Capitolo 31

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Well, you've got your diamonds and you've got your pretty clothes
And the chauffeur drives your car
You let everybody know
But don't play with me
cause you're playing with fire

Bisbigli, tutto intorno a lei bisbigliava e bisbigliava parole che riusciva a comprendere solo in parte.
Sarà matta?
Poverina, quella
Perché la ragazza nuova sta lì?
É caduta dal nulla
Styles è con lei, penso che si stiano frequentando
Heaven chiuse gli occhi, le sue gambe accavallate mentre il suo piede si muoveva con agitazione. Strinse tra le sue mani il cellulare, doveva rispondere.
Sbloccò lo schermo, aprendo la sezione messaggi e rileggendo di nuovo gli ultimi due, poi bloccò nuovamente il telefono e lo lanciò nella sua borsa.

Non poteva farlo

Avvertiva il suo corpo debole e la sua testa girare dall'agitazione che l'aveva colta di sorpresa. Non poteva essere stata lei quella nella biblioteca, non Georgia.
Ricordava il loro scontro, l'abilità di lei nello schivare i suoi colpi, il suo sorriso sicuro: aveva osservato Georgia troppo a lungo e non poteva essere lei la stessa persona con cui aveva avuto a che fare giorni prima. In più Georgia non avrebbe mai fatto del male ad Hailey e avrebbe evitato di agire davanti ad Harry.
Heaven era sicura di quello che aveva visto e non le riusciva di credere che fossero la stessa persona.

La porta dell'infermeria si aprì di colpo e la ragazza avvertì la voce di Chris dall'altra parte, molto probabilmente intento a visitare la ragazza dai capelli corvini e la sua spalla mal ridotta.
Si alzò di scatto per entrare nello studio, ma la figura possente di Harry la bloccò prima che potesse anche solo lanciare uno sguardo all'interno dell'abitacolo, afferrandola per un braccio e portandola via dal corridoio affollato.
La ragazza venne trascinata in un'aula deserta, i cui banchi erano sommersi di progetti e ampolle di vetro piene di miscele colorate. Un odore simile a quello dell'acetone riempiva il luogo poco illuminato, facendo arricciare il naso di lei non appena la porta venne chiusa alle sue spalle.

"Harry, io devo vederla e capire se-"

"Non ti lascerò vedere Georgia e soprattutto non mi lascerò prendere in giro da te." Sputò il ragazzo, i cui occhi erano scuri dalla rabbia contro quelli confusi di lei.

Heaven scosse la testa, schiudendo le labbra stupita "Cosa?" Sussurrò "Tu pensi che io lo sapessi, non è vero?"

Harry non rispose, ma abbassò la testa per poi voltarle le spalle per fare qualche passo lontano da lei.

"Pensi che ne sapessi qualcosa? Eh? Pensi che avessi capito che fosse Georgia, non è vero?" La sua voce era dura e allo stesso tempo incredula, la sua mano aveva iniziato a tremare. Strinse le sue dita in un pugno lungo il suo fianco per fermare il tremolio, ma l'agitazione l'aveva ormai in suo possesso "Rispondimi quando ti parlo!" Gridò dopo qualche secondo in cui non ricevette alcuna risposta o segno da parte sua "Pensi che non te l'avrei detto?"

"Non lo so, non so niente ora come ora."

"E allora perché mi tratti come se fosse colpa mia?"

Harry non rispose subito, ma lasciò un sospiro uscire dalle sue labbra mentre una mano passava tra i suoi capelli, scompigliandoli più di quanto non fossero già. Heaven li aveva notati e sapeva che erano segno della sua agitazione. Era agitato per Georgia ed il fatto che ora stesse accusando lei la metteva in una posizione alquanto scomoda.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora