Ti sto solo chiedendo di accettarmiNon era passato troppo poco tempo da quando avevo deciso di aver pienamente sprecato un giorno di work out, stando seduto su una delle tante decine di panche per pesi e lasciando che il mio sedere divenisse quasi insensibile sotto di me. Una cosa era certa: il mio piano di allenamento braccia era andato a sfumare dopo non appena cinque minuti che era iniziato, rendendolo meno importante di qualsiasi altra cosa in quel momento.
La palestra si era pian piano svuotata, lasciando solo poche persone al suo interno, e il precedente brusio che che l'aveva caratterizzata per tutto il pomeriggio si era completamente ridotto ad un paio di respiri affaticati per lo sforzo del duro allenamento. Quanto al mio allenamento, bhè, lo stare seduto a fissare un punto fisso per più di venti minuti non poteva essere considerato benefico nei confronti del mio corpo. Non appena il mio sguardo aveva incontrato il corpo in movimento della mia più grande agonia, che in quel momento non potevo davvero definire tale, il mio cervello aveva comandato ai miei muscoli di non andare oltre e ai miei occhi di godersi quella rara vista.
Il suo sguardo era perso davanti a sé, chissà dove, mentre continuava a correre sul tapis roulant sotto i suoi piedi, i quali si muovevano veloci lungo il tappeto in movimento. Era pienamente concentrata nei suoi pensieri mentre ascoltava canzoni di cui avrei voluto sapere il nome, riprodotte dalle cuffie nelle sue orecchie. La sua reazione di prima non mi aveva intimorito, anzi, mi aveva portato ancora di più a pensare che lei potesse essere diversa da quello che si mostrava agli altri. Non mi dispiaceva affatto l'idea di poterla capire e sicuramente la preferivo di gran lunga a quella di fidarmi di lei, la quale implicava il lasciarmi vulnerabile contro una persona che non conoscevo affatto, ma che stavo pian piano iniziando ad apprezzare per la sua determinazione. Purtroppo, per sua sfortuna, la mia idea di tenerla lontana dal team continuava a persistere nella mia mente ed era proprio qui che la decisione di iniziare ad accettarla trovava il primo dei suoi tanti ostacoli.
Dopo la morte di Lyds, Louis ed io avevamo lasciato che il nostro lavoro andasse alla deriva e anche il nostro rapporto dopo quell'evento era stato forzato fino quasi a spezzarsi come un bastoncino di legno secco. Era stato difficile convincere le nostri menti che lei se ne fosse andata per sempre e che qualunque nostra azione o comportamento non avrebbero aiutato a riportarla indietro. Era andata, seppellita sotto cumuli di terra nel cimitero di Brompton, vicino ad Earl's Court a West Brompton, una zona di Kensington and Chelsea, e dopo un anno dalla sua morte ero riuscito a convincere me stesso di averla seppellita anche nel profondo del mio cuore, dove non avrei potuto ritoccare giorno dopo giorno i miei sentimenti per lei ma anche dove non l'avrei mai dimenticata.
Se Lyds non faceva più parte del nostro team, nessun'altra poteva farne parte e questo valeva anche per Heaven, la quale a sua detta non era neanche interessata a quel posto. Sapere che a lei non interessasse stare nel team mi aveva solo dato ancora più rabbia nel pensare che lei non meritasse quello che era stato di Lyds e che questo sarebbe rimasto per sempre uno spazio vuoto tra me e Louis.
Eppure, anche se volevo prendere più distanza possibile da Heaven, era come se sia io che lei avvertissimo una sorta di filo invisibile ad unirci e a ricordarci dell'esistenza dell'altro, come se vederci ogni giorno non bastasse ad alimentare il sentimento di rabbia che l'uno aveva per l'altra. Lei era sempre lì e tutto di lei, in particolare i suoi occhi, mi portavano a ricordare cose di me che avrei voluto sotterrare per sempre nella mia mente. Lei scaturiva in me emozioni che, fino al primo momento in cui l'avevo vista, avevo reputato ormai dimenticate nel corso degli anni.
''Styles.'' Scattai in piedi al suono del mio nome, uscito duro dalle labbra di uno dei segretari di Mr Johnson, il quale stava in piedi all'entrata della palestra con le braccia incrociate al petto e un'aria dura sul volto ''Sei in ritardo per la riunione.''
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The two faces of danger
FanfictionLondra - XXI secolo. Un'organizzazione segreta opera contro i crimini lasciati irrisolti da Scotland Yard, guidata da uno degli uomini più potenti della Gran Bretagna. Sotto il suo comando migliaia di agenti lavorano per mettere sempre davanti a tut...