Capitolo 22

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''Accidenti, Harry, amico, penso che tu stia davvero imbrogliando.'' esclamò Luke all'improvviso, balzando in piedi dal divano nel mio piccolo salotto e grattandosi la nuca nervoso.

Era forse la decima partita a PES che facevamo, Manchester United contro Manchester City, ed era la decima volta che vincevo, iniziando anche a provare un lieve senso di noia nel passare il tempo in quel modo così infantile.

Avevo accompagnato Lucas al negozio di musica che eravamo soliti frequentare nel pomeriggio, lasciandolo immerso nelle centinaia di dischi disponibili nel piccolo magazzino per una buona mezz'ora, approfittandone per fare un salto al negozio a tema Halloween, Paura, che Georgia ed io avevamo adocchiato qualche giorno prima. Ero entrato con la curiosità di dare un'occhiata in giro, essendo sempre stato affascinato dai vari costumi a tema, e ne ero uscito con due vestiti, un completo nero per me con una maschera dello stesso colore ed un altro vestito, l'abito da sposa cadavere, da regalare a Georgia per l'imminente ballo. Avevo visto il suo sguardo nell'osservare quel capo, totalmente presa da esso, e non mi ero disturbato a comprarglielo, utilizzando attraverso questo la scusa per invitarla al ballo di Halloween che ci sarebbe stato tra una settimana.

Conoscevo abbastanza bene Georgia da sapere che avrebbe sicuramente gradito quel mio piccolo gesto e che non avrebbe sicuramente esitato a venire con me al party di Halloween della nostra scuola. Comprando quel vestito bianco, il quale colore era stato reso tale da sembrare vecchio di un centinaio di anni, l'immagine di Georgia che lo indossava felice, i suoi capelli neri corvini che le cadevano lunghi sulle spalle incorniciandogli il volto pallido, fu catapultata nella mia mente, facendomi sorridere istintivamente.

Avevo sempre immaginato Georgia con un vestito bianco candido, mentre danzava spensierata in una sala illuminata da luci dai mille colori, cercando di lasciarsi dietro quello che era stato un anno difficile, cercando di lasciarsi dietro quello che nessuno avrebbe mai potuto aspettarsi che potesse accadere. Pensare a lei con un abito più scuro del candido bianco tipico delle nuvole che ricoprivano il cielo sereno, come se quello stesso cielo fosse stato ora annerito e prossimo ad un temporale, non lasciava che la mia mente potesse accettare l'immagine di lei finalmente libera dai tormenti del passato, proiettata solo sul suo futuro.

Eppure non potevo pensare alla felicità di Georgia per tutto il tempo, sapendo che anche a me era stata negata quella sua stessa felicità. Essere consapevoli di qualcosa non ti porta sempre ad accettarla, lasciandoti a volte persino con l'amaro in bocca, come se tu avessi sempre aspettato altro piuttosto che quel che ti era capitato. Avevo passato l'ultimo anno a pensare al passato, cercando di accettare la realtà dei fatti e provando a portare un occhio sul futuro che mi si stava pian piano presentando davanti.

Io avevo del tutto rifiutato l'idea che Lyds fosse morta, troppo innamorato del passato per poter pensare al futuro come un tempo privo della sua presenza.

Eppure era passato un anno e quel futuro mi aveva legato a sé con forza, diventando il mio presente e subito dopo anch'esso il mio passato, imponendomi quella crudele realtà che mi ostinavo a vivere dal giorno in cui se ne era andata, lasciandomi solo di fronte a tutte le promesse che avevamo giurato di mantenere insieme.


La voce perplessa di Lucas si insinuò nelle mie orecchie, catapultandomi di nuovo nella realtà che tanto odiavo, facendomi spostare lo sguardo dal vecchio televisore poggiato su un mobile altrettanto vecchio ''Penso che abbiano bussato alla porta.'' mormorò, spegnendo la tv e sistemando quello che avevamo utilizzato nell'ultima ora.

Mi limitai ad annuire, avviandomi verso la porta del mio appartamento con passo strascicato e stanco, davvero esausto a causa della settimana passata tra lezioni e lavoro. Quando fui davanti ad essa, sganciai il chiavistello, tirando la maniglia in ottone per vedere chi ci fosse dall'altro lato. Notai la figura bassa e corpulenta di Marie ferma in mezzo al pianerottolo, la porta del suo appartamento aperta dietro di lei, mentre si limitava a dondolarsi da un piede all'altro, in attesa di una mia risposta dall'altro capo della parete.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora