Capitolo 30🔴

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Florence

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Florence

Sicilia ➳ Catania.
Zona Sud.

Questa sera sono uscita con mio fratello Duncan ed Evelyn. Lei è sul palco che sta ballando e mio fratello la guarda con gli occhi pieni di bramosia.

Non l'ho mai visto così, impacciato per giunta.

Come se bastasse la sua presenza a metterlo in difficoltà.

Mio fratello ha sempre avuto i nervi d'acciaio e oggi mentre Eve passava in sala da pranzo, si è praticamente distratto, facendo cadere il suo vaso preferito, quello con le sfingi disegnate in piccole dimensioni.

Mi ha raccontato che si sono baciati e che alla fine non è nostra sorella. Se Massimo Cavallaro non era il padre, chi è il suo papà? Sono curiosa.

«Te la stai mangiando con gli occhi.» gli dico, vicino all'orecchio purché mi senta.

Duncan si imbarazza perché l'ho scoperto e si schiarisce la voce. Lo guardo divertita. Non l'ho mai visto così e mi fa una tenerezza assurda.

«Non credi che dovremmo portarla giù da quel palco?» gli chiedo.

Evelyn ha bevuto un po' troppo.

«Nah, si sta divertendo.» risponde e fa un sorso del suo cocktail al mango, ma appena vede che si sta sbottonando la camicia per poco non si affoga, «Evelyn! Che minchia fai! Nun t'azzarda'!» lascia il drink e si alza.

«Volete vedere le mie tette!» strilla Eve e mio fratello la raggiunge in tempo. La abbraccia quando mostra il suo seno per un secondo.

«No che non le vogliono vedere le tue tette! Sono mie!»

È geloso.

La porta dietro le quinte e io rimango qui. Ogni tanto mi sfioro la pancia. Ancora non riesco a credere che crescerò questo bambino da sola, senza un uomo che mi ami.

Guardo attorno a me, è pieno di gente. Mi alzo e visto che i drink sono già pagati recupero la mia borsa e decido di uscire dal locale. Col capo chino non vedo la persona che mi viene di fronte e mi scontro con i suoi addominali.

«Scusami...» dico e sollevo la testa per incontrare il suo viso. È simili a Romero, ma con la barba più folta e il codino. Mi accorgo che ha le manette ai polsi, i jeans e la canotta bianca che mette in risalto i suoi muscoli possenti.

«Cammina, Candrick.» gli ordina l'agente dietro di lui che lo spinge ed è costretto a camminare e ad avvicinarsi alla pattuglia.

Il poliziotto gli apre la portiera. Can mi guarda e mi manda un bacio volante, facendomi arrossire come un pomodoro. Mi torturo le labbra. Da quando non mi faccio una sana scopata.

E vorresti farla col detenuto? Bagascia. Mi insulta la mia coscienza, sapendo che dietro a questo viso dolce si nasconde una pervertita di merda che desidera soltanto un uomo che riesca a soddisfarla.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴄᴇɴᴇʀᴇ ᴇ sᴀɴɢᴜᴇ [Terzo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora