Hector
Mi sveglio all'alba, il suono della sveglia che rimbomba nel silenzio della stanza.
Mi alzo dal letto già scazzato, come al mio solito. Le giornate sono tutte uguali, sveglie presto, allenamenti, allenamenti, allenamenti e partite.
C'è solo una cosa che in questi giorni mi spinge ad alzarmi dal letto.
Mi sistemo e infilo velocemente la tuta da allenamento, metto le scarpe e mi guardo allo specchio sistemando i ricci sulla mia testa.
Appena esco di casa, il fresco dell'aria mattutina mi avvolge. Nel tragitto verso il campo, stamattina il cuore mi batte un po' più forte del solito.
Mi sento veramente un coglione. Maledizione a lei e ai suoi dannatissimi occhi.
Arrivato al tc mi avvicino a Marc e Fermín intenti a parlare tra di loro negli spogliatoi.
"Buongiorno Fort" mi saluta Fermín.
"Buongiorno" dò una risposta veloce, getto il borsone sulla panchina e sono già di nuovo diretto fuori.
E poi, finalmente, ecco che la vedo. Seduta sugli spalti mentre sorride a suo padre che le racconta qualcosa.
Aspetto qualche secondo che lui si allontani e poi inizio a camminare diretto verso di lei.
"Rayo de sol, buongiorno" dico lasciandomi cadere nel posto accanto a lei.
"Fort, vedo che non riesci a starmi lontano nemmeno per ventiquattro ore" scherza.
Lei ride, ma ha proprio ragione.
"Non sono in tante ad avere questo privilegio eh"
Lei alza gli occhi al cielo "Ah giusto, tu le fai innamorare e poi fai finta di non conoscerle. Me lo sento proprio che farò anch'io questa fine"
"Questo è uno dei rischi di innamorarsi di me" sorrido, prendendola in giro.
"Che fortuna allora che io non sia innamorata di te" ribatte.
Si certo, come no. Dovresti vedere come mi guardi.
Mi sposto di qualche centimetro in più verso di lei, e subito si irrigidisce.
Avvicino la mia bocca alla sua intenzionato a prendermi ciò che voglio, ma lei si sposta.
"Ma sì perché no, baciami davanti a tutti così io me ne torno dritta a Torino con un calcio in culo da parte di mio padre"
"Daii ma se non c'è nessuno. Ho bisogno della carica per allenarmi" insisto con un ghigno divertito sul volto.
"Mi dispiace, oggi no"
Stronza.
"E va bene, me ne vado triste e deluso allora" scherzo mentre mi alzo in piedi.
"Posso concederti solo questo" dice prima di attirarmi verso di lei e lasciandomi un velocissimo bacio sulla guancia.
Ma io, che sono più furbo di lei, riesco ad afferrarle in un attimo la guancia, rubandole un bacio a stampo.
"No Fort! Non ci sto, non vale!" si lamenta, facendomi scappare un sorrisino.
"Sei adorabile, ci vediamo dopo"
Mi allontano da lei e raggiungo i miei compagni in campo.
"Cavolo Fort, sei messo proprio male" mi dice Fermín non appena mi guarda. Che cazzo vuole quest'altro.
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Extraños ~Hector Fort
FanfictionBlanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre. Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati...