Santo Dio!" sussurró Xander mettendosi le mani sulla faccia.
"Io dico di tentare." esclamó Krista.
"Tentare di entrare lá e non tornare piú?" disse Xander preoccupato.
"Sentite, io vado."
Amy, decisa, saltó oltre un primo corso d'acqua.
"Ma dove vai scema?" le gridó la gemella.
"A distruggere Ununoctio, dove sennó?!" rispose seria la ragazza.
I tre si guardarono sconceratati tra loro.
Ruben fissó Amy.
"Che donna!" esclamó ad occhi sbarrati.
I Gemini si fecero coraggio e decisero di rischiare ed oltrepassare il Blazar.
Saltarono oltre il primo filo di ragnatela, per raggiungere Amy.
Il vento li spingeva sempre di piú verso il buco nero.
"Ahi!" gridó Ruben.
"Ragazzi, scusate ma mi fa male la caviglia quando salto."
"Aggrappati a noi." suggerí Krista.
I due ragazzi presero Ruben per le spalle e insieme oltrepassarono altri fiumiciattoli saltando tra le rocce bianche non sommerse dalla ragnatela d'acqua.
"Sono bagnate...Santi Numi, se scivoliamo sono guai." esclamó Amy.
Saltarono un altro corso d'acqua, ma Ruben, a causa della caviglia dolorante non riuscí ad attutire la caduta, e scivoló sulla roccia bagnata.
La presa di Xander e Krista sulle spalle del compagno venne improvvisamente meno.
"Ruben attento!" gridarono i ragazzi all'unisono.
Il malcapitato immerse il sedere nell'acqua tiepida e la corrente lo trascinó verso il Blazar, ad una velocitá impressionante.
I Gemini saltarono tra le rocce tentando di afferrare il ragazzo, ma il flusso del corso d'acqua era troppo forte, e Ruben si ritrovó ad occhi chiusi a strisciare sopra l'acqua.
'Ci vediamo di là' furono le ultime parole di Ruben, prima di venire inglobato nella sfera d'energia nera del Blazar.
STAI LEGGENDO
Gemini
Fantasy♊️Quattro ragazzi; quattro personalitá. Xander, Ruben, Krista ed Amy, due coppie di gemelli, si ritrovano magicamente in un mondo misterioso costretti a fronteggiare le forze del male. Per quale motivo proprio loro quattro sono stati scelti dalla...