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Accendo la tv dieci minuti prima dell'inizio della partita del Barcellona. Come avevo detto ieri a Marc non sono riuscita ad essere lì ma la partita la vedo comunque.

Quando alcuni giocatori vengono inquadrati, non posso fare a meno di sorridere pensando alla mia "scommessa" con Hector.

Chissà chi vincerà...suppongo che lo scoprirò presto.

Rimango con il fiato sospeso tutta la partita, stiamo 1-0 ma il gol è di Raphina...manca mezz'ora ed Hector non ha segnato.

Occasione dopo occasione, e sopratutto, qualche infartino dopo, la partita finisce così.

Dolce profumo di vittoria.

La prima cosa che faccio è afferrare il telefono per scrivere proprio allo spagnolo. Lo leggerà appena avrà tempo.

-"Ho vinto stronzo"

Rido mentre spengo la tv. Mi alzo dal divano, stirando le gambe intorpidite dopo non essermi mossa per 90 e passa minuti.

Oggi fa particolarmente freddo, quindi ne approfitto per andare a prepararmi un tè caldo. C'è un silenzio fantastico quando sono in casa da sola.

Finisco di preparare il mio thè e mi lascio cadere nuovamente sul divano facendo partire un episodio di stranger things.

Ero così concentrata che sobbalzo quando, poco dopo, suonano al campanello. Mio padre è già tornato? Ha fatto presto.

Metto in pausa la serie e vado ad aprire la porta, certa di trovare appunto mio padre...mi viene un colpo quando mi ritrovo di fronte ad Hector, con un mazzo di fiori tra le mani.

"O mio dio ma io scherzavo!" sorrido come una bambina.

Lui ricambia il mio sorriso "Per te, una scommessa è una scommessa, no?" dice porgendomi il mazzo delicato.

"Dio Fort, so che per avere un bacio avresti dovuto vincere tu, ma è più forte di me" dico, mentre in un attimo lo afferro dalle guance e faccio aderire le nostre labbra.

Questo però è diverso dai due precedenti...è più intenso, sento mille emozioni diverse travolgermi come un'ondata.

E anche lui non sembra da meno, le sue braccia mi avvolgono come se non avesse intenzione di lasciarmi andare. Per un attimo il mondo intorno a noi sembra lontano.

Quando ci separiamo, lui mi guarda negli occhi, che gli brillano contemporaneamente di sorpresa e complicità.

"Sei scorretta, Hernandez" scherza.

"Ti ho fatto un favore, abbiamo vinto entrambi, no?" sorrido.

Annuisce "Si, in effetti si, ti ringrazio. Forse dovrei andare però, sarebbe difficile spiegare a tuo padre cosa ci faccio in casa sua" ride poi.

Non voglio che vada via.

"Hector, seriamente...cosa stiamo facendo? Perché ci comportiamo così?" io ho bisogno di sapere.

Ci comportiamo come una coppia, ma entrambi sappiamo che l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno nelle nostre vite è una relazione.

Eppure lui con me è se stesso, e come ho potuto capire, non lo fa con nessun'altra.

E stessa cosa io. Arrivata a questo punto con Marc ero già sicura di non voler stare con lui, con Hector invece voglio sempre di più.

"Dobbiamo per forza dare un nome a questa cosa?" dice fissandomi serio.

"Vorrei solo sapere, per evitarmi un'altra delusione futura...tutto qui"

"Io so cosa hai passato, se non mi sto fermando è solo perché...dopo tempo mi sento bene, nonostante sia sbagliato per mille motivi e nonostante io abbia una paura fottuta di questa sensazione che sento" dice distogliendo lo sguardo dal mio.

Il cuore mi uscirà dal petto da un momento all'altro da quanto mi batte veloce.

"Io te l'ho già detto, meriti di innamorarti di nuovo, non aver paura di ciò che senti" gli ricordo, mentre gioco con un ricciolo ribelle che gli cade sulla fronte.

"Ne riparliamo, ok?" tronca poi la conversazione rivolgendomi un sorriso debole.

Annuisco. Non lo forzerò a parlare con me, so che non gli farebbe bene.

"Ci vediamo domani, rayo de sol" mi da un bacio sulla guancia subito dopo.

"A domani. Grazie dei fiori, Fort"

Quando mi lascia nuovamente da sola, mi passano per la testa mille cose, ma c'è un pensiero che mi sta torturando.

E se stessi iniziando a provare qualcosa per lui?

Mi avvicino ai fiori che avevo momentaneamente appoggiato sul tavolo e li prendo per sistemarli in un vaso.

Mentre lo faccio però, noto un biglietto in mezzo, che mi affretto ad aprire con mani tremanti.

-"Te odio porque me estás jodiendo el cerebro, y yo no quiero"
   Ti odio perché mi stai fottendo il cervello, e io non voglio.

@bla.hernandez ha aggiunto un contenuto alla sua storia

hernandez ha aggiunto un contenuto alla sua storia

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Extraños ~Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora