Io ed Hector rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto mentre mi riporta a casa. È vero che non voglio litigare con lui, ma questo non vuol dire che può trattarmi come gli pare.
Pensavo di non parlargli più ormai per stasera, ma quando sto per scendere dalla macchina per salire a casa, lui mi ferma "Possiamo parlare un attimo?"
Faccio finta di pensarci su, ma non gli direi mai di no...quindi annuisco.
"Lo so che facciamo sempre gli stessi discorsi, e mi dispiace, ma non riesco a fare a meno di pensare continuamente al fatto che tu potresti trovare qualcuno meglio di me. Ho paura di perderti" mi guarda con occhi tristi, come se avesse paura che non lo capisca.
"È questione di fiducia, Hector...di rispetto. Non voglio sentirmi controllata, nè che ogni cosa che faccio venga messa in discussione" rispondo.
"Hai ragione, mi dispiace. Non voglio che tu ti senta così, io nemmeno me ne rendo conto" appoggia la sua mano sulla mia coscia, disegnando dei cerchietti con il pollice.
Sembra che voglia darmi conforto, ma io sento che, in qualche modo, è lui ad avere bisogno di rassicurazioni.
"Vorrei solo che tu avessi più fiducia in me, io non vedo nessun altro che non sia tu. Mi piacerebbe che lo capissi una volta per tutte" continuo.
Il silenzio tra noi si fa pesante, carico di molte frustrazioni accumulate. Lui mi guarda ancora, come se volesse dire qualcosa.
"Ti amo Blanca. Ti amo e ho la costante paura di perderti, ma questa non è una scusa per assillarti" dice senza preavviso.
Il mio cuore si ferma per un attimo, colpito da quel "ti amo" che mi arriva come un'onda. Non me lo aspettavo, non adesso almeno.
Lo guardo a lungo "Ti amo anch'io..." dico quasi in un sussurro, terrorizzata io stessa dalle mie parole.
I suoi occhi si illuminano, come se un peso gli si fosse sollevato dalle spalle "Proverò a cambiare, te lo prometto. Perché non posso perderti"
Senza pensarci troppo, mi avvicino a lui, e unisco le mie labbra con le sue. Sono sottona a livelli stratosferici.
"Va bene Fort..." sorrido "Ti odio, ci vediamo domani" scherzo.
Tento di nuovo di scendere dall'auto, ma lui di nuovo mi ferma, stavolta tirandomi piano dal polso, baciandomi subito dopo.
"Dormiamo da me stasera, non ti voglio lasciare a casa" dice, con l'espressione di un bambino, che potrebbe farmi sciogliere.
Non potrei dirgli di no nemmeno volendo.
"Va bene, devo avvisare mio padre che non torno però..." cedo.
Lui sorride e rimette l'auto in moto, imboccando la strada per casa sua, mentre io scrivo l'ennesimo messaggio per avvisare mio padre che non dormirò a casa.
Passo più tempo a casa di Hector che a casa mia. Ormai è più raro che io dorma a casa che insieme a lui.
*
Mi sveglio lentamente. Il sole che entra dalla finestra mi accarezza il viso, mentre sono ancora avvolta dalla sensazione di sonno leggero.
La mano di Hector è sulla mia vita, stretta ma delicata, e mi fa sentire come se il mondo fuori non esistesse.
Resto immobile per un attimo, godendomi quel silenzio e quella tranquillità che sento ogni volta che mi sveglio accanto a lui.
Sorrido e mi sposto più vicino a lui per appoggiare la mia testa sul suo petto.
Poi sento un movimento leggero accanto a me, i suoi occhi si aprono leggermente, ancora offuscati dal sonno.
Ma quando i nostri occhi si incontrano, un sorriso si fa strada tra le sue labbra. Un sorriso appena accennato ma che sarebbe in grado di farmi morire.
"Buongiorno, rayo de sol" dice con voce impastata dal sonno mentre mi lascia un bacio sulla fronte.
"Buongiorno" rispondo a mia volta, senza fretta di allontanarmi da lui.
Rimarrei così tutta la vita, ma lui come al solito deve allenarsi, e se lo distraessi mio padre mi ucciderebbe.
Hector
Il suono del pallone è l'unico rumore che riempie l'aria. L'allenatore continua ad urlare indicazioni, ma io sono concentrato solo sul mio corpo, sulla palla che si muove fluida tra i miei piedi.
Appena mi rendo conto di aver finito per oggi, un senso di sollievo mi pervade. Mi fermo cercando di controllare il respiro affannato.
Mi giro verso i miei compagni, stanchi quanto me. Alcuni appoggiati alle transenne e altri con le mani sui fianchi.
Mi affretto ad afferrare una bottiglia d'acqua e mi avvicino a Lamine e Fermín, mentre si scambiano qualche parola.
"Oggi sei stato il più agitato di tutti, che hai?" mi fa notare subito Lamine, guardandomi interrogativo.
"Avrà usato tutte le sue energie con Blanca stanotte. La notte leoni e la mattina coglioni, ci ho azzeccato vero?" mi prende in giro l'altro spagnolo.
Lo guardo male "Punto primo: sei un coglione. Punto due: può essere ma non sono cazzi tuoi" dico cercando di sembrare serio ma le labbra continuano ad alzarsi in un sorriso.
"Punto tre: non è questo, sono solo preoccupato in un certo senso. Mi sto ricordando il motivo per cui non volevo una ragazza" continuo serio.
Loro si scambiano un'occhiata curiosa mentre bevono un sorso d'acqua dalle bottiglie che tengono in mano "Ovvero?"
"Ovvero che soffro per ogni minima cosa. Ieri sera ho quasi litigato con Blanca per colpa mia, perché sono un coglione. Sono insicuro di me e scarico qualsiasi cosa su di lei, facendole delle scenate di gelosia del cazzo" mi lamento.
Fermín annuisce "Lo capisco il tuo problema, ma stai attento a fare troppo il geloso, perché rischi di diventare pesante. La prima cosa in una relazione è la fiducia, se non c'è questa alla base..."
Come se non lo sapessi già. Il fatto è che io mi fido ciecamente di Blanca, ma è la mia testa a farmi pensare male di tutto e tutti.
"Le ho detto che la amo" me ne esco poi così, senza avvisare.
Entrambi spalancano gli occhi. Poi Lamine si ricompone quando punta gli occhi alle mie spalle.
Marc dovrebbe smetterla di apparire solo quando non dovrebbe, poi per il resto del tempo nemmeno si vede!
"Non dovete smettere di parlare di Blanca quando mi avvicino eh" ci tiene a farci notare proprio lui.
"Senza offesa, ma si invece. Non mi va di parlare di lei...con te" la mia onestà è sempre stato il mio punto forte.
I due ragazzi davanti a me cercano in tutti i modi di non scoppiare a ridere sotto lo sguardo infastidito di Marc.
"A domani, coglioni" dico poi concludendo il discorso e allontanandomi da loro.
Io con lui non ci parlo della mia ragazza. Faccio finta di non sapere che sta ancora rosicando per il fatto che lei abbia scelto me.
Spazio autrice 💓
Direi che l'importante è che Hector si sia reso conto dei suoi sbagli, poi chissà come finirà questa storia...
Forse per ora la situazione è fin troppo calma, vedremo...
Ne approfitto per ringraziarvi sia delle 47 mila letture di questa storia, ma soprattutto per le 200 mila della storia su Kenan, non potrei nemmeno trovare le parole per dirvi quanto vi sono grata. 💓
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Extraños ~Hector Fort
FanfictionBlanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre. Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati...