La vita dei nostri protagonisti è cambiata dall'ultima volta che li abbiamo visti. Tanti cambiamenti, tante perdite e cuori spezzati. Serkan credeva che con Fiammetta sarebbe andato avanti, che avrebbe potuto ridargli un po' di pace, ma neanche quel...
|| Questo capitolo è in terza persona, spiega cosa è successo a tre eletti.❤️
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"Coloro che perderanno la vita e che vedranno i loro amori morire saranno gli Eletti."
1999.
Quel giorno Luciano si trovava in aereo diretto verso la sua Palermo. Ogni tanto andava a Napoli, aveva un'azienda tutta sua. Una base operativa dove insegnava ai giovani l'autodifesa, perché sapeva che il mondo era marcio.
Non era rosa e fiori come la mostravano in certe serie TV. Era corrotto e chiunque bramava il potere.
«Papà, quando torni?» gli domandò sua figlia Elena per telefono.
«Presto, aspettami sveglia.»
«Ovvio, mi devi dare il bacio della buonanotte!»
«Nocciolina di papà. Adesso chiudo, sennò scassano i coglioni.» la salutò con un bacio e chiuse la telefonata, rimettendo il cellulare in tasca.
Prese il libro che aveva lasciato sul sedile accanto e ritornò alla sua lettura.
Luciano non leggeva libri normali. Aveva la Bibbia tra le mani e ogni tanto, quando gli andava, recitava qualche frase. Un tipo come lui non si poteva odiare, perché faceva battute ironiche per rendere la vita degli altri meno pesante.
Era fatto così. Non voleva vederli tristi, specialmente a suo nipote Serkan. Era il suo punto debole, ma se lo teneva per sé.
Non perché Elena era gelosa, ma perché i nemici avrebbero potuto usarlo contro di lui. A volte sembrava più Luciano il padre che Joseph.
E odiava che il fratello fosse così infame con i suoi figli.
Ci furono delle turbolenze che gli fecero distogliere lo sguardo dal libro. L'hostess che era in piedi si resse su uno dei sedili del passeggero.
«What's happening?» Cosa succede? Domandò in inglese. Era americana ma sapeva parlare anche l'italiano.
L'aereo si spezzò a metà e la maggior parte dei passeggeri vennero spazzati via, compreso Luciano che era ancora attaccato a quella sedia.
Durante quella discesa tentò di togliersi la cintura di sicurezza mentre il vento provocato da quella velocità gli stava scompigliando i capelli e la camicia nera.
Gli attanagliava la faccia, come se fossero lame. Riuscì a sbarazzarsi della cintura e mentre il sedile continua a precipitare, Luciano venne trafitto all'addome da una lamiera abbastanza appuntita. Fu quella la sua morte letale, ma anche a riportarlo sulla terra ferma senza che si schiantasse sul suolo perché fu quell'oggetto a conficcarsi sul terreno polveroso.
Il sangue usciva dal lato della sua bocca, gli scalfì perfino la fronte dato che aveva il capo piegato all'indietro e gli sfiorò il marchio di Ra che aveva sulla testa, coperta dai suoi capelli neri come la pece.
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