Un mese dopo
Sono sveglia da circa 10 minuti, seduta in cucina con davanti una tazza di cappuccino e una puntata di soy georgina in sottofondo. Questa donna il mio spirito guida.
Oggi è una giornata importante se così si può dire, oggi è un mese che io e Hector stiamo insieme. E io mi sento spensierata.
Solo che stamattina non l'ho ancora sentito, gli ho scritto ma non ho ancora ricevuto risposta. E so che lui è mattiniero.
A disturbare la mia pace sono dei colpi sulla porta. Mi alzo con le gambe ancora molli dal sonno e mi trascino fino all'ingresso.
Guardo in basso notando il mio pigiama di hello kitty, non sono proprio nelle condizioni di poter aprire a qualcuno. Sti cazzi.
Apro la porta, e mi ritrovo davanti il mio sorriso preferito. Ma che in questo momento sembra essere ancora più luminoso del solito, più reale.
"Stai avendo anche tu un deja-vu?" Hector ride, indicando con la testa il mazzo di rose che tiene in mano. Il profumo delicato che si diffonde subito nell'aria.
"Amor..." mi limito a guardarlo, incantata, senza riuscire a smettere di sorridere "Mi stupisci sempre, non so che dire"
Nell'ultimo mese entrambi abbiamo fatto mille cose per dimostrarci quanto tenessimo l'uno all'altro, ma ci sono stati anche altrettanti piccoli litigi.
Mai nulla di serio, ci sbraitavamo per qualche minuto addosso e poi subito dopo finivamo direttamente sul suo letto.
Comunque, mi avvicino di scatto a lui facendo unire le nostre labbra, il suo sapore familiare e rassicurante.
"Un mese che ti sopporto..." sussurra sorridendo ancora contro le mie labbra.
"Ma sta zitto, al massimo io sopporto te!" replico.
Lui si finge offeso, facendomi ridere.
"Grazie comunque...sia per i fiori ma soprattutto per tutto quello che stiamo vivendo insieme, questo per me non ha prezzo" gli dico poi "E comunque la prima volta che mi hai regalato dei fiori non stavamo insieme" scherzo.
"Finché deciderai di sopportarmi, cercherò sempre di fare di tutto per renderti felice, Blanca" dice, serio ma con un sottofondo di ironia "Non stavamo insieme, ma eravamo già destinati, sarebbe successo prima o poi, tu eri già pazza di me"
Vero.
Inoltre, se c'è una cosa che ancora oggi blocca entrambi, sono le parole "ti amo". Molte volte lasciamo frasi in sospeso pur di non dire queste cinque lettere.
Io nella mia vita l'ho detto solo a Dusan, e lui...avrà le sue motivazioni. Ma tra di noi non riusciamo proprio a dirlo.
Non è questo che conta ovviamente, non ci servono parole per capire che siamo innamorati, ce lo dimostriamo ogni singolo giorno. Come oggi.
Sistemo i miei fiori in soggiorno, poi vado a sedermi sul divano accanto a lui.
"Stasera i ragazzi volevano fare qualcosa...tanto poi finiscono nella solita discoteca. Se tu ci vieni vado, sennò non mi va" mi dice.
"Si dai, va bene. In questi giorni sono stata così occupata che non ho avuto neanche tempo di venire a vedere gli allenamenti. Almeno passiamo un po' di tempo tutti insieme, dopo scrivo a Berta" rispondo.
*
Mi guardo per la millesima volta allo specchio, cercando di capire se l'outfit per stasera mi convince oppure no.
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Extraños ~Hector Fort
FanfictionBlanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre. Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati...