7-Nadìr

15 2 0
                                    

Il cielo nero avvolgeva il Pianeta.
Nubi cariche di sventura vorticavano ipnotiche sulla volta oscura, rendendo impossibile la vista delle undici costellazioni.
Un'orchestra maledetta suonava una sinfonia infernale che echeggiava per tutto il Westerlund, divenuto ormai un'arena macchiata di sangue.
Le undici Statue disseminate sulla distesa erbosa facevano brillare futilmente gli astri del cielo, divenuto ormai preda dell'Erebo piú nero.
Era tutto offuscato, appannato, e una figura lontana si stagliava nera tra i cadaveri sporchi di sangue: era alta e sottile, gli occhi violetti e lucenti.
Un pentacolo di fuoco infernale bruciava sotto i piedi della sagoma scura.
Il suo braccio si protrasse in avanti; le sue lunghe dita nere si aprirono.
C'era panico nell'aria. I pochi superstiti guardavano impauriti la scena da lontano.
Maud era a terra dolorante, Propus rischiava di morire dissanguato, e una miriade di creature demoniache giacevano sconfitte sul suolo del Westerlund.
D'un tratto, dalla stella di fuoco verde disegnata sotto i piedi dell'uomo nero, iniziarono a crescere dei viticci, delle piante nere e spinose che si contorcevano come serpenti.
Non poterono piú fare niente: i bracci del Ficus raggiunsero i corpi di chi assisteva a quella scena in prima persona.
I quattro sovrani guerrieri vennero avvolti da quelle liane e trafitti dai suoi aculei.
Uno di loro cercó di divincolarsi usando la sottile spada, mentre un'altro tentava in tutti i modi di accendere il fuoco con la magia.
Non c'era piú niente da fare. Solo una possibilitá rappresentava la luce della speranza.
Castor, Pollux, Alhena e Wasat si guardarono tra loro, dilaniati dal dolore. Complici, chiusero gli occhi e iniziarono a pregare, mentre Onix li guardava da lontano esalare i loro ultimi respiri.
Inizió ad avvicinarsi ai quattro guerrieri, come se i suoi piedi strisciassero sul terreno d'erba.
Il disegno di fuoco verde si muoveva sotto di lui, come proiettato dall'alto, come un'aureola oscura che identificasse il Principe delle Tenebre.
Una luce bianca, come una cometa calda, risalí dal centro del Westerlund.
Il Diamante, che aveva impressa sopra la Stella del Microcosmo inscritta in un cerchio, si avvicinó ai regnanti, e mentre questi guardavano per l'ultima volta i loro riflessi impressi su di esso, urlarono energicamente:
"EXPONENTIA GENESIS!"
Esalarono il loro ultimo respiro davanti alla Gemma, e si spensero come candele.
La Pietra si riempí di luce, e dai quattro corpi straziati dal Ficus, uscirono dei raggi di luce colorata.
Le quattro anime entrarono nella pietra volante, che come un prisma rifletté tutti i colori dell'arcobaleno, accecando persino Onix.
I 118 indietreggiarono velocemente e la Stella di Luce si spaccó, generando un esplosione di luce che si espanse per tutto il Westerlund, tramutandolo in un deserto e cambiando gli equilibri del Pianeta per cento lunghi anni.
"Ma cosa?!"
I Gemini si svegliarono di soprassalto, respirando affannosamente, il cuore che gli batteva all'impazzata.
Titanio e Silver, le cui sagome appannate pian piano prendevano forma, guardavano i ragazzi sorridendo.
Si trovavano nella stiva, in una sorta di grosso saccoapelo marroncino, per terra.
"Ce l'avete fatta a svegliarvi." disse Titanio.
Ci volle un po' per far riprendere conoscenza ai gemelli; dopodiché si alzarono tutti insieme e scoprirono di essere stati a dormire per due ore di fila.
"Coooosa?" urló Krista.
"Proprio cosí! Due ore, sette minuti e quarantacinque secondi." precisó Silver, stranamente divertito.
"Argo sta navigando?!" domandó Xander.
"Ehm...non proprio" spiegó il folletto.
"Mi sento...tutta assonnata" sbadiglió Amy.
"Che strano sogno che ho fatto." mormoró Ruben, strizzandosi gli occhi.
"Giá anch'io." aggiunse Krista, guardando per terra.
"Allora l'abbiamo fatto tutti?!" chiese Xander, cupo.
Amy si mise in ginocchio sul saccoapelo; si mise poi le mani sul viso.
"Proprio quello...che speravo di non vedere..."
I Gemini capirono che avevano veramente fatto tutti e quattro lo stesso incubo, e come se non bastasse, avevano assistito alla scena in prima persona, come se fossero nei corpi dei sovrani.
"Mi sento come se mi prudesse ovunque..." disse Ruben grattandosi la pancia.
Amy si mise a piangere: la stessa scena sognata era stata proiettata al Place-palace, sul soffitto della Sala delle Riunioni, ma lei si era rifiutata di guardarla.
A Krista balenó davanti agli occhi la sagoma macchiata di sangue di Propus, e sgranó gli occhi terrorizzata.
"Era tutto...cosí reale!" parlottó Ruben.
"Quella sagoma nera..." disse Xander.
"Che vi prende ragazzi?!"
A Silver vennero gli occhi lucidi.
"Non voglio vedervi cosí!" strilló lui, saltando addosso ad Amy.
"Avete sognato qualcosa di brutto?". chiese Titanio.
"Si Tit. Ma era solo un sogno." gli sorrise Ruben.
"Giá...un sogno..." sussurró Xander.
Quando si furono ripresi, uscirono dalla stiva, per vedere con gioia che tutta la ciurma degli "Argonauti" li attendeva gioiosa sul Ponte.
Argo era fermo, e sembrava che i danni procurati dal combattimento con le sirene, fossero scomparsi.
"Ben ritrovati ragazzuoli!
Bella la vita, eh dormiglioni?!" ironizzó Propus.
Xander ribatté stizzito all'orecchio di Silver.
"Parla lui...mentre dormiva ci siamo fatti un mazzo tanto per ammazzare quelle...!"
"Sh sh sh!" lo zittí cortesemente il folletto.
"Siete stati FE-NO-ME-NA-LI!" esclamarono in coro Cobalto, Fosforo e Potassio.
"Oh grazie ragazzi." disse Amy.
"Siete dei prodigi!" li elogió Selenio.
I ragazzi non preferirono parola, ma avrebbero tanto voluto dire che senza l'aiuto di Maya non ce l'avrebbero fatta.
"In quesssto frangente che siete sssstati nella stiva, la nave ha navigato e siamo finalmente arrivati a destinazione." intervenne Promezio.
"Siamo...arrivati?!" esclamó incredula Krista.
"Al Nadìr?" domandó Ruben.
"Diciamo di si." rispose Propus.
I ragazzi si guardarono tra loro eccitati ed agitati.
Guardarono all'orizzonte: la nave ferma su Ennosigeo, ancorata alla spiaggia, si trovava a ridosso di un'isola piatta di terra nera, priva sia di vegetazione che di qualsiasi altra cosa.
"E che sarebbe quello?" chiese perplesso Xander.
"Ma non c'é niente laggiú." affermó Amy.
"Solo perché non lo vedi con gli occhi non significa che non ci sia, Amy." disse Selenio.
Propus alzó il braccio e tiró un pugno di fronte a sè. Tre piumette d'oro vennero scaiate dal suo polsino e rimbalzarono su una superficie invisibile poco oltre la prua della nave.
"Ho capito! C'é una barriera!" indicó Ruben, esaltato.
"Ottimo." disse Promezio.
"Allora dobbiamo usare le pietre." continuó il ragazzo.
"Ci sará una volta che riusciremo a fare qualcosa senza le pietre?" si crucció Xander.
"Oh Xander" esclamó Propus mettendogli una mano sulla spalla "anche il piú potente degli uomini ha bisogno di un mezzo altrettanto potente per superare ogni ostacolo."
I Gemini si concentrarono e riuscirono cosí a vedere la barriera magica che contornava l'isola nera, sfruttando la Gemma Geminorum.
"Sembra la barriera della Foresta degli Specchi!" rifletté Krista a voce alta, con la mano sul mento.
"Esatto Kry! Il principio dell'incantesimo é lo stesso." disse Silver.
"Tu la vedi Sil?" chiese Amy.
"La barriera sono in grado di vederla grazie alla bussola!" rispose lui "Ma questa non mi consentirá di attraversarla."
"Non ti cons...
cosa?!" sbottó Ruben.
"Ragazzi miei.
É quì che le nostre strade si dividono." sopraggiunse Propus.
I ragazzi rimasero ammutoliti.
Promezio inizió a spiegare.
"Mentre noi aiuteremo gli Stregoni a rissstabilire l'ordine sul Pianeta, voi..."
"Che cooosa?!" esplose Krista.
"Ci separeremo?" chiese Xander, incredulo.
"Purtroppo si." rispose Selenio, quasi amareggiato.
"Si!
Si!
Si!"
Dissero uno per volta Cobalto, Fosforo e Potassio.
"Ma non sapremo dove andare...!" cercó di persuaderli Krista.
"Nemmeno tu verrai con noi?" domandó Amy a Silver.
"Non é che non voglia, ma...non mi é possibile."
Amy abbassó lo sguardo.
"Non c'é un modo per attraversare la barriera?" insistette Xander.
Selenio fece 'no' con la testa; il resto della ciurma non proferí parola, ne alcun gesto, per evitare di aggravare ulteriormente la situazione.
"Solo voi potete." mormorò Titanio.
Un grosso fardello era stato posto sulle spalle di quei quattro ragazzini; oltretutto affrontare quell'ardua missione senza l'aiuto di qualcun'altro li sconfortava.
"Quindi?" disse Ruben rompendo il silenzio.
"Non fate quelle facce ragazzi!
Mi fate sentire in colpa." scherzó Propus.
"Non sarete mai soli...MAI!" li confortó Selenio.
"Veglieremo sempre su di voi." continuó Silver.
"Avete combattuto con onore e con coraggio." sibiló Promezio.
"Avete abbattuto ogni barriera che vi impediva di raggiungere il vostro obiettivo.
Avete ritrovato la retta via quando l'avevate smarrita, e guardato oltre il visibile.
E per questo" convenne Propus "noi della Place-corp vogliamo ricompensarvi."
I Gemini si guardarono tra loro, leggermente piú incoraggiati.
"Per te, Amy, ho in serbo queste..." affermó Selenio.
Il folletto dalle ali di libellula si tolse di dosso un sacchetto verde a tracolla che crebbe magicamente, e lo porse alla ragazza dal kimono rosa pallido.
"Grazie Selenio...cos'é di preciso?"
"Leablades!" rispose con voce acutissima e scattante.
"Che fortuna Amy!" parlottó Silver "Le Leablades sono delle lame durissime!"
"Con queste" prese a parlare Propus "oltre che a difendere tutti, anche tu ora potrai attaccare."
"Gr...grazie." balbettò timidamente la ragazza.
"Per te Kri" intervenne Silver "questo."
Silver diede in mano alla ragazza una boccetta con un liquido trasparente, al cui tappo era appeso un sacchetto bianco.
"É...olio di tarassaco?!" fece dubbiosa Krista.
"Giá."
"Gr-grazie Sil."
Krista non sapeva se essere contenta o meno del dono del folletto: sinceramente si aspettava di meglio, e pensava che forse quell'unguento sarebbe stato piú prudente che fosse nelle mani della gemella.
Tuttavia sorrise al folletto.
"Con quello...cura te stessa e i tuoi compagni" le si rivolse Propus, facendole l'occhiolino.
Lei arrossí e abbassó lo sguardo.
"A te Ruben..." sibiló Promezio, lo sguardo da rettile perennemente inespressivo, celato sotto quei due occhialetti tondi e neri "affido questa:
la possibilitá di effettuare un incantesimo potente. Sfruttala al meglio."
Il serpente corallo non porse niente al ragazzo in kimono bordeaux, ma il suo libro arancione fluttuò davanti al suo muso.
Ruben restó qualche secondo a fissare la grande stampa in oro del 'pi greco', poi Promezio disse:
"Toccalo, avanti."
Ruben poggió il palmo della mano sinistra sulla copertina del manuale, e la lettera impressa si illuminó di giallo.
Un alone caldo e dorato avvolse il corpo del ragazzo.
"É il Magnetar." spiegò Propus.
L'uomo alato si chinó sull'orecchio di Ruben e gli sussurró: "Ricordati di non cadere preda delle passioni."
Lui annuí velocemente col capo, mandando giú la saliva nella gola.
"E infine a te, Xander."
Propus alzó il braccio al cielo; la bandiera blu sopra l'albero maestro inizió ad agitarsi, e la Stella del Microcosmo si illuminó.
Dal centro della stampa dorata, fuoriuscí un oggetto luminoso, che fluttuando giunse nelle mani di Titanio.
Il gigante timido porse al ragazzo un pugnale dal manico d'oro e il fodero blu accesso, su cui vi erano dei pesci d'oro in rilievo.
"Guarda Xander! Si abbina perfettamente al tuo kimono." suggerí buffamente Amy.
Xander sorrise e ringrazió Titanio.
"Usalo con valore e giustizia." si limitó a dire Propus.
"Certo." rispose Xander.
"Da parte mia, della regina Maud e delle due Orse" disse Titanio, aprendo l'enorme pugno di pelo bianco "E da parte di tutta Antartica, voglio darvi questa."
Il colosso porse a Xander una boccetta di cristallo azzurra, con un fiocco di neve in rilievo.
Conteneva un liquido trasparente al suo interno, e il tappo era come quello di un deodorante spray.
"É un repellente fabbricato da noi antarticani.
Scaccia le piante demoniache."
Amy scattó verso Titanio, afferró la boccetta e lo abbracció.
Lui arrossí e la strinse sulla schiena.
"Grazie Tit." disse lei.
"Abbraccio abbraccio abbraccioooo!"
Il drago azzurro a tre teste si avvicinó ai Gemini, e li strinse forte a sè.
Amy lasció andare il gigante e si uní all'abbraccio di gruppo con il drago.
"Quando vi ricapiterá di venire abbracciati da un drago?!" scherzó Cobalto.
"E che drago!" aggiunse Fosforo.
Allentarono la presa.
"Questo é per voi.
Per non rimanere a stomaco vuoto!"
Il braccio destro del drago, quello mosso da Fosforo, porse ai ragazzi quattro biglie blu."
"Come s-si usano?!" chiese Xander.
"La lanci a terra!" gridó Cobalto.
"Fate buon viaggio, Gemini." sussurró Potassio.
"Grazie ragazzi." disse Ruben, mettendo in tasca la sua biglia blu.
Silver avvertí una stretta al cuore. Voleva piangere, ma si trattenne.
"Ed ora" parló il capo "l'atto finale e piú importante."
"Ieri sera, avete firmato il Firmamanto, diventando Protostelle, membri ufficiali dell'Organizzazione.
Oggi avete dimostrato di essere degni membri della Place-corp, per cui, vi attende il grado successivo."
"Grado successivo?!" mormoró Ruben.
Propus si schiarí la voce.
"Io, Propus Tejat Prior, vi nomino ufficialmente STARSEED, ossia veri guerrieri stellari!"
Una forte onda di energia attraversó il corpo dei ragazzi, dal petto a tutte le parti del corpo, come una scossa. Era calda e rassicurante.
Un punto preciso del loro corpo continuava ad essere caldo: la fronte.
"Siiii! Ce l'hanno fatta!" gridó Selenio, battendo la mano all'amico Silver.
"Si!" esclamó con voce stridula Propus, a pugni stretti, come un ragazzino.
I Gemini confusi si toccarono la pietra sulla fronte e poi si guardarono tra loro.
"É cambiata!" disse sorridente Amy "La vost...cioé la nostra pietra é cambiata."
"Hai ragione" la seguí Ruben "é come una rosa dei venti."
Al posto delle stelle di cristallo, sulla fronte dei ragazzi erano apparse delle pietre con otto punte, come delle piccole rose dei venti colorate.
Propus proseguí deciso, cambiando completamente atteggiamento ed espressione, con un aria imponente che non aveva mai avuto.
"Xander Naos Aster: l'onda della prudenza;
Ruben Arturo Aster: la fiamma della temperanza;
Krista Lavanda Windrose: il fulmine della fortezza.
Amy Emeraude Windrose: la terra della giustizia."
"Eeeee!"
La ciurma esplose in grida ed applausi, mentre i quattro ragazzi si guardavano intorno imbarazzati.
"Complimenti ragazzi!" gridó Selenio.
"Siamo Star...seed quindi?" chiese confusa Krista.
"Esatto! Ce lo avete appena dimostrato." confermó Potassio.
I Gemini non capivano ancora.
Propus chiuse il pugno e la ciurma si zittí.
"Vi do la mia benedizione.
Che possiate sempre camminare nella luce, e scacciare le tenebre dai vostri cuori.
Lasciate che le quattro virtú cardinali: Temperanza, Giustizia, Fortezza e Prudenza, dimorino nei vostri spiriti.
E solo quando la luce delle quattro virtú nei vostri cuori sará eterna, il pugnale...
si trasformerá in una spada."
I Gemini guardarono l'arma a fodero blu che Xander impugnava.
"E mi raccomando...ricordate che qualunque cosa accada, non dovete mai, MAI, cercare di ricomporre la Gemma Geminorum."
"Ok." affermó deciso Xander, senza chiedersi il perché.
"Solo voi avete la facoltá di riunire i quattro frammenti che alloggiano nei vosssstri corpi." spiegó Promezio "Tuttavia, fate come ha detto il Capo."
"Onix avrá dei validi avversari da affrontare eheh!" ridacchió Fosforo.
Propus si avvicinó ai quattro, presi dall'agitazione, e li abbracció energicamente.
"Essù...rilassatevi! Riesco a sentire il vostro battito cardiaco solo toccandovi."
Silver li guardó, poi si avvicinó a loro sorridendo, e li strinse forte anch'esso.
"Dite la verità...pensavate veramente che avrei pianto?! Ah! Ma io sono uno tosto eh...non pensate che possa piangere per cosí po..."
Il folletto, a discapito di quanto appena pronunciato, si fece sopraffare dall'emozione, e dei grossi lacrimoni colarono sulle sue bianche gote, che divennero rosse.
"Mi mancherete tantissimo, amici m-m-m-miei!" singhiozzó.
"Faremo subito. Fidati di noi." disse Ruben, col cuore che palpitava frenetico.
"Saremo di ritorno in un batter di ciglio." aggiunse Amy.
"Si infatti. Schiacceremo quell'Onix di merda come un moscerino!" sdrammatizzó Xander.
Krista si stava emozionando, e con gli occhi lucidi strinse fortissimo il folletto e gli sussurró all'orecchio: "Ti voglio bene, Sil."
"Te ne voglio anch'io Kry."
Silver li lasció e si asciugó il viso col cappello a stelline.
Promezio li guardó; il suo libro si illuminó di luce gialla, e le figure dei ragazzi iniziarono a staccarsi da terra.
Delle ali bianche e piumate crebbero sulle scapole dei ragazzi, e questi ricordarono l'esatto momento in cui Virginia aveva donato loro lo stesso potere.
"Fate attenzione!" gridó Selenio.
"Qualunque cosa ci sia dietro quella barriera, non abbiate paura, e se non ve la sentite di proseguire, potrete sempre tornare indietro." esclamó Propus.
"Il potere di librarvi nell'aria ha una durata di circa trenta minuti" concluse Promezio "quindi potrete sempre ripercorrere a ritroso la strada, se lo ritenete necessario!"
"Quando avete finito, uscite dalla barriera e aspettateci quì." indicó Selenio.
"Buona fortuna amici miei!" gridó per l'ultima volta Silver, sventolando il cappello blu in aria, mentre le sagome dei quattro gemelli, in preda alle emozioni piú intense, fluttuavano oltre il vascello ed attraversavano quella barriera trasparente che solo loro potevano vedere.

GeminiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora