Just stop your crying
It's a sign of the times
Welcome to the final show
Hope you're wearing your best clothes
You can't bribe the door on your way to the sky
You look pretty good down here
But you ain't really good
We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets, the bullets?
Just stop your crying
It's a sign of the times
We gotta get away from here
We gotta get away from here
Just stop your crying
It'll be alright
They told me that the end is near
We gotta get away from here
Just stop your crying
Have the time of your life
Breaking through the atmosphere
And things are pretty good from here
Remember, everything will be alright
We can meet again somewhere
Somewhere far away from here
We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets, the bullets?
We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
Stop your crying
Baby, it'll be alrightIl buio la avvolgeva completamente, lasciandola sola con il suono del suo stesso respiro affaticato all'interno del luogo desolato dove si trovava da giorni interi. Erano state giornate tormentate quelle passate con la schiena inchiodata alla parete rigida ed un continuo senso di nausea nella gola, tanto che non aveva più toccato alcun tipo di alimento ed era riuscita a stento a bere. Non si sarebbe sorpresa affatto se le guardie avessero pensato che stesse mettendo in atto il suo suicidio, tanta era ormai la consapevolezza che avrebbe trovato lì la sua morte. La visita di Edward era riuscita a sollevarla per qualche ora, prima che potesse ricadere nel tunnel tormentato della disperazione che le pervadeva corpo e mente, rendendola completamente incapace di pensare anche solo a qualcosa di diverso da quello che aveva vagato per la sua mente nell'ultimo periodo. A volte il pensiero di quello che era avvenuto negli ultimi mesi tornava a sfiorarla ed un groppo le saliva in gola, fino a quando quest'ultimo non si liberava dalla prigione che lei cercava di creargli semplicemente riversandosi sul suolo sporco su cui sedeva. Si sentiva viscida, lurida e questo non riguardava solo la sensazione che avvertiva sulla sua pelle e sui suoi lunghi capelli, ormai resi un rogo dal passare dei giorni. Quello che percepiva era soprattutto uno stato d'animo, una sensazione che non avrebbe mai augurato neanche alla persona che più odiava sulla faccia della terra. Si sentiva persa, lontana anche solamente dal potersi definire quello che non aveva mai messo in dubbio nel corso della sua vita. Avrebbe voluto urlare, strapparsi i capelli sporchi e piangere come non aveva mai fatto mai prima d'allora. Eppure nella sua gola non vi era voce, il suo corpo era dolente come non lo era mai stato e percepiva i suoi occhi vuoti di ogni lacrima. Era stata svuotata completamente di ogni valore o sensazione che potesse appartenerle, resa una semplice figura nell'oscurità che non aspettava altro che l'ora della sua morte. E lei, lei che aveva combattuto fin troppe volte per evitarla aggrappandosi alla vita con le unghie e con i denti, ora era semplicemente seduta sul freddo cemento di una cella mentre contava i minuti, le ore, che la separavano dal momento in cui l'avrebbero di nuovo resa umana. Perché quello che stava vivendo non era neanche lontanamente definibile umano e lei aveva solo voglia di poter tornare a percepire sensazioni che l'avrebbero almeno riavvicinata a tale condizione.
Aprì lentamente gli occhi, cercando di combattere la sensazione appiccicosa che teneva incollate le sue palpebre, quando una luce venne puntata su di lei ed una figura imponente comparve dall'altra parte delle sbarre. La figura rimase per qualche secondo ad osservarla, probabilmente incerta sulle sue condizioni: in quel momento chiunque avrebbe potuto ben pensare che non avrebbe superato la notte, tante erano le ossa che avevano cominciato a trasparire dalla sua pelle tirata e dal colore pallido. Quando il suo visitatore si fu convinto sull'aprire la cella, la ragazza tirò indietro il capo per posarlo contro la parete alle sue spalle. Chiuse gli occhi, sigillando il suo sguardo nel buio e rimanendo il silenzio ad ascoltare i passi silenti della figura che nel frattempo le si era avvicinata tanto da poterle afferrare il polso sinistro per stringerlo tra le dita ruvide. La sensazione dei polpastrelli caldi sulla sua pelle fredda la fece inspirare per un attimo a fatica, mentre avvertiva la stretta farsi sempre più forte nel disperato tentativo di avvertire il suo battito pulsare ancora una volta ''E' debole, in queste condizioni non supererà la notte.'' confermò l'uomo a qualcuno oltre le sbarre, che probabilmente aveva preferito assistere alla scena da lontano e non avvicinarsi così a lei. La ragazza avvertì la figura davanti a sé inginocchiarsi ai suoi piedi, sfiorandole il viso con una mano e carezzandole una guancia con delicatezza. Questo la portò ad aprire gli occhi, anche se con fatica, percependo finalmente i tratti della persona difronte a lei. Il suo viso era giovane, i suoi occhi incorniciati da degli occhiali rotondi ed un accenno di barba gli decoravano il volto fresco dalla pelle curata. Il ragazzo le toccò nuovamente le pelle del viso con delicatezza, ma lei quasi non avvertì il contatto con la sua mano. Lo guardò con occhi stanchi, cercando di comprendere cosa stesse provando lui nel vederla così, in quella condizione disumana e inimmaginabile, ma l'unica cosa che notò fu insicurezza. Pietà, dispiacere, rabbia. Lei non seppe dire cosa stava sfiorando il cuore di lui in quel preciso momento, ma seppe con certezza che tutto ciò lo rendeva irrequieto. Gli occhi chiari di lui correvano lungo il suo volto, cercando di creare un contatto visivo stabile con i suoi ma fallendo miseramente ogni qualvolta lo sguardo di lei incontrava il suo. La ragazza distese il collo, chiudendo definitivamente le palpebre e rompendo così quei secondi di legame che il ragazzo aveva provato a creare con lei. Avvertì il sospiro di lui arrivare fino alla pelle del suo collo in modo arrendevole, prima che le parole di lui risuonassero nell'abitacolo buio ''Potremmo evitare tutto questo ed aspettare che finisca così. Abbiamo la possibilità di evitarlo, non trascuriamola.'' consigliò con voce sicura all'altra figura che aspettava oltre le sbarre in silenzio.
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The two faces of danger
ФанфикLondra - XXI secolo. Un'organizzazione segreta opera contro i crimini lasciati irrisolti da Scotland Yard, guidata da uno degli uomini più potenti della Gran Bretagna. Sotto il suo comando migliaia di agenti lavorano per mettere sempre davanti a tut...