32.

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"Ho deciso una cosa, ma ho bisogno di parlarne prima con te. Sai, vorrei che mi dicessi se sto per fare una cazzata" dico a Berta seduta di fronte a me, mentre bevo un sorso del mio caffè.

"Uuuu, perché sento che un certo spagnolo sia l'argomento principale?" scherza lei.

"Bhe, perché lo è" alzo le spalle "Praticamente due giorni fa abbiamo mezzo litigato, non ti sto a spiegare perché è sempre tutto troppo complicato con lui. Solo in quel momento sono riuscita ad ammettere a me stessa che lui mi piace, che se lui me lo permettesse io vorrei fare parte della sua vita. Però lo conosci, non è tipo da queste cose...ma non mi importa, voglio dirglielo, voglio dirgli tutto ciò che sento senza nascondermi più"

Lei sgrana gli occhi stupita "Cavolo, non pensavo l'avresti fatto così presto" dice.

Non lo pensavo nemmeno io, ma più tempo passerà, più rischio di non avere una possibilità con lui.

"Tu sei sicura di questo vero? Hector è particolare, potrebbe anche non prenderla bene. Cioè non mi fraintendere..." mi mette in guardia lei, ma io ho già considerato tutte le opzioni.

Annuisco "Sta tranquilla, ci ho pensato. E in quel caso lo accetterò. Sono stanca di sentirmi debole o ferita per cose passate, voglio andare avanti"

Alle mie parole lei sorride "Sono fiera di te, hai il mio appoggio. Quando pensi che glielo dirai?" mi chiede.

La prossima volta che lo vedrò? Bhe in teoria domani, perché i ragazzi hanno partita.

"Ti andrebbe di venire allo stadio con me domani?" sorrido.

"Questa cosa non me la perderei per nulla al mondo! Conta su di me!"

Ho una paura fottuta ci ciò che potrebbe succedere rivelando ad Hector ciò che sento.

Però dall'altro lato sto bene, perché so che comunque vada, io ci ho provato.

Non è vero, se andrà male rimarrò chiusa in casa per i prossimi 5 anni, e forse cambierò nuovamente città.

"Ei, ma guardate chi si vede" mentre penso sento una voce familiare alle mie spalle.

Vedo gli occhi di Berta seduta davanti a me illuminarsi, e capisco che ci ha raggiunte il suo ragazzo. Ma la voce era di Hector.

Infatti i due spagnoli avvicinano due sedie al nostro tavolo e si siedono accanto a noi. Il mio respiro accelera quando la gamba di Hector tocca la mia.

"Buongiorno, rayo de sol" mi sorride.

"Fort, ormai vedo più te che mio padre" scherzo.

Lui ride e mette un braccio dietro lo schienale della mia sedia. Berta divertita, guarda la mia espressione dall'altro lato del tavolo.

"Scommetto che sei un sacco dispiaciuta di vedermi così tanto, giusto?" mi sussurra.

"Potrei farti la stessa domanda. Ti senti un po' troppo il centro del mondo, non credi?" gli rispondo.

Sul suo viso appare il solito ghigno divertito "Ma al contrario tuo, io non ho nessun problema nell' ammettere che sono felice di vederti" dice.

Non riesco mai a capire se è serio o scherza.

"Berta, ti dispiace se te la rubo per qualche ora?" chiede poi lui alla mia amica.

Mi spaventa quando fa queste proposte.

"Tutta tua" si affretta subito a rispondere quest'ultima.

Lui mi prende per mano trascinandomi fuori dal bar. Non so cosa aspettarmi, ma so che finché sono con lui dei dettagli non mi importa.

Extraños ~Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora