La strinsi a me con fare bisognoso, le mie braccia allacciate dietro la sua schiena coperta dalla mia giacca nera mentre restavamo lì in piedi, i nostri corpi fin troppo vicini e il vento freddo di Londra che tirava su di noi con prepotenza. La strinsi ancora di più a me quando la percepii tremare fra le mie braccia, avvicinando le mie labbra al suo orecchio ''Dovremmo tornare dentro.'' le sussurrai, non volendo comunque porre altro spazio tra i nostri corpi.
''Decisamente.'' risi, sentendola stringersi ancora di più nella mia giacca nera, la quale era troppo grande per il suo corpo fino e slanciato.
''Heaven.'' mi staccai da lei, lanciando uno sguardo alle sue spalle e notando la figura dura di Max osservarci da lontano. Le feci cenno con il capo di voltarsi, un'espressione confusa attraversò il suo volto prima che i suoi piedi si muovessero verso l'entrata, la quale dava proprio sulle scale d'emergenza sui cui eravamo.
Le sue gambe si mossero veloci verso l'interno dell'edificio, lasciandomi indietro di qualche passo mentre la seguivo dentro e in direzione della figura irritata del ragazzo dai capelli castano scuro proprio a pochi passi da lei. Rimasi in silenzio, puntando i miei occhi solo ed esclusivamente su Max, il quale non sembrava davvero avere una bella aria, quasi peggiore della mia in quel momento di assoluta debolezza e confusione.
''Ti ho cercato dovunque.'' mormorò irritato, lanciandomi uno sguardo tagliente per poi sorridere leggermente ad Heaven, la quale continuava a strofinarsi le braccia a causa della fredda temperatura a cui eravamo stati sottoposti attimi prima ''Sto andando via, mi chiedevo se volessi venire con me.'' si grattò la nuca con aria pensierosa, dondolandosi da un piede all'altro mentre aspettava una risposta da parte della ragazza davanti ai suoi occhi, la quale sembrava convinta a tutto tranne che a lasciare l'edificio.
''Oh.'' Heaven schiuse le labbra, lasciando che un sospiro le attraversasse, prima di stringersi nella mia giacca e lanciare uno sguardo nella mia direzione, incrociando per un secondo il mio sguardo. Non potei fare a meno di notare la stanchezza nei suoi occhi celesti, i quali sembravano esigere solo delle lunghe ore di sonno dopo una giornata come quella passata.
''Allora? Potremmo andare a casa mia e''
''Devo accompagnare Harry al suo appartamento. Spero non ti dispiaccia.'' lo interruppe, inchiodando lo sguardo scuro di Max, sul quale viso era ora presente un'espressione sorpresa e irritata.
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo, prima di incrociare le braccia al petto e guardare Heaven duramente, come se dovesse rimproverarle qualcosa. La ragazza, dal canto suo, stava pazientemente aspettando una risposta da parte sua e il suo sguardo interrogativo non mostrava la minima intenzione di distogliersi dagli occhi marroni scuro, quasi neri, del suo interlocutore.
''C'è qualche problema, Max?'' la sua voce cristallina fece irrigidire le spalle di lui, che non aveva ancora perso la sua aria dura, assumendo un'espressione rigida e contraria alla situazione in cui ci trovavamo.
''Non capisco per quale motivo tu deva accompagnare Styles a casa. E' un uomo, può andarci benissimo da solo.'' sputò fuori Max, lanciandomi uno sguardo tagliente che mi portò a pochi passi dal scattare contro di lui. Non avevo davvero idea di cosa mi stesse ancora trattenendo al mio posto, se non gli occhi chiari di Heaven che stavano letteralmente sfidando il ragazzo davanti a sé, torturandolo come io non avrei saputo fare.
''Questo non ha assolutamente senso.'' un sorriso divertito si fece spazio sul viso della ragazza, facendo splendere ancora di più i suoi occhi celesti nella luce fioca del corridoio in cui ci trovavamo ''Sono le due del mattino e io sono davvero stanca, Max. Qualunque cosa sia può essere semplicemente rimandata ad un altro giorno. Grazie per l'invito alla festa, ma dobbiamo davvero andare.'' mormorò calma, sorridendo leggermente al ragazzo, per poi allungare un braccio nella mia direzione.
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The two faces of danger
FanfictionLondra - XXI secolo. Un'organizzazione segreta opera contro i crimini lasciati irrisolti da Scotland Yard, guidata da uno degli uomini più potenti della Gran Bretagna. Sotto il suo comando migliaia di agenti lavorano per mettere sempre davanti a tut...