Capitolo 6

22 6 19
                                    

Jeanson

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Jeanson

«Non vieni più a lavorare?» mi chiede Logan per telefono.

«No. Ho delle questioni da risolvere. Pensaci tu oggi.»

«Va bene. Non è che hai incontrato una bella ragazza?» domanda curioso, come al solito.

Come se fosse la cosa più importante di questo mondo avere una ragazza. Fisso Corinne che sta preparando il pranzo mentre balla come una pazza. Sta facendo un disastro in quella cucina.

Il generale mi ha proposto una cosa per proteggerla, ma non so se accetterà. Per me non ci sono problemi.

«In un certo senso.» rispondo all'amico.

Ride e urla. «Lo sapevo! Sei uno stallone! Poi me la fai conoscere. Non la consumare, ciao bello ciao!» chiude la chiamata e roteando gli occhi rimetto il cellulare in tasca.

È più eccitato di me.

Mi avvicino alla porta ed entro. La chiudo ma Kore continua a ballare e a sbattere il coltello sulla carne appoggiata sul tagliere. È così violenta. Questa mi ammazzerà ora che ha l'IAM in testa.

Se cucina così, immagino che avrà spaccato tutti i taglieri di legno che aveva all'Indikich.

Raggiungo lo stereo e lo spengo.

«Ma perché! La musica mi rilassa!»

«Non mi sembra.» le faccio notare il casino che ha combinato solo per tagliare la carne. Ci sono pezzetti ovunque. «Chi ti ha insegnato a cucinare? Ci sono pezzetti di carne ovunque, perfino a terra. Impara le basi almeno.» la rimprovero con il mio sguardo severo.

«Cucina tu se sai farlo meglio di me!» esclama. Lancia il coltello sul tagliere e si avvicina. Si toglie il grembiule e me lo getta in petto. Neanche lo afferro, lo lascio cadere a terra e studio gli occhi glaciali di Kore che sono simili a quelli di Luciano, «non fai altro che disprezzare tutto quello che faccio! Ringrazia ogni tanto! Mi sono offerta di preparare il pranzo visto che mi hai portata in questo posto sperduto! Sei un egoista! Se non fosse per te non starei tutto il giorno a servire la gente! Né tu e né quel coglione a Siracusa mi avete dato una risposta! È così che distruggete il sogno di una persona?»

«Di quale sogno stai parlando?»

«Niente! Lascia perdere!» sbotta e va verso l'uscita, ma mi incammino e la fermo dal polso.

La giro dalla mia parte e quando si gira, i suoi occhi sono più freddi dei miei.

«Dimmelo.» pretendo.

«Ho mandato un curriculum nella tua azienda. Mi piacerebbe diventare una stilista un giorno, anche se non ho la laurea, ma pensavo che se avessi guardato i miei bozzetti mi avresti presa a lavorare per te. Mi sarebbe bastato anche solo essere una semplice assistente, giusto per cominciare. Purtroppo non potrò proseguire gli studi all'accademia di Milano perché...» non prosegue e so già il motivo, non c'è bisogno che me lo dica.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴄᴇɴᴇʀᴇ ᴇ sᴀɴɢᴜᴇ [Terzo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora