Capitolo 17

145 15 3
                                    

''Non ha bisogno di un ragazzo, okay, lo capisco.'' era almeno la decima volta che Luke ripeteva quella stessa identica frase, appoggiato all'armadietto di fianco al mio, mentre io sistemavo gli ultimi libri prima di tornare a casa. ''Ma questo non aver bisogno di un ragazzo vale solo per me o anche per tutta la fila di ragazzi che le si è creata dietro?''

Sbuffai, chiudendo il mio armadietto e guardando il mio amico negli occhi con un'aria alquanto esasperata ''Guarda il lato positivo, si ricorda di te come il Don Giovanni.'' Luke incrociò le braccia al petto, alzando un sopracciglio e aspettando che continuassi quello che volevo dire. Il problema era che non sapevo davvero cosa dire e il non essermi mai ritrovato in situazioni del genere non mi era d'aiuto. ''Lucas, senti''

''Mi chiami Lucas solo quando non sai cosa dire.''

''Quindi se lo sai, che cosa stai aspettando che ti dica?''

''Sei il mio migliore amico, Harry, mi aspetto che tu mi dica qualcosa come hey, è solo perchè non ti conosce, se ti conoscesse sarebbe pazza di te o qualcosa come''

''Lucas'' lo interruppi, appoggiandomi a mia volta al mio armadietto e guardandolo seriamente ''Lasciala perdere, okay? Quella ragazza non fa al caso tuo, dico seriamente amico.''

Uno sbuffo lasciò le sue labbra, mentre nel frattempo una ragazza dai capelli biondo cenere si avvicinava a noi e ci guardava in attesa. Luke alzò finalmente lo sguardo, alzando un sopracciglio notando che lei non si decideva a parlare.

''Penso che tu sia davanti al suo armadietto.'' gli feci notare, mentre lui mi lanciava uno sguardo fulminante. Dovevo ammettere che quel giorno era fin troppo nervoso e la cosa non andava bene per la mia salute mentale e soprattutto per la mia poca pazienza.

''Tu dici?'' la ragazza bionda calcò quelle parole, facendo spostare Luke che non esitò a sbuffare ancora e ancora. ''Sei davvero un maleducato.'' una risata vibrò nel mio petto quando Luke capì che la biondina ce l'aveva con lui.

''Scusami principessina, manderò le mie più profonde scuse a corte non appena troverò il tempo di darti importanza.'' alzò la mano in segno di saluto e iniziò a camminare lungo il corridoio, diretto probabilmente verso la fermata dell'autobus.

''Mio dio, che arrogante.'' mormorò lei, sistemandosi la montatura di occhiali neri sul naso e guardando Luke continuare a camminare, ormai lontano.

''Non dargli troppa importanza, pensa già di averne troppa.'' le dissi, continuando a ridacchiare sotto i baffi mentre lei si stringeva al petto la sua pila di libri ''Ci si vede uhm, non so come ti chiami.''

''Rose.''

''Harry.'' le sorrisi leggermente ''Ciao.'' e detto questo corsi dietro il mio amico, continuando a ridere di come quella ragazza aveva reagito ai commenti di Lucas.

Quando lo raggiunsi, vidi che stava parlando con Georgia. La ragazza dai lunghi capelli corvini rideva, stringendo a sé alcuni libri, mentre Lucas gesticolava e diceva qualcosa che in lontananza non riuscii a cogliere. Allungai il passo, arrivando da loro e venendo accolto da un grande sorriso di Georgia, la quale abbracciai calorosamente. I suoi capelli profumavano di lilla e fui dispiaciuto di dover abbandonare quell'accogliente odore quando lei sciolse l'abbraccio e mi sorrise ancora.

''Harry, che bello vederti, come stai?'' posai un braccio sulle sue spalle, stringendola poco a me e sorridendole allegro.

''Bene, grazie, te invece?''

''Tutto okay, a parte la fatica tra il college e il lavoro. A proposito, non ti ho più visto in giro, che fine avevi fatto?''

''Ho avuto da fare in giro, niente di preoccupante.'' a volte avevo pensato di dire a Georgia del mio lavoro, ma poi avevo sempre cambiato idea, riflettendo sul fatto che forse non avrebbe accettato la notizia o che tutto quello che c'era a che fare con il mio lavoro avrebbe potuto sconvolgerla o altro ancora. La conoscevo da fin troppo tempo e lei conosceva me, quindi alle mie parole alzò un sopracciglio, chiedendosi probabilmente che cosa avessi dovuto fare e prendendo per vere le mie parole, anche se a fatica.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora