tempo per pensarci

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È domenica mattina e siamo in viaggio da almeno mezz'ora, ho al mio fianco Nicolò che canticchia le canzoni latine delle sua playlist di spotify e allo stesso tempo picchietta le sue dita sul manubrio tenendo il ritmo e il tempo delle canzoni che sa a memoria.
Io sono seduta comodamente sul sedile delle macchina con il busto girato più verso la sua figura così da guardarlo il più possibile anche perché non riesco a fare a meno.

<<me lo dici quanto manca ancora? ma è così distante questo posto?>>

Chiedo mentre lui fa un mezzo sorriso.

<<perché non dormi un po' e ti sveglierò una volta arrivati a destinazione?>>

Chiede mentre alzo il soppracciglio.

<<ti sto dando per caso fastidio restando sveglia?mi puoi dire almeno quanto manca >>

Allunga il braccio verso il mio viso e mi accarezza dolcemente la guancia per poi portare la sua mano sulla mia coscia nuda.

<<non ti dico nulla, resisti, manca poco più di un'ora>>

Dice mentre io sbuffo appena,mi sistemo meglio sul sedile alzando le gambe piegandole mentre la sua mano rimane incastrata tra le mie coscia e non ha nessuna intenzione di levarla,io di certo non mi lamento di questo contatto.
Mi allungo una volta che arriva al semaforo rosso e gli lascio un bacio veloce sul collo,gira la testa e me ne ruba uno sulle labbra che ricambio immediatamente per poi sistemare la testa sul sedile e chiudere gli occhi sentendo la sua mano calda sulla mia pelle che mi da un certo sollievo.

Non penso fossi stata così pronta a scoprire la destinazione di questo viaggio in macchina di due ore,cercavo di immaginarmi qualcosa nelle vicinanze ma lui si è superato e mi ha lasciata così con gli occhi lucidi non appena ho realizzato dove fossimo, mi ha portata a casa e il mio desiderio era proprio di tornarci presto, questo lui non lo sapeva ma probabilmente l'ha capito.

Appoggio la testa contro il suo busto mentre cammino al suo fianco nelle stradine di Genova,ha un braccio avvolto sulle mie spalle e i nostri corpi sono così vicini che ad ogni passo allo stesso tempo si sfiorano,alzo la testa per poterlo guardare e mi mostra un sorrisone.

<<non so se me lo merito tutto questo>>

Sussurro.

<<ti meriti questo e tanto altro, questo che ho fatto per te non è nulla Madison, proprio nulla>>

Dice per poi posare le labbra contro la mia fronte.

<<ne avevo bisogno e tu senza saperlo mi ci hai portata, non sai quanto sono felice di averti nella mia città, a casa mia, mi hai fatto un bellissimo regalo>>

Dico mentre avvicina la mano sul mio viso accarezzandolo.

<<ah perché non sono io il regalo?>>

Dice facendomi alzare gli occhi,mi mordo il labbro e mi allungo baciandogli la guancia.

<<si anche tu sei il mio regalo, lo ammetto che è così>>

Dico mentre scendiamo degli scalini scendendo in riva al mare,i miei occhi prendono subito un altro luce, potrei essere la persona più felice al mondo,inizia a correre sui sassolini e si ferma in un punto a poca distanza dall'acqua per poi sedersi a terra,mi guarda picchiando la sua mano sulla sua coscia e non ci penso due volte a sedermi in mezzo alle sue gambe ma voltandomi lateralmente verso lui per poterlo pure guardare,sistemo la testa contro la sua spalla e avvolge e lo guardo giocare con i sassolini perso un po' nei pensieri mentre nel sottofondo ascoltiamo il suono delle onde, chiedetemi come sto.

tu con gli occhi puoi spogliarmi - Nicolò FagioliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora