3-Asterois

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Era accaduto tutto troppo in fretta.
Bloccati in una dimensione parallela a quella che conoscevano, distanti da tutti e da tutto.
I ragazzi non avevano piú avuto contatti con i loro familiari, e speravano che presto avrebbero in qualche modo fatto ritorno in Colorado.
Emozioni e sensazioni forti avevano pervaso i corpi e le menti dei quattro gemelli, da quando erano giunti su Posto, anche se erano passati a malapena tre giorni.
Per la seconda volta, la silenziosa oscuritá della notte venne spezzata da quella duplice luce bianca che illuminava di giorno il cammino dei Gemini.
La Stella Maggiore e la Stella Minore brillavano alte nel cielo che pian piano si ritingeva di mille colori, affievolendo e spegnendo le luci delle costellazioni.
La porta della camera di Ruben e Xander si aprí si botto.
"Forzaaa! Svegliaaaa!"
Era Silver.
"Mm...che c'é Silver?" chiese Ruben, sonnacchiante.
"Ora che siete riposati e freschi, riprenderemo il cammino per la Place-corp!"
"Vattene Silveeer! Ancora due minuti!" disse Xander, con un occhio chiuso e uno aperto.
"Guardate che le ragazze hanno giá fatto colazione! ALZATEVI!"
Silver urló a squarciagola, cosicché suscitó l'impeto di Xander.
Il ragazzo afferró la prima cosa che gli capitó a tiro, cioé la sua scarpa, e la lanció contro il folletto.
Inutile dire che Silver la evitó vaporizzandosi e ricomponendosi subito dopo.
Fatta la colazione, si lavarono bene il viso e vi misero sù delle strane creme donate loro dal folletto.
Mentre gli altri si rivestivano con le divise dei Gemini, Amy era ancora chiusa in bagno.
"Amy! Sbrigati!" urló Krista.
"Ragazzi?! Venite quì! Devo farvi vedere una cosa!" esclamó Amy.
Ruben e Xander si scambiarono un'occhiatina complice, sorridendo.
"Non fatevi strane idee voi due!" disse Krista, tirando le orecchie ai ragazzi.
"Ahiaaa!"
La chiave del bagno si giró, ed Amy aprí la porta accogliendo gli altri.
"Allora, che c'é?" chiese la sorella.
"Lo specchio! Guarda lo specchio!" indicó.
I tre osservarono attentamente lo specchio per poi guardarsi tra loro incerti.
"Io non vedo nulla di strano, a parte le nostre stupide faccie!" disse Ruben.
"Dico, ma siete ciechi?" ribatté la ragazza.
La pietra sulla fronte di Amy brillava stranamente di verde.
"Io vedo una casa abbandonata, tutta buia! Inoltre i nostri abiti sono...le nostre divise scolastiche!" continuó Amy convinta.
"Intendi quello scempio di abiti che ci hanno dato a scuola?" chiese Xander.
"La Delta Geminorum sta brillando! Evidentemente Amy vaneggia a causa della pietra!" esclamó Krista.
"Non sto vaneggiando!" ribatté la sorella.
"Ehi...Krista?!"
Xander stava fissando lo specchio a bocca aperta; in quel momento anche l'Alpha Geminorum brillava.
"Guarda attentamente Krista!" incitó Xander "Concentrati e guarda lo specchio!"
"Che significa concentrati?"
"Pensa solo allo specchio...libera la mente!" esclamó Amy ad occhi chiusi.
"Ragazzi...ma che fate tutti in bagno?!" domandó Silver da fuori alla porta del bagnetto.
Krista fissó la sua immagine riflessa con le sopracciglia aggrottate, e pian piano la Gamma Geminorum inizió a brillare di violetto ed il riflesso nello specchio mutó.
L'immagine riflessa di Krista ora indossava la divisa scolastica, cosí come l'immagine degli altri tre ragazzi.
La ragazza osservó una stanza di una casetta buia e trascurata, che le sembró tuttavia familiare.
"Ma che significa?" si chiese Krista incredula, tra sè e sè.
"Ragazzi, sembrate ipnotizzati!" sopraggiunse Ruben preoccupato.
A quanto pareva egli era l'unico che non vedeva altro che il bagno della casa di Silver nel riflesso dello specchio.
"Ragazzi?!" Silver entró di colpo in bagno.
"Ma che state guardando?" chiese.
"Non capisco Silver! Sembrano quasi ipnotizzati!" rispose Ruben.
"Guarda che ci sentiamo benissimo Ruben!" controbatté il gemello.
"Il fatto é che l'immagine che vediamo riflessa non corrisponde a quella del tuo bagno Sil!" spiegó Amy.
"Eh?"
Silver era confuso.
D'un tratto le tre gemme sulle fronti dei ragazzi smisero di brillare.
"Ora...é tornato tutto come prima!"
disse Xander.
"Secondo me quelle pietre vi stanno facendo impazzire!" esclamó Ruben, voltandosi di spalle "Fortunato io che non ho niente in fronte eccetto il mio cervello!"
"Ma smettila! Si capisce lontano un miglio che sei invidioso di noi!" ribatté Krista, che non seppe tenere a freno la lingua.
"Io invidioso? Ma che diavolo dici Krista?" urló Ruben.
"Non penso che Ruben sia invidioso!" continuó Amy "Ruben...sei invidioso?"
"Ma no...!"
"Sta mentendo!" aggiunse Krista.
"Ragazzi bastaaaaa!"
Silver aveva perso la pazienza.
"Uscite da questo bagno! Dobbiamo metterci in cammino!"
I quattro gemelli rimasero ammutoliti.
Non avevano mai visto prima Silver rosso di rabbia.
"Non perdete tempo! Abbiamo molto da fare!"
I quattro uscirono in fila indiana dal bagno; presero la loro roba ed uscirono di casa.
Fuori dall'abitazione, i ragazzi rimasero zitti per qualche minuto, cercando di non rivolgere la parola a Silver, per evitare di farlo arrabbiare di nuovo.
Al contrario, il folletto sembrava avere la solita espressione spensierata, e non era affatto arrabbiato.
"Allora...oggi saremo diretti alla stazione di Asterois!" disse sorridente Silver.
I Gemini si rassicurarono, sapendo che il folletto non ce l'aveva con loro.
Anche se l'aneddoto inspiegabile della visione nello specchio faceva interrogare i ragazzi, Krista e Xander decisero di metterci una pietra sopra; Ruben invece era l'unico a non aver visto niente, mentre Amy era ancora dubbiosa: stava continuando a specchiarsi col suo specchietto portatile, squadrando ininterrottamente il suo viso.
Inciampó e per poco non cadde.
La Delta Geminorum brillava di verde, ma Amy notó che il suo viso riflesso nello specchietto non possedeva la pietra sulla fronte.
"Amy! Che stai facendo? Ancora con quella storia?" chiese Ruben.
"Non é quello Ruby..." disse Krista "mia sorella non sa stare un attimo senza distogliere il suo sguardo da uno specchio! É piú forte di lei!"
"Krista smettila!" ribatté Amy, concentrata.
"Ehm ragazzi?!" sussurró Xander, che stava cercando di dire ai ragazzi di non discutere.
Aveva capito che se avessero continuato, sicuramente Silver avrebbe perso le staffe.
Dopo lungo tempo trascorso a percorrere diverse stradine di breccia nel cuore della foresta, i Gemini e Silver finirono in una regione illuminata.
Era grande, anzi enorme.
Laggiù gli alberi non impedivano ai raggi diurni di penetrare nella foresta, essendo piú distanti tra loro.
"Silver, stiamo uscendo dalla foresta?"
domandó Xander.
"No no Xanderuccio! Questa é la cittadina di Asterois, famosa per la sua grandissima stazione ferroviaria."
rispose il folletto.
Ruben ridacchió per lo "Xanderuccio" di Silver.
"Mm...vediamo un pochino!" disse il folletto, girando e rigirando la mappa tra le mani.
"Si...non c'é dubbio! Questa deve essere proprio Asterois!"
Silver era dubbioso.
"Che c'é Silver?" chiese Krista.
"Non c'é nessuno!" rispose lui "Un tempo c'erano continuamente traffici in questa cittá! Era un centro di scambio di merci ed informazioni che viaggiavano per tutti i regni..."
"Saranno in vacanza!" scherzó Ruben.
"Che strano!" continuó il folletto.
Non appena i cinque fecero qualche passo, apparve davanti ai loro occhi una miriade di creature colorate di ogni forma e colore: da animali bizzarri a fate e folletti alati.
"Waw! Che bello!" esclamò estasiata Amy.
"Ecco." disse Silver, tirando un sospiro di sollievo "Probabilmente c'è una barriera magica attorno alla città. Ecco perchè non vedevamo nessuno."
"Ma é stupendo!" esclamó incantata Amy.
"Giá é fantastico." la seguí Xander.
Il silenzio della foresta si tramutó in una piacevole musica frizzante evocata dalle frenetiche creature del luogo.
Improvvisamente una figura di un uomo alato passò davanti ai ragazzi, fissandoli.
"Hey salve!" esclamò Ruben, alzando il braccio.
L'uomo cambiò traiettoria e attraversò i ragazzi, come fosse un fantasma.
"Ma cosa...?" si chiese Krista, notando la figura evanescente dell'uomo.
Silver improvvisamente si bloccó; aveva gli occhi sgranati e fissava un punto in particolare.
"Che stai guardando?" chiese Amy.
Il folletto indicó con il dito un punto a qualche metro da loro.
In terra c'era un oggetto scuro.
I Gemini si avvicinarono e scoprirono che era una carta.
Era come una carta da gioco, a scacchi neri e rossi, conficcata nel terreno che era arido solamente attorno allo strano oggetto.
Silver si avvicinó con cautela e la sfioró.
"Che cos'é?" domandó Xander.
Emanava una strana aura oscura; poi Silver la afferró con cautela e la estrasse dal suolo.
D'un tratto, quella regione di terra arida sottostante gli occhi dei Gemini da dove, proprio qualche secondo prima, Silver aveva estratto la carta, inizió ad ingrandirsi ed accrescersi sempre di piú.
Un'aura circolare di energia oscura cresceva a dismisura sotto i piedi dei ragazzi, inaridendo il terreno, seccando ed appassendo ogni forma di vita vegetale precedentemente esistente: una scena a dir poco spaventosa.
Tutte le creature che movimentavano quella cittadina immersa nel cuore della foresta, d'un tratto svanirono, vaporizzandosi nell'aria.
Le faccie dei gemelli erano paonazze: lo stupore regnava sovrano.
"Ma che diavolo?!"
Krista era atterrita.
Xander balbettava: "Non capisco..."
Tutta la cittadina si era trasformata in una sorta di deserto arido e secco.
Silver fece cadere stupefatto la carta sul terreno.
"Che é accaduto ad Asterois?" domandó Amy.
Silver non sapeva rispondere.
Ruben intanto si accasció e recuperó la carta oscura dal suolo.
"Cos'é questo simbolo Silver?"
Ruben aveva girato la carta.
"La...la.."
"La cosa?" incalzò il ragazzo.
"La Nowhere-corp!" rispose il folletto, come se stesse esalando il suo ultimo respiro.
Il simbolo in questione era un pentacolo rovesciato inscritto in una circonferenza.
Tutto a tinta rosso bordeaux.
"Ma é...un pentagramma rovesciato...nella nostra epoca simboleggia il male." affermó preoccupata Krista, che s'intendeva di simboli esoterici.
"Quindi qualcuno della Nowhere-corp é stato quì, ed ha fatto sparire tutti gli abitanti." ipotizzó Xander.
Silver aggiunse: "E quella carta...era un artefatto stregato, un incantesimo illusorio che ho spezzato estraendola dal suolo! Queste sono le condizioni reali della cittadina..."
"A questo punto siamo piú che certi che la Nowhere-corp ci sta tenendo d'occhio!" continuó Krista.
"Che aspettano ad affrontarci?!" sopraggiunse Xander.
"Probabilmente stanno aspettando che l'ultimo frammento esca allo scoperto." disse Silver.
Ruben istintivamente si toccó la fronte.
"...cosicché una volta riuniti, possano riformare la leggendaria Gemma!"
"Quindi se la cittadina é deserta...la colpa è della Nowhere-corp?" chiese Ruben.
"Ci sei arrivato in tempo Ruby!" esclamó Krista.
Silver aggrottó la fronte.
"Forza, proseguiamo!
Andiamo verso la stazione!"
"Ma se sono spariti tutti?!" esclamó Amy guardandosi intorno incerta.
"Tanto vale provare no?"
Silver era deciso: anche se la cittadina di Asterois era deserta, voleva andare a vedere se ci fosse qualcuno alla stazione.
L'incantesimo illusorio che avvolgeva la cittadina di Asterois, era stato spezzato dal folletto, una volta
estratta quella carta nera e rossa dal suolo. Era stata proprio la Nowhere-corp a far sparire tutti gli abitanti della cittadina, ma a che scopo?
Krista era dubbiosa, cosí raccolse il fiato e chiese al folletto: "Vale la pena andare in un posto che sicuramente sará desolato?"
"Vuoi tornare a casa o no?" rispose retoricamente Silver.
"Anche se ci fosse qualcuno alla stazione" ribatté la ragazza "passerá molto tempo prima che ritorniamo a casa, mio caro Silver!"
"Preferisci forse startene con le mani in mano a lamentarti?"
Silver si stava scaldando.
"Ok ok ragazzi! Ora basta!" esclamó Xander.
"Seguiamo Silver senza fare storie Kry!" disse Ruben.
"Io incrocio le dita." concluse speranzosa Amy.
I Gemini si incamminarono con il folletto, e dopo una decina di minuti giunsero finalmente all'entrata della stazione.
Tutto deserto.
Sembrava una moderna stazione ferroviaria in tinta rosso rame nel bel mezzo del deserto.
All'entrata c'era un cartello piantato al suolo con una scritta dai caratteri simili a stelle e lune dorate.
Silver lo decifró per i Gemini:
"BENVENUTI ALLA STAZIONE DI ASTEROIS.
QUI POTRETE USUFRUIRE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PIÚ VELOCE DI POSTO!"
"Uaaao!" esclamó Amy.
"Non sembra molto grande Silver!" disse Ruben.
"Non sempre quello che una cosa sembra, corrisponde a ció che é in realtá!" rispose saggiamente il folletto.
"In questo mondo" osservó Krista "non c'é un filo logico che lega gli eventi che accadono, nè il modo in cui le cose si manifestano!"
"É una normale stazione!" continuó Xander.
"Avanti entriamo...ci deve pur essere qualcuno all'interno!" ordinó Silver.
Varcata la soglia, rappresentata da un piccolo arco bordato d'oro, i Gemini e Silver si guardarono intorno per vedere se ci fosse qualche anima viva, ma niente.
Una leggera brezza rendeva l'ambiente ancora piú desolato.
I muri esterni della stazione erano di mattoni color rame ed era un edificio vecchio, piccolo e logorato, mentre all'interno le mura erano di un marmo grigio sbiadito ed era grande, molto grande; possedeva una moltitudine di corridoi sui quali erano affissi dei numeri arabi in oro massiccio in alto.
I cinque si trovavano nell'atrio centrale, che era totalmente vuoto:
c'era solamente una minuscola biglietteria in un angolo.
"Forza! Andiamo a fare il biglietto!" ordinó convinto Silver.
"Ma Silver, non c'é nessuno alla biglietteria!" ribatté Amy, mentre si stavano avvicinando.
Il soffitto era come una volta blu scura, con decorazioni stupende, rappresentanti angeli dipinti; il pavimento invece era di granito e lucidissimo.
Giunti per fare il biglietto, Silver suonó un campanello dorato attaccato ad un piano di legno.
Attesero qualche secondo. Nessuno si vedeva.
"Se non altro...ci abbiamo provato." disse Xander.
Silver si incupí, e si voltó pronto per tornare indietro.
Non appena i Gemini si voltarono di spalle, si sentí un fruscío.
I cinque si girarono ancora una volta per vedere cosa fosse stato quel rumore, e videro una donna al banco della biglietteria.
"Ma da dove é spuntata fuori?" sussurró Ruben.
Silver accennó un sorriso.
La donna era vestita in modo strano: indossava una camicia nera scollata, dalla cui scollatura fuoriusciva un seno prosperoso, e dei pantaloni neri, con uno smocking da uomo.
Inoltre aveva degli occhiali neri aguzzi e un'appariscente chioma magenta raccolta e coperta da un cappello a cilindro nero con una rosa rossa sopra; solo un boccolo si arricciava accanto al viso.
Le mani erano coperte da un paio di guanti bianchi e posizionate sul bancone di legno della biglietteria.
La donna masticava un chewing-gum rosa mentre scoppiava delle bolle.
Con una mano abbassó gli occhiali dal viso lasciando mostrare i suoi occhi color violetto privi di pupilla, e disse:
"Benvenuti alla stazione di Asterois avventurieri!"
La donna era bella e con una perenne smorfia di provocazione o malizia.
Silver allora, pieno di sè:
"Vorremo cinque biglietti di sola andata per Wasteland!"
"Oh...viaggetto lungo direi!"
rispose la donna, che parlava velocemente.
"Bella camicetta, eh Xandy?" sussurró Ruben, facendo riferimento alla scollatura della donna.
"Si! Molto carina!" rispose il gemello.
"Quanto siete stupidi!" intervenne Krista irritata.
"Krista!" disse Amy "Ti pare il caso di trattarli cosí solo perché apprezzano il vestiario della signora? E poi a dirla tutta anche a me piace la sua camicia!"
Krista si mise la mano sulla fronte.
"Tu sei la sempliciotta numero tre!"
"Sh! Zitti voi quattro!" ordinó Silver, mentre afferrava cinque biglietti dorati, che distribuí poi ai Gemini.
"Bene...corridoio sette, porta tre, mi raccomando!" disse la bigliettaia "E ricordate di obliterare i biglietti!"
"Il treno parte tra cinque minuti!" si rivolse Silver ai quattro gemelli "Affrettiamoci! Corriamo al binario dieci!"
I Gemini e Silver si incamminarono rapidamente verso il corridoio numero sette, e notarono che la strana bigliettaia era sparita.
"Che strana quella!" disse Krista.
"La cosa strana é che sia l'unica anima viva nella stazione!" aggiunse Ruben.
"No! Ci deve essere per forza qualcunaltro! Il capotreno per esempio!" proseguí Xander.
"Io sentivo che qualcuno ci sarebbe stato!" esclamó convinto il folletto.
"Ancora non capisco peró, per quale motivo non ci sono i viaggiatori?"
chiese Amy "che cosa ha combinato la Nowhere-corp quí alla stazione?"
"Bhe...in un certo senso" rispose Silver "...la Nowhere-corp e la stazione di Asterois sono collegate, ma vi spiegheró tutto piú tardi."
Dall'enorme e vuoto atrio principale, si diramavano tutt'attorno dieci corridoi e i Gemini e Silver imboccarono quello dove era affisso un "sette" dorato in alto, all'ingresso.
Il corridoio in questione aveva delle lampade al neon sul soffitto e dal lato destro possedeva delle porte di legno con dei numeri dorati sopra' mentre dal lato sinistro moltissimi quadri di ogni dimensione raffiguranti le costellazioni della volta celeste e i pianeti del Sistema Solare.

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