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Hector

"Hector voglio una pausa" dice, inaspettatamente, facendomi smettere di respirare.

"Una pausa?" ripeto, quasi incredulo. Queste due parole pesano quanto un macigno, non può essere seria.

Il suo volto è serio, stanco, e solo in questo momento mi rendo conto di quanto io sia stato stupido.

"È meglio così, dobbiamo allontanarci un po', sta diventando insostenibile questa situazione" dice a voce bassa.

La paura di perderla è così forte che quasi non riesco a respirare. Vorrei urlare, dirle che non voglio stare senza di lei.

"Blanca ti prego, parliamone. Noi risolviamo sempre" dico nel panico.

"Ho bisogno di stare un po' da sola Hector, almeno questo rispettalo"

Ogni parte di me vorrebbe fermarla, farle capire che non è questa la soluzione. Ma lei si allontana rientrando in casa, e io resto lì, immobile, mentre la distanza tra noi cresce.

Io non so stare senza di lei.

Non riesco ad allontanarmi, rimango davanti  casa sua per un tempo che mi sembra infinito.

Blanca

Mentre richiudo la porta dietro di me, sento il cuore che batte troppo forte. Ogni passo che faccio sembra più pesante del precedente.

La mia mente è un caos, ma in qualche modo sento che una pausa è l'unica via che mi resta, nonostante quanto io lo ami.

Non riesco a smettere di pensare a lui però, al suo sguardo. Lo so che gli fa male, ma fa male anche a me.

Avrei voluto dirgli mille cose, spiegargli che non lo avrei mai lasciato, che non voglio perderlo, ma qualcosa dentro di me urlava che ho bisogno di stare da sola.

Ho fatto la cosa giusta, ma in questo momento vorrei solo un suo abbraccio. Chiamatemi incoerente.

Mi siedo sul divano e guardo fuori dalla finestra, ma la vista è sfocata. Non so se è il buio che avanza o se sono io che vedo tutto confuso.

Non so più cosa fare, nella mia mente sento soltanto le ultime parole che gli ho detto ripetersi continuamente.

Decido allora di andare a letto, forse chiudere gli occhi mi aiuterà a mettere ordine dentro di me. Ma anche a letto, la mente non mi dà tregua.

Molto probabilmente a quest'ora lui sarebbe stato abbracciato a me. Invece chissà adesso cosa sta facendo e a cosa sta pensando.

Ho bisogno di dormire.

La mattina dopo mi sveglio con la testa pesante, come se avessi dormito troppo poco o, forse, troppo. La luce che entra dalla finestra è già abbastanza forte da farmi capire che la giornata è iniziata, e io non sono pronta per affrontarla.

Mi ricordo solo adesso che, non sapendo quello che sarebbe successo, devo vedermi con Berta al centro sportivo per gli allenamenti. Non voglio vederlo.

Mi alzo in fretta e mi metto addosso ciò che trovo in giro. Una felpa, un paio di jeans e le scarpe da ginnastica.

Extraños ~Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora