Aprire l'armadio per scegliere i vestiti da indossare è il mio trauma più grande, odio non sapere cosa mettere.
Tra due ore devo vedermi con gli altri per il compleanno di Lamine e io sono ancora in mezzo ad una strada.
Non è una scelta così semplice, ci sarà un sacco di gente e ci sarà Hector...
Non che quest'ultimo dettaglio sia importante.
Mi metto ad esaminare tutti i vestiti nell'armadio finché non ne trovo uno nero, che so mettere in risalto la mia figura.
Faccio prima una velocissima doccia e mi asciugo con cura. Mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e mi guardo allo specchio mentre inizio a truccarmi: una base leggera, un tocco di blush e un po' di mascara per accentuare gli occhi.
Con il vestito indossato, mi osservo con attenzione allo specchio aggiustando i dettagli. Sono pronta.
Quando arrivo davanti il locale in cui lo spagnolo festeggerà, trovo già Berta ad aspettarmi fuori e vado verso di lei.
"Ciao bionda" le sorrido.
"Bla! Ei, eres hermosa!" esclama studiandomi dalla testa ai piedi "Farai morire chiunque lì dentro, povero Marc" scherza poi.
Peccato che stasera Marc sia l'ultimo dei miei pensieri. Odio dover ammettere a chi ho pensato tutto il giorno.
"Nah io e Marc siamo rimasti buoni amici, nient'altro" preciso.
Lei mi guarda non convinta, poi decide di cambiare discorso.
"Come vuoi...Comunque entriamo, gli altri ci aspettano dentro" mi dice, afferrandomi la mano per non perdermi in mezzo alla folla.
Ma possibile che Lamine abbia tutti questi amici?
Ci facciamo strada tra una marea di gente. Il locale è ampio e accogliente, illuminato da luci soffuse.
Capisco che abbiamo raggiunto gli altri quando sento una risata più che familiare, in grado di far tremare anche me. Quella di Hector.
"Ciao Fort! Ciao Guiu!" Berta saluta e sorride ad entrambi. Mentre io, come immaginavo, non riesco a guardare negli occhi nessuno dei due.
Entrambi rivolgono un cenno alla bionda "Blanca sei stupenda stasera" dice poi Marc, sotto lo sguardo attendo di Hector.
E come dice Renato Zero, il triangolo non l'avevo considerato.
"Grazie, sapete dov'è Lamine? Voglio salutarlo" chiedo per sfuggire alla conversazione.
Marc indica un punto alle mie spalle "Proprio lì"
Riesco per fortuna ad allontanarmi da loro e mi avvicino allo spagnolo.
"Yamaaaal! Piccino tanti auguri!" dico stringendolo a me.
"Gracias pequena" sorride "Adesso che sei qui, posso chiederti una cosa? Sei libera di non rispondermi e soprattuto, non dire ad Hector che te l'ho chiesto" dice.
Annuisco titubante.
"Sei stata con Hector ieri sera?" chiede diretto. Panico.
"Ehm...no, cioè..." balbetto "Come cazzo fai a saperlo?!" sbraito poi.
"Lo sapevo! Lo sapevo! Ma che state combinando?" dice entusiasta, Hector mi ucciderà.
Ma tanto tra me e lui non c'è proprio un bel niente.
"No, no, ti giuro che non c'è niente. Aveva solo bisogno di me per una questione, ma non è successo nulla" mezza verità, però va bene.
"Mh farò finta di crederci, Hector sorrideva così tanto stamattina agli allenamenti che mi risulta difficile crederci" mi dice, strappandomi un sorriso involontario.
Sono proprio andata.
"Parlane con qualcuno e sei morto" scherzo.
Lui fa il gesto di chiudersi la bocca facendomi ridere.
"Torno da Berta, a dopo"
Mi avvicino nuovamente alla mia amica che nel frattempo si è accomodata su uno dei divanetti sparsi per il locale.
"Hector ha letteralmente incenerito Marc quando ti ha fatto quel complimento!" mi dice.
Ma Hector è l'argomento preferito di tutti i miei amici per caso?
Alzo gli occhi al cielo "Quanti film mentali che ti fai, sai quanto gliene importa ad Hector di me, spoiler: zero"
"Sarà, vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?" mi chiede poi alzandosi in piedi.
"No grazie"
Lei si allontana e mi lascia da sola, e io non posso fare a meno di pensare se sia vero oppure no quello che ha detto.
Perché a Hector dovrebbe interessare?
"Ei, ciao"
Un ragazzo che non ho mai visto si avvicina a me sorridendomi.
"Ciao, ci conosciamo?"
"Nono, non ci conosciamo. Ti ho vista e non ho potuto fare a meno di pensare che sei davvero bellissima, sei amica di Lamine?" mi chiede.
Dio, ma che vuole questo.
"Si, sono sua amica" rispondo.
"Comunque piacere, sono Diego. Tu sei?" continua.
Stavo per rispondere alla sua domanda, ma sobbalzo quando sento un braccio intorno alla mia vita, ritrovandomi, non so come, seduta sulle gambe di Hector.
"Lei è non un fatto tuo. Qualche problema, Diego?" sfida il ragazzo.
"Fort, quanto tempo che non ci vediamo. Finalmente sei riuscito a trovarti una ragazza che ti voglia?" lo stuzzica.
Sento Hector irrigidirsi sotto di me, così gli poggio una mano sulla spalla "Ei, basta. Sono felice di averti conosciuto Diego, puoi lasciarci da soli per favore?" chiedo al ragazzo.
Lui rivolge un'occhiataccia sia a me che allo spagnolo e se ne va.
Scendo al volo dalle gambe di Hector sedendomi accanto a lui.
"Tu ora devi spiegarmi che problemi hai! Mi stava solo parlando!"
"Non lo conosci, quello è un coglione, non si deve nemmeno avvicinare a te" risponde infastidito.
Io sorrido.
"Sei geloso, Fort?" gli chiedo non riuscendo a smettere di ridere.
"Che? No" si irrigidisce, distogliendo lo sguardo da me mentre le sue guance si tingono di rosa. Che piccino che è.
"No?" insisto.
"Perché dovrei essere geloso?"
Dimmelo tu, visto che fai scappare chiunque si avvicini a me.
"Non ho bisogno di essere geloso, perché tanto so che tu muori solo per me" la situazione si capovolge e stavolta il ghigno divertito compare sul suo volto, non più sul mio.
"Pfff, io non ne sarei tanto sicura. Ti ho appena visto diventare rosso dalla rabbia perché stavo parlando con un ragazzo, sono davvero io che muoio per te?" lo fisso negli occhi.
"Sei proprio una bambina Blanca, lo sai?"
Pagherei per vedere sempre quell'espressione di colpevolezza sul suo viso.
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Extraños ~Hector Fort
FanfictionBlanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre. Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati...