"Buongiorno tesoro"
Mio padre mi sorride raggiante mentre beve la sua tazza di caffè.
Beato lui che ha tutta questa voglia di sorridere, perché io da quando mi sono svegliata non ho fatto altro che sbuffare.
"Ciao"
"Pronta per andare?" mi chiede.
"Dipende, posso rimanere a casa?"
"No"
"Allora si"
Lui ride e scuote la testa.
Usciamo insieme di casa e saliamo in auto diretti al centro sportivo.
Nel frattempo io controllo il cellulare, soltanto per scoprire che Dusan mi ha scritto per la millesima volta da quando sono partita.
Brutto stronzo.
È bello e ricco e pensa di poter avere tutto, peccato che non sia così. Mi ha distrutta, e inoltre non perdonerei mai un tradimento.
Prima va con una qualsiasi e poi mi rifila qualche parolina dolce, dicendomi che mi ama pensando che io possa dimenticarlo.
Io non sono così. Per fortuna.
"Posso darti qualche dritta per quando ti presenterò la squadra?" se ne esce mio padre.
"Addirittura ho bisogno delle dritte?"
"Semplicemente, i più giovani sono quelli più apposto, che ne so...Guiu, Fort, Cubarsì, Bernal o Yamal, anche se Lamine in questo momento sta dimostrando di essere tutto tranne che un ragazzino. Poi ci sono quelli di mezzo, Gavi, Pedri, Ferran, Fermin...tutti ragazzi apposto, ti troverai bene"
Interessante, chi glielo aveva chiesto?
"Finito?"
"L'ultima cosa. Tutti quanti, dal primo all'ultimo hanno in comune una cosa, devono stare a debita distanza da te. Non c'è nessuno di loro che può avvicinarsi a mia figlia. Insisto per farteli conoscere solo perché voglio che tu faccia parte del mio mondo, quindi ci siamo capiti, giusto?"
"Papà, hai sprecato fiato. Uno, vorrei ricordarti che mi sono appena lasciata. Due, non ho nessun interesse ad avere l'ennesima relazione inutile con un calciatore, tanto sono tutti stronzi" lo rassicuro.
Avere una relazione con un ragazzo che allena mio padre sarebbe un vero e proprio suicidio, ci so arrivare anche da sola.
A parte il fatto che, per quello che so, nessuno sembra così interessante da attirare la mia attenzione in quel senso.
"Capito capo, c'è altro?" lo prendo in giro.
"Si, vuoi venire sabato allo stadio? Giochiamo in casa con il Getafe, mi piacerebbe che tu ci fossi. Quando eri piccola amavi metterti davanti la tv a guardare le partite, eri adorabile"
"Si dai, per tua fortuna due delle poche cose che mi piacciono nella vita sono gli stadi e il calcio, almeno potrò vedere dal vivo come alleni male i tuoi giocatori" scherzo.
Lui mi lancia un'occhiataccia.
"Siamo arrivati, scendi invece di fare la simpatica"
Rido e scendo dall'auto, affiancandolo mentre entriamo al tc.
"Mister!"
Due ragazzi con il completino dall'allenamento del Barcellona ci passano di fianco salutando mio padre.
"Buongiorno ragazzi" ricambia lui.
I nomi...i nomi...no, non mi ricordo.
"Quindi sua figlia esiste davvero" ride uno dei due.
"Dai Fermín entrate in campo, adesso arriviamo"
Ah giusto, Fermín Lopez.
"Quindi parli di me ogni tanto?" chiedo a mio padre quando i due si allontanano.
"Io parlo sempre di te, al contrario di quello che tu pensi. Sei la cosa più bella che ho nella vita Blanca, è normale che parlo di te"
Sorrido.
"Vabbè dai, me li fai conoscere o no?"
Sorride anche lui e mi fa strada verso il campo.
Appena me li ritrovo tutti davanti ammetto di sentirmi un attimo spaesata, ero abituata sì con i compagni di Dusan...però loro mi trattavano già come una sorella, mi ero abituata alla presenza di tutti lì.
È come dover ricominciare da capo.
"Buongiorno a tutti, oggi iniziamo un po' più tardi, prima voglio presentarvi mia figlia. Starà con me per un po'. Appena finiamo l'allenamento presentatevi e per favore, trattatemela bene" dice.
"Mister ci ha nascosto una figlia così bella per tutto questo tempo?" sorride uno di loro, che sono quasi sicura sia Hector Fort.
Lo so perché purtroppo è veramente tanto bello.
Ma mi importa poco, credo di odiare il genere maschile.
"I tuoi commenti tieniteli per te, Hector o come ti chiami, nessuno ti ha interpellato" rispondo avvelenata.
Io qui non vorrei neanche esserci, sono nervosa e devo pure subirmi le battute?!
Grazie, ma no grazie.
Il ragazzo ride.
"Che caratterino, che ho detto di male?" continua lo spagnolo.
"Ovvio che ha carattere, è mia figlia. E fai un altro commento e alla prossima partita non parti nemmeno dalla panchina" se ne esce mio padre facendoci ridere tutti quanti.
@bla.hernandez ha aggiunto un contenuto alla sua storia
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Extraños ~Hector Fort
FanfictionBlanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre. Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati...