Il locale era abbastanza affollato quella sera di metà Ottobre. L'abitacolo puzzava d'alcool e di sudore, per colpa delle tante persone che si muovevano sulla pista da ballo.
Lucy aveva insistito più volte sul ballare con lei, ma alla fine aveva rinunciato ai miei tanti no, finendo per ballare con una delle sue amiche. Penso si chiamasse Ellen, o qualcosa del genere.
Me ne stavo seduto su uno dei tanti divanetti in pelle rossa, concentrato sul mio bicchiere di Vodka, pensando a cosa avesse potuto provocare quei strani comportamenti in Hea.
Era come se non sopportasse le persone, come se lei decidesse un numero di persone che potevano entrare a far parte della sua vita. Solo ed esclusivamente quelle persone. Che idea stupida. Forse era solamente un tipo distaccato e poco socievole.
Eppure, secondo me, quella ragazza stava nascondendo qualcosa.
Sarei voluto restare con lei, piuttosto che venire in questo posto pieno di persone, che avevano il solo scopo di divertirsi e di conoscere qualcuno con cui passare la notte. Sapevo bene che sarei potuto rimanere, ma non so cosa mi aveva portato a seguire Lucy.
Quella ragazza non aveva ancora capito che lei era stata solo il passatempo di qualche notte, un modo per tenere i pensieri a bada nella mia mente. Non mi piaceva Lucy, cioè, non caratterialmente almeno. Era la solita ragazza che si metteva contro tutto e tutti pur di ottenere quel che voleva, invidiosa fino al midollo delle persone e a volte anche abbastanza presuntuosa. Però mi piaceva il suono della sua risata, era così dolce e soave. Me l'ero portata a letto una notte di mezza estate, dopo che eravamo andati ad un party di alcuni nostri amici. Avevamo filtrato tutta la serata e alla fine ci siamo ritrovati a baciarci in una stanza dell'enorme villa che ci stava ospitando. Alla fine, tra l'alcool e lei che continuava a baciarmi, finimmo per andare a casa mia per passare la notte.
<Harry.> una voce mi riportò alla realtà, facendomi distaccare da quei ricordi, che sembravano aver preso possesso della mia mente. Louis era proprio di fronte a me, con un sorriso timido sul volto. Indossava una semplice giacca grigia, sotto la quale portava una maglietta blu scuro.
<Cosa vuoi?> gli risposi poco disponibile, portandomi alla bocca il mio bicchiere, ormai mezzo vuoto.
<Amico, so che in questo momento vorresti solo mandarmi a fanculo, ma capiscimi. Lei non voleva far sapere niente a nessuno.> alzò le braccia, per poi farle ricadere dure lungo i fianchi <Avrai notato che è una persona molto, e ripeto molto, riservata.>
<Non mi hai detto niente.> sbuffai stanco <Potrebbe essere tua sorella minore e tu non me ne hai mai parlato. Siamo cresciuti insieme Louis, cazzo.> alzai il tono della voce, cercando di farmi sentire sopra la musica che rimbombava nel locale.
<Ha molta importanza?>
<Ti ho praticamente sbattuto in faccia che me la sarei portata a letto.> scossi la testa, non capendo come Louis potesse essere così indifferente ad una sua parente, soprattutto se fosse sua sorella <Lou, se fossi stato al posto tuo e se lei fosse stata mia sorella, tu dicendo una cosa del genere di fronte a me ti saresti beccato un pugno in faccia. Perché non t'importa di lei? Sei suo fratello dopotutto.> Louis mi sorrise dolcemente, scuotendo la testa per poi incrociare le braccia al petto.
<Harry, non è che non mi importa di lei>
<E allora cosa c'è? Lou, sinceramente, io non ho mai visto una ragazza così> m'interruppe.
<Rompi coglioni? Saccente? Meschina?> iniziò a fare tutta questa lunga lista di aggettivi sul suo carattere, di cui io ne condividevo alcuni ma ne negavo altri.
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The two faces of danger
FanfictionLondra - XXI secolo. Un'organizzazione segreta opera contro i crimini lasciati irrisolti da Scotland Yard, guidata da uno degli uomini più potenti della Gran Bretagna. Sotto il suo comando migliaia di agenti lavorano per mettere sempre davanti a tut...