Capitolo 23

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Avvolsi le mani fredde intorno alla tazza di thé bollente che mi era stata poggiata davanti sul basso tavolo del soggiorno, il quale non era uno dei posti più accoglienti in cui ero mai stata. Il piccolo salotto era occupato da un paio di mobili antichi poggiati alle pareti giallastre, le quali erano decorate da delle cornici contenenti delle fotografie. Non mi soffermai molto sulle foto, non facendo caso al momento impresso in esse e spostando velocemente lo sguardo sull'intera stanza.

Non appena Hailey mi aveva accolto nel suo appartamento, ero sin da subito riuscita a percepire la freddezza con cui esso si presentava. Un luogo gelido, vuoto, il quale non mi trasmetteva nessuna sensazione. Nello stesso momento in cui avevo varcato la soglia del luogo in cui mi trovavo, avevo avuto l'impressione di entrare in un posto vuoto, inanimato e spento.

Hailey mi aveva presto detto di accomodarmi sulla grande poltrona in pelle marrone che stava proprio di fronte ad un lungo divano dello stesso materiale, sui cui attimi dopo aveva preso posto lei, arrivando nella piccola sala con due tazze fumanti di thé. L'avevo ringraziata più volte, stringendo tra le dita la ceramica calda dell'oggetto e provando un immediato piacere nel percepire il calore emanato dal liquido contenuto in esso. Presi qualche sorso non curandomi della bocca che andava a fuoco, volendo riscaldare il più possibile il mio corpo freddo, non abituato a determinate temperature vicine al grado 0.

''Sei davvero pallida, Heaven, sicura di stare bene?'' mi chiese Hailey dopo aver lasciato il suo sguardo vagare sul mio viso ''Il tuo braccio-''

''Sto bene, davvero.'' risposi secca, non lasciando che la mia visita si incentrasse sul mio braccio ferito o sui miei problemi con il clima londinese. Avevo davvero di meglio a cui pensare in quel preciso momento ''Tu come stai, invece?'' le domandai, portandola ad abbassare lo sguardo sui suoi piedi.

''Come dovrei stare?'' i suoi occhi verdi sembrarono spegnersi, si passò una mano tra i capelli rossi cercando di mandarli indietro dalla sua fronte ''Non sono solita rispondere a questa domanda.''

''Beh, puoi sempre trovare una risposta da dare. Non c'è niente a cui non si possa rispondere o a cui non si possa fingere di rispondere.''

''Eri nella biblioteca?'' mi chiese ad un tratto, alzando il suo sguardo su di me, facendomi annuire ''Non è successo davvero niente, Heaven.''

''Hailey.''

''Cosa?''

''Ero , io so.'' le dissi, non accennando alla presenza di Harry con me nella biblioteca, sicura che sarebbe stato molto più intelligente da parte mia svelare solo una parte di quello che era realmente avvenuto in quel posto.

''Se lei fosse ancora qui, tutto questo non starebbe succedendo.'' rispose fredda, distaccata da me e dal resto della realtà. Sembrava quasi che Hailey Dawson si stesse chiudendo in sé stessa, barricandosi all'interno di mura che si era creata da sola per difendersi dall'esterno.

''Lei chi?'' Non mi curai più di tanto del fatto che potessi essere invasiva, avevo bisogno di conoscere, avevo bisogno di sapere cose che solo Hailey mi avrebbe potuto rivelare.

Una lacrima scivolò dai suoi occhi, venendo catturata dalle sue ciglia prima di scivolare lungo la sua guancia rosa. Strinsi le dita intorno alla ceramica della tazza calda, sentendo i palmi delle mie mani bruciare ma cercando di non farlo notare, non potevo assolutamente dimostrare compassione, non potevo rivelare nessuna parte di me che non fosse il mio lato freddo e distante. Mostrarmi vulnerabile avrebbe potuto significare debolezza e non era quello che mi avevano insegnato, non potevo assolutamente mettere a rischio lo scheletro solido che avevo costruito con il passare degli anni.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora