1-Ingresso

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Chi era Silver?
Che cos'era la Foresta delle Illusioni?
Forse era solamente un sogno?
Ruben, Krista, Xander e Amy ancora non si spiegavano come potesse essere successa una cosa del genere proprio a loro, quattro ragazzi comuni.
Avevano seguito una creatura magica in una foresta magica, ed ora in un lampo erano scomparsi.
Una luce.
D'un tratto i ragazzi si ritrovarono distesi su un enorme prato rigoglioso e pieno di fiori stranissimi; aprirono lentamente gli occhi uno alla volta.
"Ra-ragazzi? Dove siamo?" domandó sbalordito Ruben.
"Sembrerebbe che siamo arrivati in un altro luogo! Non sembra piú di essere nella foresta!" disse Xander.
"Ahi che male il sedere! Ma dove cavolo siamo? Silver aveva detto che saremmo tornati a casa!" esclamó Krista.
"Kry...Silver ha detto che non possiamo tornare indietro a meno che non portiamo a compimento ció per cui siamo nati, non ricordi?" la corresse Amy saggiamente.
Xander aggiunse: "La nuvola ha detto che noi siamo i prescelti. Ma per fare cosa? Cosa dobbiamo portare a compimento?"
"Ma soprattutto perché proprio noi!?" proseguì Ruben "Noi siamo dei semplici ragazzi qualunque!"
"Evidentemente abbiamo qualcosa che gli altri non hanno no?" dedusse Krista.
"Si! Noi siamo...GEMELLI!" concluse Amy convinta.
"Amy? Non credo che centri qualcosa il fatto che siamo gemelli!" disse Xander, e Krista: "Ma quanto sei stupida Amy?! Secondo te siamo i Prescelti perché siamo gemelli?"
"Si, anch'io la penso come Amy." continuó Ruben "Non é strano che proprio due coppie di gemelli siano finiti in questa situazione bizzarra?"
"Ah, ma dai Rub" rise il gemello.
"Piuttosto, cerchiamo di capire dove siamo!" esclamó Krista.
Il luogo in cui erano apparsi era alquanto strano e fuori dal normale: il prato sotto i loro piedi possedeva una miriade di fiori diversi e dai colori sgargianti; alcuni sembravano normali, altri avevano la forma di animali e sagome di oggetti.
"Ma che razza di fiori sono questi?" notó meravigliata Amy.
Il clima del luogo era mite: ne caldo, ne freddo.
Krista alzó il capo, attirata dal colore della volta diurna.
Il cielo non aveva la classica tinta azzurra, ma possedeva delle sfumature multicolori, come un enorme arcobaleno che aveva l'inizio e la fine ai due capi opposti dell'orizzonte.
"Ragazzi alzate gli occhi al cielo! Guardate...il Sole non c'é ma al suo posto ci sono due...ehm...Lune?!" osservó Ruben, incantato ma perplesso.
Il ragazzo aveva visto giusto: c'erano due spicchi di Luna calante uno accanto all'altro di dimensioni differenti ma entrambi bianchi e splendenti.
"No no no no! Se racconto a mamma di aver visto questa roba penserá di sicuro che assumo sostanze stupefacenti!" esclamó Krista.
"Ma dai non essere cosí maliziosa Kry!" disse Ruben.
"Sempre che riusciremo a tornare a casa..." sussurró Amy preoccupata.
"Dopo vediamo se funziona la tecnica del pizzicotto" aggiunse Xander "dato che siamo in un sogno."
Guardandosi intorno, i quattro amici notarono in lontananza delle colline e poi delle montagne sfocate che facevano da sfondo all'incantevole panorama.
"Ma...dove cavolo siamo?" chiese Amy a bocca aperta.
"Io non ci credo!" continuó la sorella.
"Non puó essere la realtá questa, insomma..." esclamó Xander.
"Questo...deve essere l'Altro Mondo di cui ci parlava Silver!" intervenne Ruben.
"Proviamo a vedere se quí c'é campo!" esclamó Xander.
"É pieno di campi Xander! Guarda là!" indicó Amy con il dito in lontananza.
"Non quello...sciocca!" la rimproveró la sorella.
Il ragazzo prese il suo telefono, ma notó che il suo schermo era tutto nero, e non dava segno di vita.
Lo stesso per gli altri tre.
"Ecco...ed ora come contattiamo i nostri genitori?" domandó Krista, ponendosi una mano sulla faccia.
"Se non'altro questo luogo é carino." disse Amy.
"Si ma..." continuó Xander "questa é roba di magia...e la magia non esiste!"
"Grazie Xander!" osservó ironica Krista.
Ruben ridacchió silenziosamente.
Improvvisamente si mossero dei fiori nel prato, come se ci fossero degli animali che correvano sotto quel tanto strano tappeto variopinto.
"Cosa é stato?" chiese Ruben.
"Se ci sono delle talpe sappiate che scappo!" mormoró Amy.
"Ma dai Amy...lo sanno tutti che le talpe viaggiano solo sottoterra, al massimo saranno dei mostri orrendi pronti a divorarti!" la stuzzicó Xander.
"Scemo! Ma che dici?"
Nel frattempo i fili d'erba insieme a tutti quei fiori colorati dai connotati stravaganti si stavano muovendo continuamente, vibrando.
Improvvisamente uscirono fuori delle creaturine simpatiche: avevano il corpo fatto di chicchi bianchi avvolto in una foglia nerastra, e scorrazzavano avanti e indietro tramite delle zampette simili a quelle di poccoli granchi.
"Oddio! Ma che diavolo sono?" urló Ruben.
"Ahah non ci credo! ma questo é sushi!"
Xander, ridacchiante, aveva riconosciuto la forma degli animaletti dato che i quattro andavano matti per la cucina giapponese.
Krista aveva iniziato a sbavare come una lumaca sentendo la parola "sushi", cosí ne afferró uno e lo divoró come un lupo affamato che non tocca cibo da una settimana.
"Senti Kry, non dovresti mangiare cose che non sai nemmeno se sono commestibili!" le consiglió Ruben.
"Lo sai come é fatta! È impulsiva." aggiunse rassegnata Amy.
"Mi sento strana..." sussurró la ragazza.
"Guardate i suoi occhi!" indicó preoccupato Xander.
Le pupille della ragazza si erano dilatate in maniera impressionante.
Dopo una decina di secondi, Krista inizió a ridere a crepapelle.
"AHAHAHAHA! Ragazzi non respiro! Ahahaa ahaiutatemi ahaha!!"
"Non l'avevo mai vista ridere in questo modo!" disse Xander.
"A dire la veritá nemmeno io!" aggiunse Amy.
Ruben inizió a preoccuparsi.
"Ragazzi Krista rischia di morire soffocata! Non sta respirando!"
"Ma dai! Ridere fa solo bene alla salute!" replicó il fratello.
Passó del tempo e Krista continuava a ridere e non sembrava smettere, quando i tre ragazzi iniziarono a preoccuparsi sul serio.
Si accasció per terra, e si piegó su se stessa.
"I fi-fi-fiori...!" continuó ridendo.
I compagni la chiamarono, la scossero e le diedero delle pacche sulle spalle, ma niente da fare.
"Krista! Krista avanti...!" le gridó la gemella.
Improvvisamente una vocina sottile e squillante parló dal nulla.
"Fatele annusare il Fiorda-riso, un fiore blu dallo stelo spinato!"
I ragazzi perplessi eseguirono l'ordine ed iniziarono a cercare ció che quella voce misteriosa aveva detto loro di trovare, quando finalmente Amy avvistó un fiore dai petali blu acceso e dallo stelo spinato violaceo.
"Eccone uno!" gridó la ragazza, accasciata, a cinque metri dai due gemelli.
"Il F-fiorda...ris-riso?!" strilló Krista ridendo a crepapelle.
La ragazza, distesa a terra, si impuntó con la saliva e inizió a tossire.
Xander e Ruben raggiunsero furtivi Amy.
"Ne sei sicura Amy?" le chiese Ruben con una smorfia che esprimeva incertezza.
"Penso di si....cioé credo!"
"A me sembra un semplice fiordaliso..." continuó Xander.
Amy si voltó di scatto verso di lui.
"Ti sembra che i fiordalisi abbiano le spine sullo stelo?" domandó inquieta.
"Oh scusa...Amy!" esclamó Xander, guardando il fratello con occhi spalancati.
"Diamole retta dai..." concluse Ruben.
Amy strappó finalmente dal suolo il Fiorda-riso, facendo attenzione a non pungersi, per poi portarlo alla sorella.
Krista lo annusó e continuó a tossire talmente forte che vomitó l'animale ingurgitato.
"Bleaaa!" esclamó Amy disgustata.
"Grazie ragazzi! Stavo letteralmente soffocando...il fatto é che non ci vedevo piú dalla fame!" ringrazió Krista mentre si toglieva dei chicchi di riso dalle labbra, rossa in volto.
"Ma ti sembra il modo, cretina!" la rimproveró la gemella.
"Pensavo che non sarebbe accaduto niente in un sogno!"
"Fiuu! Per fortuna qualcuno ci ha aiutato...? Giusto, ma di chi era quella voce?" domandó Ruben.
I quattro gemelli si guardarono intorno, ma non videro nessuno, quando dal nulla si materializzó una sagoma di vapore argentato fluttuante.
"Silver!" urlarono in coro.
La strana creatura fluttuante di nome Silver, proprio colui che li aveva condotti nella Foresta delle Illusioni, colui che aveva rivelato loro di essere i predestinati a fare qualcosa di misterioso, e che li aveva magicamente fatti materializzare in quel luogo colorato, era di nuovo di fronte ai quattro gemelli spaesati.
"Salve ragazzi! Quanto tempo eh?" disse quest'ultimo ironicamente.
La figura di vapore argentato si dissolse, e sotto di essa lasció vedere quella di un bambino fluttuante.
"Ma...Silver! Sei proprio te?" chiese Xander.
"Chi altro sennó?" rispose il bambino.
"Sei alquanto diverso da come noi tutti ti ricordavamo!" disse Ruben cercando di pulirsi quegli occhiali che gli si appannavano sempre in presenza del folletto.
"Giuro che quando torno mi compro le lenti a contatto" pensó Ruben rassegnato.
"Sei cosí buffo Ruben con quegli occhiali!" ridacchió Amy.
"Diciamo che cosí sei decisamente piú carino Sil!" osservó Krista.
"Oh grazie!" disse la creatura, arrossendo.
"Questa é la mia vera forma di folletto." continuó "Quella che ho assunto nel vostro mondo é solamente una copertura!"
In effetti l'aspetto del folletto era cambiato notevolmente: era come un bambino di dieci anni che volava utilizzando una piccola elica composta da due foglioline in cima ad un cappellino a righe azzurre e argento adagiato tra i boccoli color zaffiro.
Inoltre era paffutello, aveva due grandi occhioni blu scuri, la pelle bianca come la neve ed un completino a righe verticali, azzurro e grigio metallico.
Delle scarpe a ricciolo verdi completavano l'abbigliamento del folletto.
"Silver sei adorabile!" disse Amy.
Il folletto non aveva piú quella vocina soffiata di prima, ma al contrario un timbro alto e squillante.
"Questi complimenti mi imbarazzano peró!" disse diventando tutto rosso.
"Ad ogni modo...benvenuti nel mio mondo! Benvenuti su Posto!"
"Eh?"
Passarono cinque secondi sospesi.
I ragazzi non sapevano se aver capito bene o meno il nome di quel luogo.
"Cioè...mi stai dicendo che questo posto si chiama...Posto?" chiese Ruben.
"Ci prendi in giro?" chiese incredula Krista, mentre la sorella si era messa giá a ridere.
"Mai stato piú serio!" replicó Silver, mentre Xander sarcastico continuó: "Ragazzi dopotutto che c'é di strano! É un nome normale!"
Silver era confuso, non capiva il motivo dell'incredulitá dei gemelli.
Xander interruppe l'atmosfera ironica che si era creata riportando gli altri alla normalitá.
"Allora Silver, dicci subito cosa dobbiamo fare per tornare a casa una volta per tutte. Voglio sapere la veritá sui Prescelti, su questo mondo, e su tutto quello che hai da dire per averci cacciati in questo pasticcio!"
"Ok Xandy ma non scaldarti tanto." disse Silver, facendo uscire dalla bocca del vapore che appannó gli occhiali di Ruben.
"Seguitemi, vi porteró a casa mia, vi offriró qualcosa da mettere sotto i denti per cena e con calma vi diró tutto quello che dovete sapere!" disse il piccolo folletto.
Di nuovo si creó una scena alquanto buffa tra i ragazzi: Ruben impegnato a spannarsi gli occhiali; Xander che, appena udite le parole "con calma", stava diventanto viola di rabbia; Krista che si era messa una mano sulla pancia ripensando al sushi prima ingurgitato e poi rivomitato, ed Amy che sembrava l'unica alla quale, al contrario di prima, questo luogo incantato infondeva serenitá.
"Ah! Mi sono rotta di venire strapazzata ed andare ovunque ci ordini questo folletto!" si indignó Krista.
"Mantieni la calma! Fai come me!" la tranquillizzó Xander.
I quattro iniziarono a seguire per la seconda volta Silver, ammaliati dalla bellezza di quel luogo misterioso.
Giunti alla fine dell'enorme e variopinto prato fiorito, presero una stradina di mattoni rossi che, nonostante non ci fosse nessun ostacolo, procedeva curvando di continuo.
"Vuoi spiegarmi per quale maledettissimo motivo questa strada deve essere piena di curve?" si rivolse Xander a Silver.
"E tu eri quello che manteneva la calma?" chiese ironica Krista all'amico.
"Che ne so! Mica l'ho costruita io!" rispose il folletto.
Passarono alcuni minuti, e giunsero davanti ad un campo alquanto strano: non era nè fatto di piante o di fiori, nè di alberi, bensí era una distesa di ombrelloni gialli da sole piantati al suolo.
"No...questa le supera tutte!"
Xander si convinse sempre di piú del fatto che, se non stava sognando, nella bottiglia d'acqua che Amy gli aveva dato da bere prima dell'ingresso nella foresta, qualcuno ci avesse messo qualche sostanza allucinogena.
"Silver?! Dove ci hai portati?" chiese Ruben.
"Questo é L'Ombrellampo! Tramite questi ombrelloni saremo in grado di viaggiare velocemente e spostarci anche in luoghi lontani!" rispose Silver.
"Waoo!" esclamó Amy.
I ragazzi ormai avevano fatto l'abitudine a tutte quelle cose bizzarre che avevano visto e che Silver aveva detto loro.
Premesso questo, erano disposti a tutto pur di tornare finalmente a casa, anche volare con degli ombrelloni giallo-canarino.
"Forza, afferrate un ombrellone per uno, ma state attenti a non staccarli da ter..."
Il folletto non fece in tempo a terminare l'esortazione che Amy aveva giá estratto l'ombrello dal suolo.
D'un tratto l'area di terra sottostante i piedi della ragazza inizió velocemente a tremare.
"A-aiuto ragazzi! Che succede?" esclamó Amy impaurita.
"Non avresti dovuto essere cosí precipitosa Amy!" la rimproveró Silver.
La terra sotto i piedi di Amy crolló originando un buco di circa un metro di raggio e la ragazza inevitabilmente precipitó.
"Amy!" urlarono i ragazzi.
Silver si fiondó subito verso Amy, che aveva iniziato a cadere in quello che sembrava un buco nero senza fondo, afferró la ragazza per un braccio e la tiró su volando, con tutta la forza che aveva in corpo.
"Uuuh!"
"Ragazzi aiutiamo Silver" ordinó Ruben.
I tre soccorsero Silver afferrandolo per le gambe.
"Eh uno, eh due, e tre!"
I ragazzi e il folletto fecero un ultimo sforzo e riuscirono con fatica a tirare sù la sventurata Amy, che stava tremando di terrore.
La ragazza prima si stese a terra, poi con l'espressione di chi sembra aver visto un fantasma, si alzó ed abbracció fortissimo Silver.
"Ce l'abbiamo fatta per un pelo!" disse Krista respirando affannosamente.
"Certo che sei davvero pesante Amy!" disse Xander urtandola.
"Uffaaaa! Non é assolutamente vero Xander!" urló indignata e indispettita.
"Dovresti ringraziarmi invece!" concluse Xander.
"Grrrr"
Si sentí quello che poteva sembrare un ruggito di un leone.
"Ehm...scusate ragazzi voi non avete fame?"
Lo stomaco di Ruben stava brontolando in cerca di cibo, quindi Silver lo rassicuró: "Ruben ha fame! Sbrighiamoci ad andare a casa mia, lí vi offriró cena e alloggo gratis!"
"Ci mancherebbe anche che ce lo fai pagare!" disse Krista.
E Silver: "C'é crisi, sapete."
"Dunque...afferrate un ombrello, tenete il manico stretto tra le caviglie e urlate: PARTENZA!"
I ragazzi eseguirono l'ordine.
"PARTENZA!"
Improvvisamente gli ombrelli si staccarono da terra e iniziarono a salire per aria a velocitá impressionante.
Un disco teneva ancorati e saldi i piedi dei gemelli all'asta dell'ombrellone.
Salivano, salivano e salivano.
"Tenetevi stretti mi raccomando o farete una brutta fine!"
urló Silver
"E soprattutto non guardate giú!"
Il tempo che impiegarono i cinque a salire di quota, solcando il cielo fu estremamente breve, tanto che non ebbero nemmeno tempo di provare paura o vertigini.
Dopo alcuni secondi iniziarono a rallentare fino a fermarsi ad una quota altissima.
"Cacchio! I miei occhiali! I miei occhialiiii!"
A Ruben, a causa dell'alta velocitá, gli caddero accidentalmente gli occhiali chissaddove, oltre le nubi.
"Non preoccuparti Ruben...a casa mia te ne daró un paio nuovo!" disse Silver, cercando di sdrammatizzare.
I ragazzi osservarono il luogo in cui erano capitati: si erano fermati in cielo a centinaia di metri da terra.

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