Capitolo 68

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Jeanson

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Jeanson

Da quando sono arrivato in azienda non ho combinato nulla, pensando continuamente alla rottura con Kathlyn. Non posso credere che mi abbia rimosso dalla sua testa così, di nuovo.

Ho lo sguardo di chi non riesce a fare niente oggi. Non solo perché io e Kat ci siamo lasciati, ma anche per la morte di mia cugina.

Non voleva che il bambino crescesse com'era cresciuta lei, senza genitori, e adesso? Florence non c'è più. Amon crescerà senza la sua mamma, e il povero Candrick è condannato a rimanere in quel posto. Senza prove, che riesca a scagionarlo, non posso fare niente.

Dovrei sapere per filo e per segno dove si trovasse quella sera, il due settembre. È stato quella sera che ha trovato Katalina morta e lo hanno accusato ingiustamente. Io so che non poteva mai e poi mai uccidere sua sorella.

Can non è un assassino. Con i Los Malos fanno sono gare clandestine. Forse qualcuno lo voleva fuori dal giro, visto che era il primo a raggiungere sempre il traguardo.

Sospiro, rimanendo con due dita sulla gota sinistra, col pollice sotto la mascella e l'anulare appoggiato sul labbro superiore, riflettendo su tutto. Su questa situazione con Kathlyn e sul come fare per liberare Can da quella prigione cosicché possa crescere Amon con l'aiuto di Emily.

Sento bussare e poso gli occhi sulla figura vicino alla porta mezza aperta. È Kathlyn. Si tortura le dita e si avvicina, sedendosi sulla sedia alla mia destra.

«Mi dispiace per Florence...»

«Grazie...»

Non sono voluto andare nemmeno a Red City. Ci andrà mio padre con mamma, e soprattutto Jay con Cedric. Penso che per domani saranno qui o il giorno successivo, non lo so con chiarezza. L'importante è che stiano accanto a Duncan, che già ne ha passate troppe per i miei gusti.

Torno con gli occhi su Kathlyn, non incrocia nemmeno il mio sguardo. Sembra stanca più che altro. Questa volta la psicologia inversa non servirà. Voglio che capisca che la amo. Seppur sia freddo, l'amore che sento per lei colpisce anche questo cuore di ghiaccio.

Appoggia qualcosa sul tavolo. È una scatolina lunga, contenente sicuramente un bracciale.

«Me lo ha regalato Blazer...»

«Lo vuoi indossare?»

«No... Non mi piace...»

Vediamo perché non le piace. Afferro la scatola e tolgo il pezzo di sopra, guardando il bracciale. Ci credo che le fa schifo. È giallo. Lei odia questo colore.

Se l'è presa senza conoscere i suoi gusti.

«Posso prenderlo?»

Annuisce con la testa e afferro l'oggetto. Mi alzo, andando a gettare il bracciale nel cestino e anche la scatola fa una brutta fine. Ritorno da Kathlyn e le porgo la mano. Lei alza lo sguardo, fissa le mie dita e poi i miei occhi.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴄᴇɴᴇʀᴇ ᴇ sᴀɴɢᴜᴇ [Terzo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora