Dopo anni di silenzio e distanza, finalmente avevo sentito di nuovo il suo calore. Il suo profumo dolce e familiare mi aveva avvolto come un ricordo prezioso, risvegliando ogni emozione che avevo cercato di soffocare. Le mie braccia avevano stretto il suo corpo con la stessa intensità di un tempo, come se volessi trattenerla, come se ogni secondo fosse una promessa che non volevo infrangere. Mi era mancata così tanto che la sola sensazione della sua pelle contro la mia era sufficiente a farmi dimenticare ogni giorno trascorso senza di lei.
Ma sapevo che non dovevo illudermi. Dovevo rimanere lucido, trattenere l'esplosione di speranza che minacciava di sopraffarmi. Era stato solo un momento, un frammento di ciò che un tempo era nostro. Un istante di debolezza che lei avrebbe potuto dimenticare con la stessa rapidità con cui lo aveva concesso. Ma quel breve attimo, quella stretta così fugace, mi aveva scosso fino alle fondamenta. Non sarei rimasto fermo ad aspettare. Non mi sarei arreso con un semplice mazzo di fiori o con le parole non dette. Lei meritava di più. Meritevamo di più.
Per anni avevo vissuto nell'ombra dei ricordi, aggrappandomi all'idea che un giorno avrei potuto riconquistarla. E adesso, questo suo piccolo gesto – quel contatto così improvviso e inaspettato – mi aveva dato qualcosa che non provavo da tempo: speranza. Speranza che forse, nascosto tra le pieghe del dolore e delle scelte sbagliate, c'era ancora amore tra di noi. Speranza che il suo cuore battesse ancora per me, anche solo un po'.
Lei mi amava ancora. Ne ero certo, lo avevo visto nei suoi occhi, l'avevo sentito nella tensione del suo abbraccio, nel modo in cui il suo corpo sembrava non voler lasciarsi andare. Come io amavo lei, disperatamente, perdutamente, senza riserve. Ma questa volta non avrei permesso che le nostre strade si separassero di nuovo così facilmente.
Non sarei rimasto in disparte a guardare la mia occasione svanire. Non mi sarei fermato finché non avessi riempito ogni distanza tra noi, finché ogni muro che ci separava fosse crollato. Avrei dimostrato a lei, e a me stesso, che eravamo destinati a stare insieme. Che ogni secondo trascorso lontani era stato solo un preludio, un modo per renderci più forti.
Perché il solo pensiero di perderla ancora mi faceva male. Ma il pensiero di non provare neanche a riportarla nella mia vita mi avrebbe distrutto."Adesso devo andare a lavoro, ci sentiamo stasera."Le sussurrai piano, baciandole la fronte con delicatezza. Lei annuì con un sorriso debole, ma non riuscì a nascondere l'ombra di incertezza nei suoi occhi. Rimasi lì un istante di troppo, qualcosa nel suo sguardo mi tratteneva, come se volesse dirmi qualcosa ma non riuscisse a trovare le parole. La strinsi un po' più forte, cercando di soffocare quell'intuizione che mi si stava facendo strada nella mente: c'era qualcosa che non andava. Ma mi costrinsi a ignorarlo e uscii di casa, il petto contratto da un'inquietudine che non riuscivo a spiegare.
Il traffico fuori era asfissiante. Le auto sembravano inghiottite in un mare d'asfalto, bloccate in un groviglio senza fine. La mia mente continuava a tornare a lei, al modo in cui mi aveva stretto per un secondo più a lungo, come se avesse avuto paura di lasciarmi andare. Era solo la mia immaginazione? Provai a convincermi di sì, ma un presentimento mi tormentava.
Quando arrivai finalmente in ufficio, il sollievo fu sostituito da un senso di urgenza che non sapevo definire. Vidi Marcus avvicinarsi a grandi passi, con un'espressione tesa e un fascicolo tra le mani. C'era qualcosa nel suo volto che mi mise immediatamente sull'allerta. Mi sedetti alla scrivania e lui mi porse il documento senza una parola. Le dita mi tremarono impercettibilmente mentre lo prendevo, un nodo di paura che si stringeva sempre più dentro di me.
Appena aprii il fascicolo e vidi la foto, mi sentii mancare il respiro. Travor.La sua immagine mi esplose davanti agli occhi, trasformando il mio mondo in un vortice di terrore e rabbia. Lui... Come diavolo poteva essere coinvolto in un nostro caso?
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Endless 2
RomanceDa quando Gabriel era uscito dalla sua vita, il vuoto era stato riempito da un'angoscia crescente. Non era solo il suo amore a tormentarla, ma una presenza oscura che sembrava seguirla ovunque. Qualcuno voleva farle del male, e ogni giorno il perico...