5-Genesis

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Amy era ancora nel centro del fiore rosa, immersa in una tempesta di petali; Deneb stava per terra immobile come una roccia.
"Avete purificato l'ultima mia statua!"
Si mise a piangere.
"Il potere di Amy lo ha immobilizzato" affermó Silver.
"Andiamo a dargli una mano" intervenne Ruben.
"No!" lo bloccó il gemello "Lasciamo fare a lei"
"Perché non riesco ad alzarmi? É colpa tua?!" gridó Deneb.
Amy guardava minacciosa il nemico dritto nei suoi occhi gialli; ad un certo punto scattó in avanti, sferró un pugno e colpí l'uomo sulla pancia.
"Cavolo..." mormoró Ruben.
Il corpo dell'uomo venne atterrato completamente, poi la ragazza si caricó e gli sferró un calcio. Una luce verdina uscí dal suo piede destro e Deneb venne scaraventato addosso ai cespugli blu che circondavano la piazza.
Il suo corpo ormai era pieno di lividi e tagli.
La tempesta di petali si dissolse.
"Mi, mi fai paura Amy!" esclamó Xander.
"Bravissima, ce l'hai fatta!" continuó Ruben, che corse ad abbracciarla.
"Hai sfruttato il potere della tua pietra al meglio, brava" si congratuló il folletto.
Krista si limitó a sorridere alla sorella.
Un cespuglio si mosse. Delle foglie scricchiolarono.
"Non cantiamo vittoria troppo presto..." disse Krista guardando da lontano il corpo di Deneb.
L'uomo in smoking era ancora vivo.
Amy corse verso il corpo del nemico e notó che questo stava cercando di districarsi dai rami dell'arbusto blu.
"Sei ancora tu...?" strilló l'uomo.
"Non riuscirai mai a uccidere nessuno...sei una fifona!"
"Ma che stai dicendo?!" ribattè Amy, con le sopracciglia aggrottate e una rabbia repressa che alimentava il suo potere.
"Tu sai di essere piú debole degli altri..." mormorò con un filo di voce Deneb.
La ragazza si bloccò di scatto; i suoi occhi nocciola brillarono.
"Oh bambina...non piangere!"
"Non sto pian-pian..." singhiozzó Amy.
"Non piangere...dopotutto noi due siamo uguali!
Sempre messi da parte, sempre dimenticati, scartati..."
"No!" esclamò Amy "Non è vero."
"Tu...non sei come gli altri..." ridacchió Deneb ansimante "sei solo...debole...
sarà la tua debolezza a condurti all'accidia."
Amy chiuse gli occhi e inarcó le sopracciglia. La sua pietra stellare si accese.
Uno dei rami blu scuro della siepe magicamente si avvinghió attorno al collo di Deneb, soffocandolo.
"Ricordalo...sempre...e accettalo" bofonchió senza fiato "Sei...debole!"
La creatura dalla lunga e stretta treccia azzurra esaló il suo ultimo respiro, soffocato a causa di quel ramo che Amy aveva manipolato.
"No..." esclamó lei convinta, con una lacrima che le solcava la guancia "Io non sono come te!"
I ragazzi la raggiunsero.
"L'hai, l'hai ucciso veramente!" disse Ruben.
Amy abbassò lo sguardo per nascondere il volto.
"Bhe..." proseguí lei "é stata forse una delle cose piú brutte che abbia mai fatto ma...si l'ho fatto."
Si asciugò il volto e si girò verso i compagni; Krista notò subito gli occhi rossi e lucidi della gemella, ma non proferí parola al riguardo.
Silver carezzó la schiena ad Amy.
"Nonostante il freddo sto colando di sudore" disse lei.
"Eh é cosí per tutti la prima volta" scherzó Xander.
Silver prese la rosellina di cristallo dal suo marzupio verde a tracolla.
"Il Trio della Rosa..." disse il folletto guardando il corpo senza vita di Deneb.
"Questo significa che sono tre!" continuó Ruben.
Silver guardó il piccolo oggetto di cristallo, poi lanció energicamente la rosellina per terra, che cadde in frantumi.
Fuoriuscí una nebbia bianca dall'oggetto che quando si dissolse materializzó davanti ai Gemini la regina Maud e le due orse bianche.
"Umi!" esclamó Amy.
"Erano nella rosa sul cappello dello strambo?" domandó Krista.
"Grazie per avermi liberato..."
"Di niente regina" rispose Ruben.
"Non so come ringraziarvi!" proseguí la piccola creatura fluttuante.
"Come avete fatto a finire là dentro?!" esclamò Silver scosso.
"Ero andata a controllare una cosa importante, quando improvvisamente sono caduta in una trappola di ghiaccio, ed ho perso i sensi..."
"Doveva essere molto potente per aver improgionato voi, maestà..." continuò Silver.
"Una magia potente, si. Un incantesimo oscuro che nemmeno io ho saputo contrastare." spiegò la regina, come rammaricata.
Uma ed Umi si avvicinarono alla fatina.
"Gli Strix purtroppo avranno decimato il popolo della mia bella cittá..." disse lei con voce triste.
"Guardate!" indicó Xander.
Il corpo magro di Deneb si stava letteralmente sciogliendo, come fatto di ghiaccio fondente. Si stava liquefacendo velocemente e il liquido colava giú dai rami blu dell'arbusto.
Quando fu ridotto a una pozza nera sul suolo glaciale, un seme come una grossa mandorla nera venne a galla.
"Deneb era il frutto del Ficus generato dal seme dell'accidia" affermó Maud, mentre faceva cenno alla grande orsa Uma di disfarsene.
L'animale ingoió il seme tranquillamente.
"I 118 dunque" dedusse Silver "sono stati generati dai semi del Ficus"
Maud annuí.
"Suppongo che dovremmo battere il terzo del Trio della Rosa a breve!" congetturó Ruben.
Riposati, la regina decise di far scortare i ragazzi da Uma fino all'igloo dove alloggiavano, mentre lei dopo aver salutato e ringraziato, si congedó a cavallo della piccola Umi.
Ripercorrendo la strada di ghiaccio si accorsero che nel bosco e ovunque c'erano cadaveri di bestie mistiche che giacevano macchiati di sangue.
"É raccapricciante" balbettò Amy con un nodo alla gola e le mani sul volto.
"Si Amy..." l'appoggió a malincuore Ruben "É orribile."
Ogni angolo della bianca cittá si era trasformato in un cimitero rosso di silenzio e disperazione.
Uno scenario simile l'avevano potuto osservare alla cittá di Mykes, il pomeriggio del giorno precedente, e ancora prima sull'Asteroide.
"Povere bestie..." mormorò Xander ad occhi lucidi.
Gli Strix si erano ritirati dopo l'uccisione di Deneb e il cielo era giá scuro e pieno di costellazioni, compresa la Bilancia. La loro luce era piú fioca in quanto sovrastata da quella di una bellissima aurora polare, che danzava multicolore sopra la cittá, unico spettacolo che alleggeriva la situazione e la tensione dei ragazzi.
I Gemini e Silver erano ancora bagnati, cosí Uma provvide a soffiare col suo alito miracoloso e scaldarli.
"Gli animali sono molto meglio delle persone. L'ho sempre pensato!" esclamó Xander cercando di accarezzare il folto e bianco pelo dell'orsa dagli occhi celesti.
"Guardate sempre dritto, non giratevi a guardare il disastro che c'é ora!" ordinó Silver "Guardate piuttosto l'Aurora Nord-Occidentale"
"Si ma...non possiamo fingere che vada tutto bene Sil...non per sempre." continuó Krista.
"Cerco solo di ovattare la situazione"
Xander alzó lo sguardo per ammirare la bellissima aurora luminosa, come un velo arcobaleno che si agitava alla brezza.
"A proposito di ovatta" sopraggiunse "nevica!"
Dei candidi e leggeri fiocchi di neve avevano iniziato a cadere dal cielo e ben presto avrebbero ricoperto i corpi senza vita di tutti gli abitanti di Antartica, dando loro una fredda ma pur sempre degna sepoltura.
"Amy tolse le mani dal viso ed alzò lo sguardo, mentre Krista osservava una lacrima scendere sul viso della sorella.
Alzò lo sguardo anche lei pensando se sarebbe mai riuscita a sfogare ciò che provava attraverso le lacrime, come la gemella. Ma niente. Non ci riusciva.
"Teia..." sussurró Silver con lo scintillio dell'aurora sugli occhi di zaffiro.
"Come?!" chiese Ruben.
"Il Culto di Antartica." spiegò il folletto.
"Quale sarebbe?" domandò Krista.
"Teia. La regina madre dei defunti quattro sovrani.
Gli abitanti di Antartica la venerano come fosse una Dea, e ritengono che l'aurora che si vede la sera sia il suo spirito che con le sue vesti protegge la città."
"Ma è una cosa dolcissima." sussurrò Amy.
"...Per questo" proseguí Silver "ovunque, Teia viene chiamata con l'appellativo di 'Regina dell'Aurora'..."
I Gemini rientrarono nell'Igloo, osservando da dentro una tempesta di neve piuttosto violenta, aspettando con ansia la cena.
"Delta...Nebula?!" chiese curiosa Krista alla sorella.
"Ah...ho detto cosí?"
"Si Amy!"
"Una voce femminile me l'ha suggerito all'orecchio"
Krista non sapeva se credere o meno alla storia della voce di donna, era un po' titubante. Anche Xander diceva di averla udita, ma non aveva riconosciuto di chi fosse.
"Deve essere un nuovo attacco!" affermó Ruben.
"Si, si trattava di questo il dono speciale di Virginia, suppongo" disse Silver.
I cinque si andarono a sistemare in due stanze dell'igloo: Silver, Ruben e Xander in una camera e Krista ed Amy in quella accanto.
"Nooo!" si lamentó Amy "Ci volevo stare io in camera con Silver"
"Ma lui é un ragazzo Amy!" ribatté la gemella in intimo, mentre si rivestiva con il suo kimono nero a spicchi di luna argentati.
"Ti sei lavata?"
"Certo...non vorrei puzzare ancora sai...l'acqua del bagno era davvero calda" disse Krista ad occhi chiusi "chi l'avrebbe mai detto?!"
"Toc Toc"
Qualcuno bussó alla porta della camera delle ragazze.
"Sono io" esclamó il folletto "Umi ci ha portato la cena!"
"Entra pure Sil!" disse Amy.
"Ma che dici stupida! Sono seminuda...non ascoltarla Silver!"
"Se volete entro io" scherzó Ruben.
"Ti ammazzo Ruben!" gridó Krista.
"E dai Kry" intervenne Xander "É come se stessi al mare"
"Ti ci metti anche te?" sbottó lei, mentre la sorella rideva a squarciagola.
"Che branco di maniaci..."
"Arriviamo Sil" concluse Amy.
I cinque uscirono dalla loro stanza e raggiunsero la sala dell'igloo.
Umi era affacciata con il muso sulla tenda di cristalli blu, e vicino a lei c'era un piccolo tavolo a rotelle di legno bianco, con un grosso piatto sopra contenente degli spaghetti bianchi congelati.
"Ma non é un po' presto per la cena...insomma sono le..."
Xander si guardó intorno e chiese al folletto:
"Che ore sono Sil?"
"Bhe...dovrebbe essere l'ora Sigma!"
"L' ora sigma?" domandarono confusi all'unisono i gemelli.
"Insomma, é tardo pomeriggio" spiegó il folletto.
"Tanto prima che si scongeli la cena passeranno due ore!" esclamó Krista.
"La notte é arrivata prestissimo" disse Amy, carezzando il muso della piccola orsa polare.
Umi se ne andó, lasciando il pasto ai cinque.
Si risedettero in sala, chiacchierando del piú e del meno, cercando di ammazzare il tempo in attesa di consumare la cena ancora fredda.
Amy si guardava il viso con il suo specchietto portatile, toccandosi la fronte e la sua pietra verde a forma di stella.
"Quindi..." disse "i frammenti sono dentro di noi."
Silver fece "si" con la testa.
"Parte dei frammenti" spiegó il folletto "sono nei vostri corpi, mentre quella sulla vostra fronte é solo la manifestazione fisica dei quattro cristalli."
"Chi saprá estrarli e riunificare la Gemma Geminorum?" continuó Ruben.
"Non so, forse Propus stesso."
Xander guardó fuori dalla finestra della costruzione di ghiaccio, e mentre osservava la bufera di neve cadere sulla cittá di Antartica chiese:
"Silver! Parliamo sempre della Gemma Geminorum ma...cosa é di preciso questa pietra? Da dove é nata?"
Silver fu stranamente sorpreso da quella domanda.
"Ho letto una volta su un libro che spiegava da dove fu originata!" rispose.
"Ci puoi spiegare?" proseguí Krista.
"Allora..."
Il folletto si schiarí la voce.
"Quando nacque l'Universo, in un punto specifico nello spazio chiamato Genesis, si raccolse un'enorme quantitá di energia positiva e di materia primordiale, che col tempo cristallizzarono nella magica Gemma Geminorum."
"Genesis?" domandó Ruben "E dove si trova?"
"Non lo so, é un punto nell'universo, lontanissimo da quí!" rispose il folletto.
"La pietra sacra poi decise di crearsi una barriera all'interno della quale fosse al sicuro, e trasformó un grande asteroide in questo pianeta."
Respiró e continuó:
"Diede cosí luce, armonia e vita al mondo di cui fu la madre."
"La Gemma Geminorum ha creato Posto? Forte!" disse Xander.
"In seguito lei stessa generó la Rosa dei Venti nel Westerlund, attuale deserto di Wasteland, e fu affidata alla famiglia reale."
"Quindi solo i suoi membri potevano utilizzare la pietra?"
"Esatto Amy, poteva usufruirne esclusivamente la famiglia reale per compiere benefici, in quanto parte dei suoi poteri venivano concessi ad ogni futuro regnante in una cerimonia sacra all'etá di 15 anni."
Ruben se ne era stato zitto quando Silver aveva spiegato la genesi della gemma e di Posto; poi intervenne:
"Silver...tu parli di Universo, come se quello che conoscessi fosse l'unico Universo esistente."
"Spiegati meglio Ruby" lo pregó il folletto confuso.
"Insomma, sappiamo che Posto e la Terra non fanno parte della stessa dimensione spaziale no?!"
Silver mosse le labbra, quasi a dire qualcosa.
"Tuttavia Pollux é riuscito a ritrarre gli astri che fanno parte del Sistema Solare" spiegó Ruben.
"Infatti" s'inserí Krista "che collegamento ci potrebbe essere tra Posto e la Terra?"
"Magari..." ipotizzó Amy "sono pianeti...gemelli!"
"No Amy! Il pianeta gemello della Terra é Venere." rettificó la sorella.
"Si Kry, ma quà stiamo parlando di corpi celesti appartenenti a dimensioni spazio-temporali differenti..." sopraggiunse Xander.
Silver era giá andato nel pallone; non si era mai chiesto effettivamente quanto fossero distanti i due pianeti o quale fosse il collegamento che li teneva uniti. Inoltre i paroloni di Xander lo disorientavano.
"Io penso che siano lontani, ma al contempo estremamente vicini, non so spiegare!" balbettó il folletto.
"Cosí lontani...ma cosí vicini..." mormoró Ruben, fissando la tormenta di neve dalla finestra, mentre nella sua mente erano fulgide le immagini dei quadri di Pollux.

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