La vita dei nostri protagonisti è cambiata dall'ultima volta che li abbiamo visti. Tanti cambiamenti, tante perdite e cuori spezzati. Serkan credeva che con Fiammetta sarebbe andato avanti, che avrebbe potuto ridargli un po' di pace, ma neanche quel...
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Ｅｒｉｃ
Sicilia ➳ Palermo. Zona Centro.
«Fammi capire, ieri sera hai detto a Paola che non riesci a dimenticarla e che il suo nome è inciso sul tuo cuore?» mi chiede Ludovico. Siamo al bar a fare colazione insieme, visto che è un mio grande amico.
Sa tutto di me, per questo mi confido spesso con lui.
«Già.» sorseggio il caffè corretto con anice.
Le cose normali non mi piacciono, devo metterci sempre qualcosa di forte. Come nelle relazioni. Se non c'è quella passione che mi manda in estasi, non sento nulla.
«E stamattina hai detto a Leila che non riesci a continuare la storia perché pensi ancora a Paola?»
«Già.»
«Ma na chiavata te la potevi pure fare con Leila. Tutto quel ben di Dio sprecato.»
«Provaci tu se ti piace, almeno non sta sola.» ammetto.
Già stamattina l'ho resa triste, ma lo sarebbe stata di più se avessi continuato la storia e avessi avuto nei miei pensieri Paola.
Non posso dimenticarla, non così su due piedi. L'ho amata davvero, quel poco che c'è stato tra noi in quel cazzo di hotel, dove non ci siamo solo baciati.
«Sicuro? Guarda che non si torna indietro.»
«Sono sicuro, Ludo.»
Lascio la tazza sul piattino.
Oggi la maggior parte della famiglia partiranno per Red City, portando il corpo della povera Florence in una bara ben sigillata cosicché possano trasportarla col jet privato. Mio figlio intraprenderà questo viaggio insieme a Serkan, James, Sarruzzo, insomma tutti quelli che conoscevano Flo.
Io ho preferito rimanere qui. Paola non penso andrà. Solo a pensare a lei mi vengono i brividi sulla pelle. Sensazioni che neanche con la madre di Luciano ho provato. Ma allo stesso tempo non voglio che il loro matrimonio vada a puttane per colpa mia.
Anche se ho acceso una miccia che potrebbe esplodere da un momento all'altro.
«Ceh, tu hai lasciato Jeanson per quel baccalà?» sento una voce femminile che conosco fin troppo bene.
«Mi sono innamorata.»
«Tu ti sei rincoglionita, altroché innamorata, Kat.»
«Diana ma sei venuta per rimproverarmi?»
«Mi hai chiamata tu non sono venuta io! Cioè, sono venuta! Ma magari sarei venuta, almeno sarei stata soddisfatta!» sbotta la ragazza dai capelli castani. Ha gli occhiali neri come se non volesse far vedere la stanchezza nei suoi occhi.
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