7-Ennosigeo

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"Come odio il vento!" si lamentò Propus.
"A me non da particolare fastidio." disse Krista.
"Lei lo chiamava il Respiro del Mondo."
"Lei...chi?" domandò la ragazza, fingendo di non capire.
"Alhena! Chi altri sennò?!"
Krista abbassò lo sguardo.
"Era convinta che i corpi celesti fossero degli esseri viventi proprio come noi, e che le atmosfere fossero il prodotto del loro respiro.
Ah...era una pazza!"
"In effetti...non aveva tutto i torti." mormorò la ragazza.
In fondo, sia Posto che la Terra sono un insieme di esseri viventi e non viventi, proprio come noi."
"Quindi per te..." continuò Propus "i corpi celesti hanno vita?"
"Mah..." sospirò Krista "chi lo sa?"
"Anche te sei proprio pazza eh!
Addirittura c'è gente che venera gli astri chiamandoli Dei...o Titani."
"E tu Propus? Cosa veneri?"
Il Capitano stette in silenzio per qualche secondo.
"Bella domanda.
Tuttavia, io ritengo che attribuire una coscienza o un'accezione divina alla materia sia privo di senso.
Al massimo, posso adorare qualcosa di trascendente o ultratter..."
"Un Dio onnipotente?" lo interruppe curiosa Krista.
"Chissà...alcune dottrine venerano i Seraphim, creature al vertice della Gerarchia Angelica...
ma come il mio maestro mi insegnó, dobbiamo prima imparare a venerare noi stessi, corpo e spirito."
Restarono a confrontarsi per dei minuti, che fluirono veloci, interrotti poi da un presagio che il capo della Place-corp ebbe improvvisamente.
Come da Promezio fu preannunciato l'avvento della discordia, da Propus fu predetta l'incombenza della Confusione.
"Hai detto confusione?"
"Esatto Ruben." confermó la ragazza.
I Gemini si ricongiunsero al centro del ponte, dopo aver riflettuto a lungo e rimuginato su tutte le informazioni ottenute quella mattina.
Mentre Argo scendeva rapidamente verso l'oceano, vagamente visibile, Propus si avvicinava lentamente ai ragazzi.
"Qualcosa vi turba?" fece lui.
I ragazzi si guardarono tra loro incerti.
"Bhe...noi.."
"Ecco...!"
"Ci chiedevamo se...!?"
Amy allora prese in mano la situazione.
"Volevamo sapere se sono in arrivo altri nemici. Krista ha capito dal suo sguardo che c'era qualcosa ce non andava, cosí...!"
La sorella divenne fucsia e diede una forte pacca sulla schiena alla gemella.
"Ahia! Che accidente fai Kry?"
"Buone ragazze." le fermó Propus.
Xander e Ruben si guardarono tra loro e sospirarono.
"Adesso non vi preoccupate.
La confusione che avvertiamo proviene dal mare...a quanto dice Promezio, sembra che arriveranno quattro creature."
Ruben riguardó il gemello, alzando le sopracciglia e squotendo il capo, e Xander intese all'istante: Propus sembrava fin troppo sereno mentre parlava delle creature che si stavano avvicinando.
"Dovrebbero essere quattro!"
"Quattro 118 in mare?" chiese Amy.
"Eh giá! Proprio su Ennosigeo!" confermó l'uomo alato.
"Mioddio! Non potevamo mica gustarci il viaggio in mare in tranquillità...?!" sbottó Xander, seccato.
"Eh, vuol dire che combatteremo." aggiunse il fratello.
"Ben detto Rub!" esclamó Propus, toccando la spalla del ragazzo.
Amy ingurgitó la saliva.
"E...che tipo di creature sono?" chiese timidamente Krista.
"Sirene."
"Sirene?" esplose Xander scattando con il capo verso Propus "Ma...?!"
"Che c'é?" chiese Amy.
"Ma le sirene non sono creature malvage...insomma..."
"Non sono vere e proprie sirene.
Sono le figlie del Ficus generate dai quattro semi della Confusione." spiegó Propus.
Mentre Xander ripensava alle creatura appena citate, tirando un sospiro di sollievo e Amy si mordeva le unghie, giá nervosa, Ruben e Krista vennero assaliti da uno stesso pensiero contemporaneamente: tutti i 118 sembravano essere nati da sensazioni e sentimenti negativi, e il padre di tutti loro, a quanto Propus e gli altri dicevano, era proprio il Ficus.
A Ruben tornó in mente una vecchia lezione delle scuole medie, in cui la professoressa aveva elencato alla classe quelli che erano i cosiddetti "Sette Peccati Capitali".
Oltre a Superbia, Accidia e Avarizia, rappresentati da Altair, Deneb e Vega, vi erano anche la Lussuria, la Gola, l'Invidia e l'Ira.
"Dici sul serio?"
"Si Amy." rispose prontamente Ruben.
"Sono sempre stato interessato a queste cose...e mi rimangono facilmente impresse nella mente."
"Come te Kry." disse Amy alla sorella.
"Non proprio Amy, io adoro l'occultismo, il paranormale, insomma...é un altra cosa."
"Ok ok ragazzi, ma..." sopraggiunse Xander "non é detto che ad ogni 'peccato' mancante, corrisponda uno della Nowhere-corp, sarebbe una..."
"Coincidenza?!" lo interruppe Krista.
"Esatto!" affermó Xander.
"Parli tu Xander che sei stato il primo a dire che Oganessio e Ununoctio sono la stessa persona solo perché sono lo stesso elemento della tavola perio..."
Propus guardava incredulo e confuso i ragazzi, con l'espressione di un bambino.
"Sono sempre i soliti..." sbuffó Amy.
"Ora occupiamoci delle sirene!" terminó Xander.
"Quanto sei testardo peró!" lo rimproveró Ruben.
"Basta ok?!" gridó Krista.
Silver che quella mattina era piú appariscente del solito, in quanto indossava il completo blu a stelle argento datogli da Selenio, fluttuó verso i ragazzi.
"Dice Selenio che siamo quasi giunti...ma che succede quá?!"
Xander e Ruben erano uno di spalle all'altro.
Propus guardó impacciato il folletto.
"Ci penso io."
Mentre Silver parlava a turno con i due gemelli, facendo di tutto per riappacificarli, il veliero dorato su cui la ciurma viaggiava da ore si stava per adagiare su Ennosigeo.
Xander annusó l'aria.
"Sento odore di mare."
"Maddai, non dire cavolate!" scherzó Ruben.
"Hai rotto Ruben!"
"Volete farmi la cortesia di non bisssticciare voi due?!"
Una voce sibilante richiamó l'attenzione di tutti, che alzarono lo sguardo all'albero maestro: Promezio.
"Adesssso che ho rapito la vostra attenzione..."
Si schiarí la voce.
"Preparatevi all'ammaraggio!"
Amy si toccó la pancia, pensando a quanto ancora avrebbe dovuto soffrire su quella nave.
Il cielo, dominato dall'Erebo, quell'oscuritá nera che impediva completamente la vista delle stelle, era squarciata unicamente dal raggio di luce bianca che indicava la rotta da seguire.
Il fascio luminoso si stava gettando in mare.
Ora questo era visibile: Ennosigeo si stagliava profondo e ondoso di un colore blu scuro come la notte, nascondendo chissà quale creatura nelle sue profondità.
"É maestoso!" ammiró Xander affacciato al bordo di Argo.
"E inquietante." continuó Krista.
"A me inquieta piú il cielo." disse Ruben.
"Io tengo gli occhi chiusi e faccio prima." tremó Amy.
"Ma dove sono finiti gli impavidi e coraggiosi Gemini! Avanti ragazzi...!" esclamó a gran voce Propus "Non mi dite che avete paura del buio."
Una brezza marina arrivó dritta in faccia ai ragazzi e agitó le vele blu.
"Ci siamo!" gridó Selenio dal timone.
"Ci siamo!" lo appoggió Promezio.
"Ci siamo?!"
Titanio uscí spaesato dalla stiva, con le occhiaie viola e il pelo spettinato.
"Evviva ci siamooo!" urlarono in coro Potassio, Fosforo e Cobalto.
"Ci siamo." mormoró Propus, le mani dietro alla schiena.
Argo fece una manovra piuttosto brusca che destabilizzó i ragazzi; Amy scivoló a terra.
La nave volante si raddrizzó e rimase in volo parallelamente alla superficie marina; percorse qualche metro e si gettó energicamente sul mare.
Delle grosse onde nere si levarono tutt'attorno alla nave, che ondeggió di quà e di là, per poi stabilizzarsi.
"C'era bisogno di tutto questo movimento?!" piagnucoló Amy, con il capo che le girava.
"Ed ecco a voi...
Ennosigeo."
Propus indicó col braccio l'orizzonte, come se avesse appena allestito un buffet di cibo.
"Che sensazione strana." osservó Ruben.
"Come quest'estate no?!" gli sorrise Krista, in riferimento alla crociera ai Caraibi di quell'estate.
Selenio effettuó un cambio-marcia col suo manubrio; le gigantesche ali dorate ai lati della nave si abbassarono lentamente e Argo ripartí.
"La densitá dell'aria quà é troppa: non possiamo viaggiare velocemente come in cielo, suppongo." intervenne Silver.
"Esatto Sil. Saggio come sempre." lo elogió il Capitano.
Titanio e il drago a tre teste raggiunsero i Gemini.
"Ahhh! L'aria di mare!" sospiró sognante Cobalto.
Le onde nere, apparentemente solide e lucide come intagliate da una pietra nera, si infrangevano sui lati d'oro di Argo, ma stranamente non producevano spuma.
"Sinceramente...me l'aspettavo meglio." bofonchió Xander, con una nota di delusione.
"Ennosigeo ricopre tutta la regione del Pianeta non occupata dall'Isola..." prese a parlare Titanio "non é tutto cosí.
Ci sono le Coste del Nord che sono dei veri e propri paradisi: l'acqua é limpida e cristallina.
Al Sud invece é presente la costa alta e rocciosa."
"Waw...deve essere meraviglioso." disse Amy.
"E ad Est?" gli chiese Krista.
"Anche ad Est ci sono bellissime spiagge, solo che le acque sono in perenne agitazione.
L'attrazione piú affascinante é la foce volante dell'Eridano."
"Che sapientone..." rise Fosforo.
"Eddai smettila!" esclamó il gigante bianco, arrossendo.
"E che ci dici dell'Ovest?!" gli sorrise Amy.
"Oh...bhe...la Grande Barriera Rosata rende quei lidi meravigliosi da visitare."
"Barriera Rosata?" chiese Xander.
"Esatto Xandy" s'inserí Silver "é costituita da bellissimi anemoni rosa e infiorescenze acquatiche."
Amy sospiró.
"Quanto vorrei essere laggiú, invece di...insomma..."
"Ti capisco." mormoró Ruben, abbassando lo sguardo.
Tutti parlavano tra loro allegramente, e di sicuro mettevano a loro agio i ragazzi, ma questi erano comunque consapevoli di non stare facendo una crocera su Ennosigeo.
"TERRAAAAA!"
La ciurma guardó in alto: Promezio strillava fuori di sè dall'albero maestro.
Selenio sorrise soddisfatto.
"Ce l'abbiamo fatta, siamo quasi arrivati!" esclamó il folletto.
"Io non vedo niente" disse Krista.
"Non puoi di certo competere con la vista di Promezio." spiegó Potassio.
Ruben e Xander lanciarono uno sguardo agli occhialetti neri e tondi del serpente corallo; si guardarono tra loro e risero sotto i baffi.
"Solo una persona puó competere con lui!" fece Fosforo con tono teatrale.
"E chi sarebbe?" chiese Amy.
"C'est moi!"
Cobalto roteó gli occhi celesti e disse:
"Quanto ti vanti...ora capisco perché mamma ti ha fatto a destra ansiché in mezzo...!"
"Ma come ti permetti! Sottospecie di salamandra!
Io...e ripeto IO, ho le zampe a destra, Potassio quelle di sinistra, mentre tu...non hai NIENTE!"
"Misericordia..." parlottó Potassio girandosi dall'altra parte.
"Si ma...IO, posso muovere la pancia!"
Cobalto si mise a guardare il ventre azzurro ricoperto di scaie che ondeggiava.
I Gemini, Silver e Titanio scoppiarono in una fragorosa risata.
L'aria di mare penetrava pesante nelle narici dei ragazzi; quell'odore forte di salsedine simile all'aroma degli oceani terrestri.
"Guarda cosa so fare Tit" disse Xander agitando le mani.
Una bolla d'acqua fluttuante si levó dall'oceano nero e salí a bordo della nave; Xander la controllava con la mente e l'Alpha Geminorum era accesa.
"Bravo Xander" si complimentó Titanio timidamente, senza mai scomporsi piú di tanto.
"Forza Ruby, fagli vedere cosa sai fare anche tu!" esclamó Silver.
Ruben annuí; la pietra a stella scarlatta brilló e lui espiró una fiammella d'ambra che prese a volare per la nave, come se fosse viva.
"Aspetta..." disse Xander concentradosi, mentre si mordeva la lingua.
Ruben capí al volo il gemello; insieme si concentrarono e la fiamma e la goccia si incontrarono, neutralizzandosi a vicenda in una nuvoletta bianca.
Il drago azzurro applaudí. I gemelli si inchinarono.
"Pf...dilettanti!" scherzó Krista socchiudendo gli occhi.
"Mostraci il tuo talento, Miss Tempesta!" esclamó Ruben.
La ragazza alzó svelta il braccio, la pietra viola si illuminó e un tuono lontano venne preceduto da un lampo lilla nel cielo.
Promezio sull'albero maestro sussultó spaventato.
"Ma che diavolo combinateeee?" strilló il rettile.
"Rilassati Promy!" rise Propus.
"Rilassarsi eh...c'é poco da rilassarsi" sibiló tra sè e sè, sistemandosi gli occhialetti neri con la punta della coda.
Krista abbassó energicamente il braccio e da lontano si vide piovere sulla superfice nera di Ennosigeo una saetta purpurea che lampeggió furtiva illuminando ogni singola onda.
"Che spettacolo inquietante!" disse Potassio.
"Direi: affascinante ed evocativo" lo correse Ruben, nei cui occhi verdi si rifletteva l'immagine del fulmine lilla che accendeva l'oceano.
"Ho visto la terra! L'ho vista!" strilló Amy, tutta eccitata.
La ragazza, grazie al lampo di Krista, era riuscita a scorgere la terra lontana che poco prima Promezio diceva di aver avvistato.
"E tu che hai imparato Amy?" le chiese Titanio, con il tono di un bambino curioso.
Ruben e Xander si guardarono preoccupati tra loro, temendo che la domanda del gigante fosse stata innopportuna.
Amy tuttavia sorrise.
"Guarda tu stesso!"
La Delta Geminorum si accese di verde chiaro; Amy incroció gli avambracci e una bolla di luce verde crebbe sul ponte, inglobando tutta la ciurma.
Cresceva e cresceva, fino a che trapassó magicamente anche Promezio che stava di vedetta.
Ora tutto Argo era ricoperto da una semisfera che partiva dall'oceano e formava una cupola verde luminescente.
"Che spettacolo!" gridó Selenio dal timone.
"Brava ragazza!" esclamó Fosforo.
"Sei fenomenale Amy!" disse Silver, abbracciandola.
"Gra-grazie..."
I tre ragazzi erano rimasti a bocca aperta. La barriera si fece trasparente e svaní.
"Ci proteggerai sempre. Vero Amy?"
Propus mise una mano sulla spalla della ragazza dal kimono rosa antico.
"Ci proveró!" esclamó lei con gli occhi sorridenti ridotti a due fessure.
"Di questo passo diventerai la piú potente di no..."
Ruben si arrestó si colpo: aveva sentito qualcosa.
"Che c'é?" fece Xander.
Le pietre stellari sulle fronti dei ragazzi presero a brillare autonomamente.
"Ah ah ah!"
"Ma é un canto." affermó Krista.
"Giá." confermó Xander.
I Gemini si affacciarono tutti e quattro dai bordi dorati del vascello; in lontananza non si vedeva nessuno, eppure sembrava come se delle voci di donna stessero intonando un ritornello, che rimbombava etereo, cullato dal vento marino.
"Sono donne!" disse Amy.
"Sentite bene...io l'ho giá sentito questo motivetto." indicó Krista.
La ragazza faceva riferimento al motivo cantato dalle Paradisee quella mattina su Mebsuta. La melodia era la stessa, solo con toni piú malinconici e oscuri.
I cristalli sulla fronte dei ragazzi sfavillavano colorati, mentre loro stessi restavano ammaliati dal quel canto misterioso che echeggiava tra le onde dell'oceano.
Sembrava come se tutti gli altri suoni si fossero smorzati.
Ruben e Xander guardavano fissi l'orizzonte, come ipnotizzati, mentre Amy e Krista si agitavano per un evento che accadde in quei precisi istanti.
"Oddio no!"
Strilló Krista, le mani tra i capelli.
Amy inizió a tremare e lentamente si accasció a terra.
"Ma c-come...?" balbettó.
Tutti i componenti della ciurma erano a terra, svenuti.
"Silver! Silveeer!"
Amy corse per il ponte e raggiunse la sagoma priva di sensi del folletto.
"Re-respira...per fortuna."

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