La vita dei nostri protagonisti è cambiata dall'ultima volta che li abbiamo visti. Tanti cambiamenti, tante perdite e cuori spezzati. Serkan credeva che con Fiammetta sarebbe andato avanti, che avrebbe potuto ridargli un po' di pace, ma neanche quel...
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Ｃｅｎｏｂｉａ
Sicilia ➳ Catania. Zona Nord.
L'unica cosa che mi rimane della mia famiglia è questa collana a forma di cuore che non mi tolgo mai. Ero piccola quando mia madre mi ha lasciata al parco in Calabria.
Pensavo tornasse, ma non lo fece più. Ho vissuto metà della mia vita in una casa famiglia, finché non decisi di scappare.
Non mi piaceva quel posto. Andai di nuovo al parco con la speranza di rivedere mia madre, ma lei non c'era. Trovai Kore sull'altalena. Si reggeva e fissava in basso mentre suo zio la controllava dalla panchina e ogni tanto leggeva un libro.
Quel giorno Jemal mi prese con sé e da allora per me è diventato mio padre. Non mi interessa trovare la mia famiglia. Mi bastano le mie amiche e quel gran uomo che lavora ogni giorno.
«Abbiamo perso Svetlana. Se n'è andata con quel figone di Oranius.» ci avverte Corinne.
«Sono ancora qui, Kore. Grazie.» risponde il padre di Lana. Perché hanno dei papà così divini? Come li hanno fatti? Con lo stampino?
Poi dicono che sono zoccoletta. Non si può essere sante con degli uomini del genere, anche se sto comunque sulle mie, non faccio mai il passo più lungo della gamba.
Riven e Sergio si siedono al mio fianco e mi fissano.
«Stavamo pensando.» inizia a dire Sergio.
«Visto che tu hai quello strano libro in borsa.» aggiunge Riven.
«Sì, abbiamo sbirciato mentre stavate in bagno a fare la vostra acqua.» prosegue di nuovo Sergio, «insomma, stavamo pensando. Non è che sapresti...»
«Riportare...» continua Riven.
«In vita...»
«Qualcuno?» concludono finalmente.
«Può essere. Chi volete risvegliare?»
«Questa è peggio di Peppino.» rotea gli occhi Sergio, «non ho detto che lo dobbiamo risvegliare, ma riportare, capisci le differenze? O pecchi di intelligenza?» mi domanda e incrocio i suoi occhi marroni, mostrandogli i miei che possono sembrare rossi come il fuoco, ma in realtà sono verdi, «che sguardo gelido, peccato che non mi spaventi. Lo sai che con mia madre buonanima abbiamo seppellito mio padre? Se ci fosse stato Matteo mi avrebbe filmato e mi avrebbe dato un premio».
«Sai che me ne fotte? Io ho ucciso un coglione che voleva violentarmi.» gli soffio sulle labbra.
«Com'era sto coglione?»
«Non bello quanto te.»
«Sono gay.»
«E impegnato.» sottolinea Paul.
«Peccato.»
«River invece è single e gli piace la topa.» fa Riven che mi annusa la spalla, «adoro le rosse».
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