Ore 11.00 – Mosca
Irina guardò il soffitto della sua nuova stanza, la luce fioca e polverosa che proveniva dalla finestra parzialmente oscurata dalla pesante tenda. Sospirò e allungò le gambe indolenzite, lasciandosi crogiolare nel calduccio del letto, la coperta gettata malamente da una parte, il telefono dall'altra. Aveva telefonato a Xander prima di andare a dormire, ma nonostante lui fosse preoccupato e in ansia e l'avesse sfinita di domande sul viaggio, su Dimitri, sulla zona, e su un'altra marea di cose, lei aveva preso sonno comunque, abbastanza tranquilla.
"E' il caso di iniziare a mettere a posto qualcosa..." si disse, portando le mani dietro la testa.
Come ogni volta che doveva sbrigare qualche faccenda, Irina non amava rimandare. Ormai era totalmente proiettata nella sua missione, e non poteva pensare di rimanere sdraiata tranquilla in quel letto aspettando che fosse qualcun altro a prendere l'iniziativa.
Si alzò e si infilò le scarpe, dandosi una rapida pettinata, riflessa nello specchio dell'armadio. Le sue valigie erano appoggiate vicino alla porta chiusa; si avvicinò e le trascinò fino al centro della stanza. Una volta aperta quella più pesante, si sedette per terra, pronta a organizzare il tutto.
Avvolte in un panno bianco, c'era le due pistole che le aveva lasciato Xander, con i proiettili di riserva e i ganci per poterle nascondere sotto gli abiti. Ne prese una e controllò che ci fosse la sicura, poi la mise da parte di fianco a lei; l'altra la riavvolse per bene nel pezzo di stoffa e la adagiò sul letto, decisa a trovarle un nascondiglio adeguato.
In una scatola di metallo c'erano invece alcune piccolissime microspie, che potevano tornarle utili in qualche occasione, insieme a un kit per fare i calchi delle chiavi, composto da una scatolina che conteneva un materiale spugnoso verdognolo e un sacchetto di gesso. Mise anche quelli sul letto e poi tirò fuori le minuscole chiavi che le aveva lasciato Demidoff, quelle che aprivano il braccialetto di Dimitri.
Erano abbastanza piccole da poter passare per ciondoli di una collana, ma non se la sentiva di rischiare a portarle appese al collo: poteva perderle o Dimitri avrebbe sospettato qualcosa. Le soppesò per un momento, poi le venne un'idea.
Si alzò e raggiunse l'armadio a specchio; aprì le imposte e trovò una cassettiera interna che doveva servire per contenere la biancheria intima. Raccolse dalla valigia qualche slip, un paio di maglie e il pigiama e li adagiò nel cassetto, nascondendo in mezzo le chiavi.
"Ok, adesso tocca alla pistola di scorta...".
Si guardò intorno, cercando un nascondiglio. Dimitri non era autorizzato a portare armi, ma sicuramente sarebbe riuscito a procurarsene qualcuna di straforo... Non voleva certo facilitargli il compito lasciandone una incustodita e in bella vista.
Guardò il letto e le venne un'idea. Sollevò leggermente il materasso all'altezza del cuscino e infilò la mano sotto: le doghe di legno erano abbastanza strette da non far cadere la pistola per terra. Recuperò l'arma e la posizionò sotto, rimettendo a posto con cura il lenzuolo, osservando per capire se si notava un rigonfiamento: tutto ok. Difficilmente a qualcuno sarebbe venuto in mente di andare a cercare la sotto.
Guardò l'orologio, poi sentì dei rumori provenire dalla cucina. Aveva sbrigato le faccende più urgenti, e ora poteva dedicarsi alla parte iniziale del piano: la ricerca di informazioni.
Trovò Vilena indaffarata a riempire i pensili della cucina con scatole di cibo e il frigo con bottiglie di birra e alcolici, più una serie infinita di prodotti tipici russi che Irina non aveva mai visto. Si muoveva con cautela, il pancione che la rendeva più lenta e impacciata di quanto probabilmente fosse normalmente. Non si era accorta di lei, e continuava a ordinare le cibarie con cura e in perfetto ordine.
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Russian Roulette
ActionSeguito de "Il Gioco dello Scorpione". Sono trascorsi due anni da quando lo Scorpione è finito dietro le sbarre, due anni da quando Irina è tornata a essere una ragazza normale e due anni da quando tutto nella sua vita ha iniziato a prendere la gius...