Morire
Non avevo mai pensato a questa parola come una possibilità nel mio lavoro, ma piuttosto avevo pensato ad essa come un accidente. Pensare alla morte nel mio lavoro serviva solo a spingerti indietro, ad avere paura e a temere ciò che hai intorno.
La paura è solo nella tua testa, è dentro di te e non intorno a te.
Siamo noi a costruire le nostre paure e a lasciarle prendere il sopravvento nella nostra testa, lasciando che ci rendano deboli, di loro dominio e insignificanti rispetto a qualcosa di nostra creazione. Siamo i creatori che devono dominare le proprie invenzioni, non lasciandole sfruttarci.
Non puoi solamente pensare a morire, devi impedire che la paura ti trattenga al suolo e che l'accidente avvenga.
Così feci.
Pensai a non morire.
I miei piedi scattarono fulminei verso il lato opposto della stanza, facendo scricchiolare alcune tegole sotto di me e distraendomi un attimo dal continuare della situazione. Mentre le mie orecchie recepivano l'urlo strozzato di quell'uomo, i miei occhi scivolavano da una parte all'altra della stanza, cercando di capire da dove fosse stato sparato il secondo colpo.
Questa volta non si udì nemmeno un gemito nell'aria, il quale forse stava a significare che il proiettile non era andato a bersaglio. Provai ad allungare un piede davanti a me, provando a fare un passo per poter osservare da un punto migliore la cima delle scale, ma qualcosa, o meglio qualcuno, cadde sulle mie spalle, stringendo la mia testa tra le sue gambe e facendomi mancare il fiato. Di istinto mi buttai a terra di schiena, facendo sbattere al suolo l'uomo sopra di me che si lasciò scappare un grido di dolore al contatto con il legno freddo. Le sue gambe insistevano nel stringere il mio collo fra di loro, rendendomi quasi impossibile respirare, così feci forza sulle mie e mi capovolsi all'indietro, riuscendomi a liberare dalla sua presa. L'uomo, di media altezza e con dei corti capelli neri scompigliati, si alzò di scatto, prendendomi per il collo dell'uniforme nera e portandomi a sbattere al muro prima che potessi agire in qualunque altro modo a mio vantaggio. Dei grugniti uscirono presto dalle mie labbra, mentre afferravo a mia volta quell'uomo, tenendolo fermo mentre gli sferravo contro una serie di calci. Fu quando un suo pugno raggiunse il mio stomaco, che dischiusi di colpo le labbra a spalancai gli occhi dal dolore. Sentii un rivolo di sangue scorrermi al lato della bocca e mi accasciai su me stesso aspettando che il dolore abbandonasse il mio corpo, ma quando lo abbandonò venne sostituito da altro dolore e poi da un altro ancora, provocato da pugni ben assestati sul mio viso. Alzai lo sguardo su quell'uomo, notando che stava sorridendo orgoglioso di sé stesso, quando mossi la mia testa in avanti per colpirlo sul volto. Lasciò facilmente la presa su di me, portando la sua mano destra sanguinante a coprire il punto sotto al suo occhio, dove lo avevo appena colpito. Barcollò di qualche passo indietro, mugugnando qualcosa e maledicendomi, ma lo raggiunsi e spingendolo a terra lo feci cadere, per poi mettermi a cavalcioni su di lui sferrando pugni sul suo viso. Una serie di gemiti strozzati lasciarono le sue labbra, così come le sue forze stavano abbandonando il suo corpo. Pensai di averlo atterrato, messo fuori gioco, ma non fu così. Non appena delle mani mi afferrarono per le spalle buttandomi a terra, l'uomo che avevo colpito fino a quel momento si rialzò in piedi, con il sangue e la rabbia che occupavano il suo viso dai lineamenti duri.
'Non puoi giocare con noi, ragazzino.'
Le parole uscirono finalmente dalle sue labbra, mentre un secondo uomo, il quale mi aveva precedentemente buttato a terra, lo affiancava con un sorriso divertito a dipingergli il volto.
'Almeno non da solo.'
Mi stavano sottovalutando, mi stavano facendo sentire debole nei loro confronti quando io non lo ero. Quel ragazzo debole non c'era più, non dovevano prendersi gioco di quello che avrebbe potuto rovinargli quel sorriso che tanto amavano.
![](https://img.wattpad.com/cover/16224184-288-k560526.jpg)
STAI LEGGENDO
The two faces of danger
FanficLondra - XXI secolo. Un'organizzazione segreta opera contro i crimini lasciati irrisolti da Scotland Yard, guidata da uno degli uomini più potenti della Gran Bretagna. Sotto il suo comando migliaia di agenti lavorano per mettere sempre davanti a tut...