4-Cornucopia

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"Dove stiamo andando Sil?" chiese Xander al folletto, in capo al gruppo.
"Ho chiesto a Virginia se poteva accompagnarci a vedere l'oggetto sacro che il villaggio di Spatifillo custodisce!" rispose lui, eccitato e sorridente.
I gemelli e Silver stavano camminando lungo un sentiero breccioso che risaliva lentamente una collinetta verde; ai lati del sentiero vi erano dei campi di fiori con delle grosse e lucide foglie bianche, ovvero gli spatifilli, e la bella ninfa Virginia camminava a qualche metro davanti a loro.
"Che meraviglia..." sussurró Amy "adoro gli spatifilli!"
"Dimmi quale pianta non adori te?!" esclamò sarcastica la sorella.
"Bhe...una ce n'è: La rafflesia!" rispose subito Amy "Un fiore enorme che puzza di carne putrefatta ed attira solo mosche...solo il pensiero mi da il voltastomaco."
"Mmm..." disse scherzoso Ruben accarezzandosi la pancia "a me l'acquolina in bocca."
"Ah che scemo Rub!" continuò Amy.
"Che oggetto dobbiamo vedere di preciso, Virginia?" domandò Xander di punto in bianco alla donna bionda.
"Si chiama Cornucopia!" rispose la ninfa, guardando i ragazzi con la coda dell'occhio "Ora vedrete."
Quando arrivarono in cima alla collinetta verde e bianca, finalmente poterono osservare l'oggetto sacro di cui Silver e la ninfa stavano parlando.
"Che bellooo!" disse Amy estasiata.
Davanti agli occhi dei Gemini c'era un cespuglio di spatifilli fioriti circondati da un recinto triangolare alto una decina di centimetri, formato da un filo argentato intrecciato.
"Ma cos'é quello?" domandó Ruben.
Tra il cespuglio di spatifilli bianchi ce n'era uno piú alto degli altri che non somigliava affatto ad un fiore: era una sorta di corno grigiastro di coccio cavo, che sembrava essere sorretto da uno stelo verde e robusto.
"Ecco la Cornucopia, il corno dell'abbondanza!" esclamó Virginia.
I ragazzi guardarono attentamente l'oggetto che emanava un profumo dolciastro ma flebile.
"A cosa serve esattamente?" chiese Ruben.
La ninfa Virginia si giró verso i ragazzi e disse loro:
"Il corno dell'abbondanza é un antichissimo oggetto che apparteneva alla regina del passato regno dell'Ovest, la regina Wasat!"
"La regina dell'Ovest?!" ripeté Amy a bassa voce.
"Era un oggetto magico potentissimo che lei stessa plasmó utilizzando i poteri della Gemma Geminorum. Un tempo faceva crescere piante forti e rigogliose in tutte le Floride Pianure, fulcro verde e pulsante del Regno Occidentale."
"Waw!" ammirò Amy stupefatta, immaginando una distesa di fiori colorati ed alberi in frutto.
"Per gli abitanti delle terre dell'ovest, nel Corno dell'Abbondanza dimora l'anima della regina Wasat, addormentata, sopita, che aspetta il momento propizio per reincarnarsi, e dunque, rinascere a nuova vita." spiegò Virginia.
"E, Virginia..." intervenne Ruben "tu ci credi?!"
"Mi piacerebbe che fosse così, ma per coloro che come me hanno studiato i fondamenti della magia, ci è difficile credere che l'anima di Wasat riposi in questo oggetto, poichè..."
La ninfa fece un gran respiro e continuò, tenendo i ragazzi col fiato sospeso.
"Quando arrivó Onix, e la Gemma Geminorum sparí da questo mondo, la Cornucopia inizió ad esaurire i suoi poteri...e i ritmi di crescita delle piante si modificarono!" disse la donna, con un'espressione triste dipinta sul volto.
"Ma è terribile." esclamò Xander.
"Se l'anima di Wasat fosse ancorata a queste terre, sono sicura che la vegetazione sarebbe ancora verde e florida."
I Gemini e il folletto rimasero ad ammirare per qualche secondo l'oggetto grigiastro, riflettendo su quanto la ninfa alata avesse detto loro poco prima.
Ogni passato sovrano aveva lasciato un segno indelebile nelle terre che aveva amministrato in vita, ed anche i più giovani abitanti di tutte le terre rimanevano devoti alla figura di questi quattro eroi che per molti erano considerati quasi come divinità.
"Ragazzi!" ordinó deciso Silver.
"Avvicinatevi alla Cornucopia!"
"Cosa?"
"Che dici Silver?!" chiese Krista.
"Fate come vi dico!" ribatté lui.
"E va bene!" disse Ruben, sospirando.
I gemelli erano incerti e dubbiosi, tuttavia seguirono il comando del folletto, e fecero un paio di passi, fino a che le loro scarpe non toccarono il recinto argentato triangolare.
"Ora chiudete gli occhi e concentratevi! Pensate solo alla Cornucopia!" ordinó Silver "Ed illuminatela."
La ninfa rimase immobile a guardare i ragazzi, incerta ma curiosa.
I Gemini chiusero gli occhi, cosí automaticamente i frammenti di pietra sulle loro fronti presero a brillare.
"Ma cosa?!" chiese Virginia, incantata ma allo stesso tempo confusa.
Amy ripensò alle Floride Pianure cercando di immaginare come potessero essere un tempo; nella sua mente, un bagliore che forse era il Sole sorse dalle montagne, rischiarando il cielo ed illuminando la vegetazione del regno, che fioriva e sbocciava.
D'un tratto anche la Cornucopia inizió a brillare di una luce bianca, fino a che il colore grigiastro dell'oggetto si trasformó in un bianco acceso e brillante; dal foro del corno iniziarono a fuoriuscire zampilli di scintille bianche fluttuanti e i Gemini aprirono gli occhi.
"Si!" urló Silver.
"La Cornucopia..." balbettó ad occhi sbarrati la ninfa.
Le pietre dei ragazzi cessarono di brillare, e cosí fece il corno sacro, che sembrava emanare un odore ancora più intenso e dolce.
"Che cosa abbiamo fatto?" chiese Krista.
"Non saprei..." esclamó la sorella.
"Guardate!" indicó Xander "Il corno é diventato bianco!"
"L'abbiamo..." continuó Ruben "aggiustato?!"
"Non credo ai miei occhi..." disse Virginia "solo la leggendaria Gemma Geminorum sarebbe in grado di riattivare il potere della Cornucopia!"
"Esatto!" sorrise Silver.
"Ma questo significa che voi siete...i Gemini!"
"Si, siamo noi!" disse Xander.
Virginia non riusciva a credere che quei quattro ragazzi fossero proprio i predestinati. Lanciava occhiate rapide ai gemelli e il suo volto divenne rosso.
Krista la guardò con aria sospetta; aveva colto che la donna era stata turbata dalla notizia, ma non sapeva spiegare se in positivo o in negativo.
I suoi occhi blu si inumidirono, ed iniziò a tremare.
"Che hai Virginia?" le chiese Ruben, preoccupato, toccandole la schiena alata.
La ninfa rimase qualche secondo a guardare il viso del ragazzo ad occhi spalancati; voleva dire qualcosa, ma si trattenne e chiuse gli occhi.
"Grazie di cuore! Avete fatto un gesto memorabile..." disse in lacrime.
Si toccò la parte sinistra del petto sorridente, ma subito dopo fece un piccolo scatto. Si guardò la mano destra e versò una lacrima.
"Qualcosa non va?" domandò Silver.
La ragazza alzò lo sguardo e sorrise di nuovo.
I Gemini, Krista compresa, si emozionarono alla vista della ninfa in quello stato, un po' triste, un po' felice.
"Grazie di cuore! Avete fatto un gesto memorabile..."
"É tutto merito di Silver, se non ci fosse stato lui..." esclamó Amy.
"Oh...bhe io..." disse timidamente il folletto.
"Non so come posso ringraziarvi!" proseguí Virginia, che poi si fece triste, e il suo sorriso svaní dal suo volto.
"É il minimo che possiamo fare per un pranzo cosí delizioso!" rispose Ruben.
"E pensare che..." disse Virginia, guardando verso il basso "non fa niente.
Vi ringrazio infinitamente per quello che avete fatto, e vi auguro di adempiere alla vostra missione e salvare questo povero mondo dalle tenebre!"
"Ci riusciranno...ne sono certo!" affermó convinto Silver.
"Ora vi mostreró la via per raggiungere Antartica, cosí che non possiate perdere tempo prezioso!"
"Te ne saremmo infinitamente grati Virginia!" aggiunse Ruben.
"Te ne saremmo gnegnegne..." lo scimmiottó il gemello, mentre Krista ridacchiava sotto i baffi.
I sei incominciarono ad incamminarsi, ripercorrendo a ritroso il sentiero che solcava il campo di fiori bianchi, per poi sfociare nel corso principale di Spatifillo, dove era presente il mercato e le bancarelle.
"Non diró ora agli abitanti del villaggio che siete i Gemini..." sussurró Virginia "altrimenti verrete sommersi di domande e si scatenerá il chaos piú totale!"
I gemelli le sorrisero.
"Sembra che i...Gemini..." intervenne Xander "siano proprio famosi in tutta l'isola di Posto!"
"E giá!" mormoró Amy.
"Toglimi una curiositá Silver" disse Krista "cosa c'é nella faccia del Pianeta che non era raffigurata sul tavolo, alla Mensa dei Viaggiatori?!"
"Bhe..." rispose lui "Non si sa di preciso cosa si trovi laggiú: molti sostengono che ci sia la fine del mondo, altri un buco nero che risucchia tutto...non saprei proprio!"
"E non c'é proprio modo di andare a vedere?! Non so..." chiese Ruben.
"Scherzi Ruby? Nessuno credo abbia mai osato attraversare l'oceano per andate là dietro!" rispose il folletto.
"Capisco! Mi sarebbe piaciuto peró vedere cos..."
Ruben si fermó improvvisamente ed esclamó: "Amy, ma che stai facendo?"
Gli altri, compresa la ninfa alata, si voltarono, vedendo che Amy era rimasta indietro a fissare una bancarella che vendeva dei gioielli; mentre Ruben era corso a recuperare la ragazza.
Amy, piú che incantata dai gioielli della bancarella, era stata colpita dall'aspetto della venditrice, che era identica in tutto e per tutto alla Signorina Greenfield, sua docente di biologia.
"É incorreggibile quella ragazza!" esclamó Krista, suscitando la risata di  Xander.
"Ma non abbiamo soldi?" chiese Amy raggiungendo i ragazzi, a fianco di Ruben.
"Nemmeno un centesimo!" rispose la sorella.
"Chissá che moneta utilizzano quí!?" disse Xander.
"Non abbiamo tempo per queste cose amici miei, forza seguiamo Virginia che ci indicherá la strada per raggiungere Antartica!" concluse Silver, che convinse i Gemini a non perdersi in ragionamenti o pensieri superflui; anche se i quattro gemelli avrebbero voluto perlomeno cambiarsi quegli abiti che indossavano, ormai divenuti sporchi ed impolverati.
Silver abbassò lo sguardo pensieroso; guardò poi le ali della ninfa, e guardò il cielo.
"Che hai Sil?" gli sussurrò Amy.
"Mah...niente di che. Pensavo solo che una ninfa, ansi una creatura angelica di alta gerarchia come Virginia, fosse in grado di avvertire la presenza della Gemma Geminorum, e invece..."
"Va bhe Sil..." continuò Amy "l'hai vista?! E' un pò scossa. Si era commossa e magari non ci aveva fatto caso."
Silver fece le spallucce.
Dopo qualche minuto, uscirono finalmente dal viale col mercato, per imboccare una stradina sterrata che attraversava un campo di alberi bassi con il tronco tozzo e robusto, che possedevano delle gabbie con degli uccellini colorati dentro che sembravano cinguettare allegramente.
"Wao che belli! Sembra uno Zoo!" esclamó Xander.
Il sentiero proseguiva diritto per parecchie centinaia di metri.
"Ma...sembrano pappagalli!" disse incantata Amy.
Virginia sorrise.
"Sono i cuccioli degli Elohim, gli Uccelli del Paradiso." disse lei "Spatifillo é uno dei paesi che si é offerto volontario per l'allevamento di queste splendide creature."
"Ah! Ho capito che tipo di uccelli sono!" inveí Silver come un bambino "Anche loro fanno parte della gerarchia angelica!"
"Da adulti volano sempre piú in alto, raggiungendo persino il cielo, per questo si chiamano cosí." spiegó la ninfa.
"Che belli." ammiró Ruben.
"Preservano la bellezza e la purezza del pianeta." concluse Silver.
"Comunque..." riprese Virginia "se proseguite per questa via arriverete alla cittá di Mykes! Da lí, basta che attraversate la cittá e giungerete ai piedi delle montagne!"
I ragazzi e Silver fecero cenno alla ninfa di aver compreso e si fermarono, pronti per salutarla e ringraziarla a dovere per quanto avesse fatto per loro.
"Grazie ancora Virginia!" ringrazió Xander.
Mentre gli altri stavano ringraziando la ragazza, Amy osservó qualcosa che la attirò proprio sul sentiero di sassi, qualche metro davanti a loro.
"Amy, ma che fai? Ti allontani di nuovo?" chiese la gemella.
La ragazza restó zitta, ed avanzó con un'espressione incuriosita verso un oggetto che se ne stava per terra: una piccola rosellina rossa.
"Bhe...sappiamo che Amy ha un debole per i fiori no?!" intervenne Xander.
Virginia d'un tratto voltó lo sguardo verso Amy, che stava accucciata, intenta a raccogliere il fiore.
"Chissá che ci fa una rosa rossa proprio in una stradina di breccia?!" si chiese Amy.
"Non toccarla Amy!" urló la ninfa, spaventata.
Troppo tardi: Amy in quel momento aveva già sfiorato la rosa.
Virginia allora corse ed afferró Amy per un polso; la rosa improvvisamente inizió ad emanare dei fumi rosati e soffocanti che generarono una nube di profumo asfissiante davanti agli occhi dei ragazzi.
"Che puzza tremenda!" esclamó Ruben, tappandosi il naso e la bocca.
"Ahahaah!" rise qualcuno a squarciagola.
"Questa voce..." pensó Krista.
Quando la nube rosata di dissolse, apparve la figura di una donna in smocking nero e guanti bianchi, un cappello a cilindro nero e i capelli color magenta acceso.
"Ma è Vega!" urló Ruben.
"Oh no!" sussuró Virginia "I 118!"
"I cosa?" chiese Krista.
"I 118! Sono i componenti della Nowhere-corp, i servitori piú fedeli di Ununoctio!" rispose lei, agitata ed impaurita.
"State parlando di me, mocciosi?" disse la donna sorridente, abbassando i neri occhiali appuntiti, facendo intravedere i suoi due occhi violacei splendenti, privi di pupilla.
"Sei fuggita giá una volta Vega! Che vuoi?" intervenne Xander.
"Mhm" ridacchió lei "Voglio i frammenti del cristallo, mi pare ovvio, stupido!"
"Non consegnateglieli oer nessuna ragione!" urló Virginia.
"Zitta ninfa! Tu sei una sporca traditrice! Come hai osato ribellarti agli ordini del Grande Maestro?!
Sarai punita per questo!"
I Gemini e Silver stavano indietreggiando, spaventati e allo stesso tempo confusi da ció che Vega aveva appena esclamato.
"Zitta tu, Vega!" strilló la ninfa "Sei solo un burattino nelle mani di un..."
Vega, adirata prese da un taschino una delle sue solite carte a scacchi neri e rosa e alzó il braccio al cielo.

"Io...un burattino?!" mormorò la donna a denti stretti, in preda alla rabbia. "Un Angelo Caduto non può permettersi di parlarmi in questo modo!"

Virginia sembrò venire trafitta dalle parole della donna, e sbarrò gli occhi blu.


"Che sta facendo?" chiese Silver.
"Vieni in mio aiuto..." gridó Vega "Taurus!"
Questa scaglió la carta per terra, non lontano dai ragazzi che indietreggiarono; la carta si illuminó di rosa e si trasformó in una figura grossa e nera, avvolta da una nube rosata.

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