Le presi il viso tra le mani, i miei polpastrelli che sfioravano la sua pelle calda e morbida, e la baciai con delicatezza, un gesto semplice ma carico di significato. "Vuoi che ti preparo da mangiare?" dissi, un sorriso affiorando sulle mie labbra mentre sentivo la tensione che aleggiava nell'aria.
"Sono io che dovrei prepararti una bella cena per farmi perdonare," rispose Sofia, un accenno di rassegnazione nel suo tono. I suoi occhi, pur essendo sereni, portavano con sé un velo di tristezza.
"No, amore mio, tranquilla. Eri nervosa per i tuoi motivi," replicai, senza distogliere lo sguardo da lei. Le diedi un altro bacio, dolce e rassicurante, prima di dirigermi verso la cucina. Mentre mi muovevo tra i fornelli, iniziai a preparare delle fette di carne, facendo attenzione a non bruciarle, e un contorno di peperoni agrodolci. Sapevo che le piacevano. La cucina si riempì di profumi avvolgenti, e l'idea di coccolarla con un pasto caldo mi riempiva di una soddisfazione profonda, un modo per offrirle un momento di normalità dopo la tempesta di emozioni che avevamo affrontato.
Dopo aver sistemato la tavola con cura, adornandola con una tovaglia che avevo scelto apposta per l'occasione, decisi di andare a chiamarla. Appena entrai nella sua camera, la vidi bellissima come il sole, intenta a legarsi i capelli in una lunga coda. Ogni suo movimento era elegante, e la luce calda della stanza si rifletteva sui suoi lineamenti. "Splendore, la cena è pronta," dissi, cercando di infonderle un po' di quella serenità che avevo visto vacillare.
"Non sono uno splendore," rispose lei, scettica, ma un lieve sorriso cominciò a formarsi sulle sue labbra.
"Hai ragione, sei molto di più. Dai, andiamo a mangiare." La presi per mano, il calore del suo palmo che si univa al mio, mentre ci dirigevamo verso la cucina. Il profumo della carne si mescolava con quello dei peperoni, creando un'atmosfera accogliente e familiare.
Ci sedemmo a tavola, e l'inizio della cena fu accompagnato da un silenzio carico di emozioni non dette. Ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano, e anche senza parole riuscivamo a comunicare tutto ciò che sentivamo. Lei assaporava ogni boccone con calma, e non potei fare a meno di osservare la serenità che sembrava finalmente apparire sul suo volto. "Mhhh, che buono," disse Sofia, mentre un sorriso di piacere illuminava i suoi occhi.
"Ti piace?" le chiesi, stringendole la mano sotto il tavolo, un gesto semplice che racchiudeva un mondo di affetto.
"Sì, amore, è buonissimo," rispose, i suoi occhi brillanti di gratitudine. La sua approvazione mi riempiva di orgoglio; ogni gesto contava, specialmente ora che stavamo per diventare una famiglia.
Dopo cena, decidemmo di rilassarci. "Che ne dici di un film?" proposi, alzandomi per prendere il telecomando, sentendo già l'idea di un momento condiviso sul divano.
"Mi sembra perfetto," rispose, sistemandosi sul divano con una grazia che mi lasciava sempre senza parole. Scelsi un film romantico, mentre lei si avvicinava a me, avvolgendosi tra le mie braccia. Il suo profumo, leggero e avvolgente, mi avvolse mentre iniziavo a giocare con i suoi capelli, le dita che si muovevano distrattamente tra le sue ciocche.
Notai che, nonostante il film scorresse, Sofia sembrava distratta. "A cosa stai pensando?" le chiesi, accarezzandole il braccio con delicatezza.
"Nulla, amore," rispose, guardandomi negli occhi, ma c'era qualcosa nel suo sguardo che mi diceva il contrario. Non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che fosse preoccupata per qualcosa, ma non sapevo cosa.
"Sei sicura? Sembri preoccupata," insistetti, cercando di cogliere il suo stato d'animo. Non potevo ignorare l'ombra che aleggiava nel suo sguardo.
"Sì, amore, ho solo discusso con Amanda, ma nulla di grave." Cercò di sorridere, ma la luce nei suoi occhi non era del tutto convinta. L'ansia si impossessò di me, ma decisi di non forzarla a parlare. "Se hai bisogno di parlare, io sono qui," dissi, cercando di rassicurarla. "Non voglio che tu ti senta sola."
Le diedi un bacio leggero sulle labbra, assaporando la dolcezza del momento mentre le accarezzavo il viso delicatamente. La sua pelle era calda e morbida sotto le mie dita, e sentii un'ondata di protezione travolgermi. "Mi fai sentire così bene," mormorò, aprendo gli occhi e guardandomi con una dolcezza che mi fece sorridere.
"Questo è il mio compito: farti stare bene e proteggerti," dissi, guardandola negli occhi con determinazione. Ci scambiammo uno sguardo complice, consapevoli che, qualunque cosa ci riservasse il futuro, eravamo legati da un filo invisibile di amore e comprensione.
Accarezzai il suo viso, spostando delicatamente i suoi capelli dietro l'orecchio, rivelando la sua pelle luminosa che scintillava alla luce soffusa del soggiorno. I suoi occhi, profondi e magnetici, si intrecciavano ai miei, creando un legame che sembrava trascendere il tempo e lo spazio. "Sei così bella," mormorai, sentendo un brivido di vulnerabilità scorrere lungo la schiena. Lei sorrideva, e quel sorriso, carico di promesse e segreti, mi rapì completamente.
Le mie mani scivolarono sul suo viso, tracciando la linea della sua guancia con un'eleganza quasi poetica. Ogni tocco era un delicato sussurro d'amore, mentre il mondo esterno svaniva, lasciando solo noi due, intrappolati in un momento di pura intimità. La dolcezza di quel contatto mi fece sentire vivo come mai prima, e il battito del mio cuore si sincronizzò con il suo respiro, creando un ritmo unico tra noi.
In quell'istante, tutto ciò che desideravo era proteggerla, amarla e costruire un futuro insieme. I pensieri si affollavano nella mia mente, ma uno risaltava sopra gli altri: eravamo destinati a essere legati per sempre.
"Vado a preparare i popcorn per il film," disse alzandosi, lanciandomi un'occhiata con un sorriso furbetto. Si mosse con leggerezza verso la cucina, sollevando appena i capelli sulla nuca come se cercasse di alleggerire il calore dell'ambiente.
"Ma abbiamo appena cenato," risposi, ridendo e scuotendo la testa. Il profumo leggero di burro iniziò a diffondersi nell'aria non appena prese a maneggiare i chicchi di mais.
"Hey, io mangio per due; se il mio stomaco brontola, devo dargli ascolto," ribatté, facendo un broncio tenero, le mani sui fianchi mentre mi fissava con una finta aria di rimprovero. Quando faceva così, mi faceva impazzire. La guardai un istante mentre si abbandonava al sonno tra le mie braccia, il viso sereno e disteso. Ogni pensiero pesante sembrava scivolarle via; era un'immagine che non riuscivo a smettere di fissare.
Con delicatezza, posai la ciotola di popcorn sul tavolino, cercando di non fare rumore mentre la sollevavo per portarla in camera. Il corridoio era silenzioso, e l'unico suono che percepivo era il suo respiro regolare contro il mio petto. Una sensazione di tranquillità mi pervase mentre la adagiavo con cura sul letto, sistemandole le coperte intorno.
La osservai per un attimo, un lieve sorriso affiorò sulle mie labbra. La feci stendere sul letto e mi misi accanto a lei, avvolgendola con un braccio e abbracciandole delicatamente i fianchi. Sentivo il suo calore contro di me, una presenza rassicurante che mi faceva sentire completo. Lasciai un dolce bacio sul suo collo, assaporando la morbidezza della sua pelle e l'aroma familiare dei suoi capelli.
"Buonanotte, amore mio," sussurrai, e chiusi gli occhi, godendo di quel momento di tranquillità insieme a lei. Non c'era bisogno di parole in quel momento; l'amore che provavamo l'uno per l'altra riempiva ogni spazio tra di noi, silenzioso ma potente come una melodia che continuava a suonare nei nostri cuori.
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Endless 2
RomanceDa quando Gabriel era uscito dalla sua vita, il vuoto era stato riempito da un'angoscia crescente. Non era solo il suo amore a tormentarla, ma una presenza oscura che sembrava seguirla ovunque. Qualcuno voleva farle del male, e ogni giorno il perico...