7-Acheronte

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"Chi-chi sei?!" chiese tremante Ruben.
La creatura alta due metri non si mosse.
"Hai paura Ruben?" gli chiese con voce profonda.
Nonostante l'uomo incutesse angoscia all'apparenza, il modo in cui pronunciava le parole non metteva a disagio i ragazzi.
"Bhe...io..."
"Mio fratello ti ha chiesto chi sei." insistette Xander.
Deglutí rumorosamente.
La figura roteó il cappuccio aguzzo verso le due gemelle e chiese loro:
"Anche voi volete sapere il mio nome?"
Amy e Krista si guardarono tra loro e annuirono spaesate.
"Il mio nome é...Caronte.
Tutto ció che c'é tra luce e ombra. Quello sono io."
I Gemini lo fissarono in silenzio.
"É cambiato forse qualcosa, ora che sapete chi sono?" incalzó il vecchio dalla lunga barba argentea.
"In veritá" intervenne Krista alzando la voce "noi ci stiamo chiedendo se siete un nemico o un alleato."
Ci furono secondi muti e sospesi.
Amy inizió a mordersi le unghie e Xander il labbro.
"In base a cosa giudicate se sono un nemico o un amico?!" proseguí Caronte.
"Bhe..." s'inserí Xander "se ci aiuterá saremo lieti di chiamarlo amico, altrimenti..."
"Se vi aiuteró?
Dunque...potremo fare un contratto, in modo tale che voi riceviate il mio aiuto ed io il vostro."
"Ha bisogno di aiuto?!" chiese gentilmente Amy.
"Chi non ne ha bisogno, dopotutto?!" rispose retorico Caronte.
La barca si avvicinó ancora di piú alla sponda.
"Volete salire?"
I Gemini non sapevano se potersi fidare o meno dell'uomo, ma si fecero trasportare dalle sue parole che non esprimevano cattiveria.
Sarebbero stati pronti ad utilizzare i loro poteri qualora Caronte si fosse mostrato pericoloso.
Si avvicinarono al fiume e salirono a bordo della barca di legno nera.
Si misero seduti. Silenzio tombale regnava in quel luogo offuscato.
"Cosa vi spinge fin quà...viaggiatori?" domandó Caronte dando le spalle ai gemelli.
"Bhe...diciamo che le nostre gambe ci hanno portato quà." rispose Ruben.
"Le gambe, hai detto?" ripeté lui muovendo il remo con le due mani.
"S-si?!" fece cauto Ruben.
"Caput imperare, non pedes." esclamó Caronte.
"Che ha detto?" chiese sottovoce Amy alla sorella.
"É la testa a comandare, non i piedi!" spiegó l'anziana creatura.
"Ma cosa...parla latino?" bofonchió Xander
I Gemini si resero conto che qualsiasi domanda avessero fatto a Caronte, non avrebbero avuto una risposta certa o concisa
"Do-dove ci porta?" chiese Krista.
"Per aspera, ad astra." rispose il vecchio dalla voce profonda e gutturale.
"Ok..." mormoró la ragazza abbassando il capo.
"Stabiliamo ora le regole del contratto.
Dunque...che cosa volete in cambio del vostro aiuto nei miei confronti?"
"Vogliamo che risponda chiaramente a tutte le nostre domande!" esclamó prontamente Xander.
"Affare fatto." affermó con voce grave il traghettatore.
Ruben sospiró.
"Allora...dove ci troviamo di preciso signor Caronte?" inizió Krista.
"Sul fiume Acheronte, il fiume del dolore...di cui io sono il traghettatore."
"Fiume del dolore?!" sussurró Amy guardando impietrita i compagni.
"Quindi oltre a rispondere alle domande ci porta anche dal Blazar?" continuó Ruben.
"Traghettare é il mio obbligo, lo scopo della mia esistenza. Non sono pagato per quello.
É ben diverso dal contratto che ho stretto con voi."
"Quindi stiamo andando verso il Tartaros...sede della Nowhere-corp?" domandó Amy.
"Un'unica destinazione puó essere raggiunta attraversando l'Acheronte. E questa é proprio il Tartaros."
Non c'era dubbio: i ragazzi stavano navigando su quella barca seguendo il corso del fiume, e la meta sicura era il Blazar, portale d'accesso del Tartaros.
L'Acheronte allargava sempre piú le proprie sponde nere: sembrava un lago grigio le cui acque prive di onde o increspature non lasciavano riflettere nulla, se non l'argento dei suoi abissi.
Nubi lilla aleggiavano di tanto in tanto danzando sopra lo specchio d'acqua, e l'immagine dell'imponente "Isola dei Morti" appariva grigia davanti agli occhi dei Gemini: mura bianche e rocciose che circondavano dei cipressi scuri ed aguzzi, i quali sembravano conficcarsi nel cielo rosso e viola.
L'Acheronte andava a contornare quella zona tutt'attorno, e parte delle sue acque entravano in quell'apertura sotto un alto arco di roccia, per scomparire nella foschìa.
"Peró..." intervenne perplessa Krista "ancora non ci ha detto in cosa consiste il nostro aiuto."
"É un richiesta, Krista?" domandó Caronte.
"Si. É la mia domanda." rispose decisa la ragazza.
Caronte flesse lentamente il collo, e gli occhi luminosi e rossi penetrarono quelli nocciola della ragazza, che non seppe intrattenere quel contatto visivo.
"Dovrete...distruggere una creatura demoniaca."
"Uno dei 118?" chiese Amy.
"Un fratello di Ununoctio.
Il figlio del Ficus generato dal Seme del Dolore e guardiano del Blazar."
"Oh Santo Cielo." sussurró Ruben.
"Chi é questo mostro?" chiese Krista.
Caronte rigiró il capo e si rimise ad osservare lo scuro orizzonte dinnansi a sè.
"Il suo nome é...Cerbero."
L'uomo continuava a dare le spalle ai Gemini, in piedi su quella barca d'ebano, le vesti nere opache che strisciavano.
"Ha detto...Cerbero?" chiese Krista.
"Quindi dovremmo solo uccidere questa bestia?!" ripeté preoccupata Amy, guardando le acque grigiastre dell'Acheronte.
"Cerbero vive in questo luogo dal giorno in cui io stesso fui nominato traghettatore del Fiume del Dolore." spiegó Caronte con voce profonda e rauca.
"Le mie sorelle mi hanno riferito che avete fronteggiato abilmente le illusioni della Foresta degli Specchi." continuó.
"Quindi..." mormoró Krista "lui ci conosce bene."
"Le sue sorelle?!" fece Xander.
"Le creature che ne di luce ne d'ombra sono fatte."
I Gemini capirono che si trattava della Nana Bianca e della Nana Nera.
"Quindi siete tre fratelli?!" incalzó Amy.
"Non di sangue, ma di spirito." rispose l'uomo incappucciato.
"Proprio come voi."
Ai gemelli venne da ridere.
"Bhe...magari in una vita precedente..." ridacchió Ruben.
"Quindi ora non lo siete piú?!" domandó Caronte perplesso.
"Non siamo figli degli stessi genitori...quindi no." rispose Xander.
"Ma é come se lo fossimo no?!" disse Amy sorridente.
"Coniunctio animi maxima est cognatio." spiegó Caronte.
"Cioé?" chiese Ruben.
"L'unione delle anime é piú forte di ogni parentela."
I Gemelli annuirono, forti delle parole dell'uomo.
Xander si mise a fissare l'Acheronte.
"Che c'é Xander?!" gli si rivolse il vecchio incappucciato "Non vedi il tuo riflesso nelle acque del Fiume del Dolore?"
"Bhe...ecco..." bofonchió il ragazzo, mentre si chiedeva come il vecchio sapesse il suo nome.
"Le acque dell'Acheronte hanno proprietá anestetizzanti e alleviano il dolore di coloro che sfortunatamente si sono addentrati in questo limbo senza tempo..."
"Come l'Eridano." affermó Krista "Anche quello curava le ferite."
"Non solo..." spiegó Caronte "anche il Fiume dell'Odio ha le suddette proprietá."
"Fiume dell'Odio?!" domandó spaventata Amy.
"Certo Amy.
Il sentiero che avete scelto sará solcato da altri tre fiumi infernali che dipingeranno la ragnatela della vostra condanna."
"Ommioddio." parlottó Ruben.
"E quali sono?" chiese Krista.
"Acheronte...Fiume del Dolore, Stige...Fiume dell'Odio,
Flegetonte...Fiume del Sangue
e Lete...Fiume dell'Oblio."
"Ma sono tutti fiumi della mitologia greco-romana!" osservó Ruben affascinato ma preoccupato.
"Dolore, odio, sangue e oblio..." rifletté Xander "ecco cosa intendeva Acrux."
"Acrux dici?!" esclamó Caronte.
"Esatto. In punto di morte mi ha detto che percorreremo una strana macchiata di..."
Xander si fermó di colpo; guardó la sua mano e mentalmente contó fino a cinque.
"Che c'é Xandy?" gli chiese Amy.
"Ne manca uno.
Acrux ha nominato anche le lacrime, mi pare..."
"Che memoria d'acciaio..." scherzó il gemello.
"Un fiume delle lacrime?" ipotizzó Krista.
"Un Lago...non un fiume." rispose Caronte.
"Quel lago maledetto é alimentato dalle lacrime piante dalle anime delle vittime sacrificali."
"Le vittime degli Strix?" domandó Amy.
"Proprio cosí.
Cocito é il nome di quel lago.
La pozza ghiacciata di lacrime che ospita quell'Albero." rispose il vecchio traghettatore.
"Albero?" insistette Amy.
"L'Albero Omega."
I Gemini rifletterono, poi Krista parló.
"Quindi é quello dove fu imprigionato Onix..."
"Che per uscirne deve offrire sacrifici per alimentare qualcosa." proseguí Amy.
"Quindi ora sappiamo che Onix sta nell'Albero Omega nel Cocito." affermó Xander "Basterá dirigerci verso quel lago per trovarlo."
"Non risponde a quel nome." ribatté Caronte.
"Come?" chiese Ruben.
"Il fondatore della Nowhere-corp non risponde a quel nome...Onix."
"E come si chiama in realtá?" proseguí Amy.
Caronte di nuovo torse il collo e il suo viso oscurato venne mostrato ai ragazzi che rabbrividirono.
"Ununoctio."
I gemelli sgranarono gli occhi. Ununoctio: era quello il reale nome del capo dei 118. Il Maestro Ununoctio.
"Quindi...Onix e Ununoctio sono la stessa cosa." disse Ruben.
"E Oganessio?! Dove si trova ora Oganessio?" domandó curioso Xander.
Caronte riandó a guardare l'orizzonte grigio e nebbioso dell'Acheronte.
"Quel ragazzo é sparito dal mondo per sempre. Non esiste piú.
É stato inglobato dalle tenebre del Ficus, e soggiogato dal suo potere.
É distrutto."
I Gemini guardarono pensierosi verso il basso.
"Che cosa orribile...povero Oganessio." bisbiglió Amy.
"Ma era incline alla magia oscura no?!" continuó Krista.
"Era la magia oscura che cercava lui." rispose Caronte "Come un serpente che striscia verso la preda, venne attratta inevitabilmente verso quel principe.
La Rosa dei Venti si rifiutó di aprirsi per donare i poteri della Pietra ad Oganessio...
cosí egli si abbandonó alla magia nera, e si abbandonó a Ununoctio, il figlio del Ficus."
"Mi tolga una curiositá Caronte" disse Amy "Che cosa sta alimentando Oni...cioé Ununoctio con il sangue degli innocenti?"
"Il sangue é la linfa vitale di ogni essere vivente...e in quanto tale puó portare alla maturazione del frutto di una pianta parassita come il Ficus."
"Quindi, Ununoctio cerca...il Frutto del Ficus?!" esclamó Ruben.
"Un cuore che pulsa alimentato dal sangue delle vittime, che a completa maturazione verrá impiantato nell'Albero Omega, e sará la falce che reciderá le radici che tengono ancorato il Principe delle Tenebre al Tartaros."
"Che storia pazzesca!" esclamó Xander ad occhi aperti.
"Ora quindi sappiamo che Onix é in realtá Ununoctio.
Sappiamo che si libererá col..."
Krista venne interrotta da Caronte.
"Siconio! É questo il nome del Frutto del Ficus."
"Oh grazie." disse Krista.
Xander proseguí a nome di tutti:
"E inoltre sappiamo che nel Tartaros vi sono altri tre fiumi e un lago, su cui vi é l'Albero Omega...meglio di cosí si muore."
"Esatto ragazzo. Si muore." mormoró con tono spaventoso il vecchio incappucciato.
Xander deglutí intimorito.
"Comunque grazie infinite Caronte...per le informazione che ci stai dando." disse gentilmente Ruben.
"Fa parte del contratto. Non devi ringraziarmi.
Il prezzo delle informazioni lo sai giá."
"Giusto. Dobbiamo eliminare quel Cerbero." mormoró Krista.
"E...se non dovessimo riuscirci?!" continuó Xander "Avremo acquisito le informazioni di Caronte senza aiutarlo..."
"Non riuscire ad eliminare Cerbero non significa forse morire, ragazzo?!" rispose il vecchio.
"Giá, in ogni caso non potremo utilizzare le sue informazioni...da morti intendo." esclamó Krista.
A Ruben vennero i brividi. Non concepiva il fatto che Krista e suo fratello prendessero tanto alla leggera l'argomento 'morte'.
Amy colse il disagio di Ruben, e cercó di risollevarlo.
"Ma si che e la faremo. Ad ogni modo...dov'é Cerbolo in questo momento?"
"Cerbero Amy!" la corresse la gemella.
"Oh. Lui non si fa vedere tanto facilmente...esce allo scoperto quando lo ritiene piú opportuno.
Per questo dovete state sempre all'erta da ora in poi.
Quando arriverá, probabilmente mi ucciderá."
"Ti ucciderá?!" gridó Krista la cui voce riecheggió sopra lo specchio argentato.
"La sua vita esclude la mia."
"E allora le altre volte che é uscito allo scoperto non siete morto?!" esclamó Amy confusa e preoccupata.
"Non c'é anima viva che si sia addentrata in questo luogo. Vi potete considerare i primi, e forse gli ultimi, Gemini."
"Ma certo." affermó Xander guardando il grigio Acheronte "Le anime delle vittime passano per quí per arrivare al Siconio."
"E...Cerbero come fa a sapere che stiamo...?" esclamó Ruben.
"Oh...lui sa tutto. É l'incarnazione di questo fiume: sembra silenzioso e calmo, ma in realtá é una bestia che ode ogni cosa e aspetta solo il momento propizio per uscire allo scoperto."
"E lei non ha paura di essere ucciso da lui?" domandó Amy.
"Paura...ah.
In realtá non vedo l'ora di spezzare il legame che mi unisce a quel mostro...e solo voi Gemini avete la facoltá di spezzarlo."
"Sempre solo noi..." bisbiglió tra se e se Krista, con tono ironico ma seccato "noi sappiamo fare tutto...secondo loro."
"Non a caso siete i Gemini." affermó Caronte.
Ai ragazzi non venne in mente nient'altro da chiedere al vecchio traghettatore, cosí rimasero per una decina di minuti in silenzio, perdendosi l'occasione giusta per chiedere altre informazioni a Caronte, a cui sicuramente avrebbe dato risposta.
Il grigio fiume spettrale non rifletteva alcun tipo di luce: sembrava di ghiaccio.
La barca nera fluiva leggiadra sopra il corso d'acqua, non lasciando ne spuma ne onde.
La nebbia lillata si levó davanti agli occhi appannati dei gemelli, e quello strano cimitero di roccia si vide ergersi oscuro ma evocativo.
Xander starnutí.
"Arriverá per certo, Cerbero?" chiese Amy rompendo quel lungo silenzio.
"Potrebbe comparire come potrebbe non farlo." rispose Caronte.
"Potrebbe anche giá essere arrivato."
I Gemini rabbrividirono.
L'Acheronte girava intorno alla fortezza diroccata per poi entrare in quell'apertura frontale sotto l'arco di pietra, e poi oltre la nube scura dipinta dai cipressi.
"Non c'é dubbio...é proprio lei." ammiró Ruben estasiato "L'Isola dei Morti..."
"Siamo vicini." affermó Caronte.
"A dove?!" chiese Krista.
"Al Blazar."
Correnti d'aria contrastanti vorticavano impetuose e le nubi viola del cielo ruotavano sopra quello scenario.
"Quindi...é un buco nero?!" chiese titubante Xander, ipotizzando che entro quelle grigie mura si trovasse un enorme vortice.
Passarono altri minuti di silenzio, che presto vennero rimpiazzati dal rumore del vento che strillava.
"Mi mette paura quest'aria." mormoró Krista.
"Per aspera...ad astra!" disse Caronte.
"Ancora questa frase, ma che vuol dire?" chiese Xander all'orecchio del gemello.
Ruben fece le spallucce.

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