Capitolo XI

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Ore 9.30 – Mosca

Irina rimase a fissare l'orologio appoggiato sul comodino, sdraiata sul fianco, la coperta a scaldarla e la pochissima luce che filtrava dalle tapparelle a disegnare lamine bianche sul pavimento.

Non aveva voglia di alzarsi, anche se voleva sapere da Dimitri come erano andate le cose la sera prima. Verso mezzanotte aveva lasciato Vilena ed era andata a dormire, chiedendosi cosa stessero facendo i russi di sotto... E non aveva nemmeno sentito Dimitri rientrare in casa, anche se non si era stupita perché lui sapeva aleggiare come un fantasma con perfetta maestria...

Sapeva a cosa era dovuta quella sua apatia: era la crisi del terzo giorno, come la definiva lei. Dopo tre giorni di lontananza da Xander, cominciava a sentire la sua mancanza, ma questa volta si aggiungeva anche la nostalgia per tutto il resto della sua famiglia... Per fortuna, di lì a qualche ora almenoXander sarebbe atterrato in Russia, e poteva sperare di riuscire a vederlo, in qualche modo.

Aveva una strana sensazione addosso, però, che non dipendeva dalla mancanza della sua solita vita... Era qualcosa che riguardava la missione, una sorta di "imperfezione" nei suoi comportamenti...

Fece mente locale, per cercare di capire se avesse dimenticato di fare qualcosa. McDonall lo aveva avvisato, mettendolo al corrente dell'incontro con i cugini di Dimitri che avrebbe avuto la sera precedente; Xander lo aveva sentito, e sapeva nella minuscola variazione del suo piano... Sembrava tutto a posto.

"Sarà solo una sensazione..." si disse, girandosi nel letto e sprimacciando il cuscino, sentendo il bozzo nel materasso dovuto alla pistola che aveva nascosto qualche giorno prima.

"Un attimo...".

Rimase inchiodata, fissando il cuscino, i capelli davanti agli occhi e l'espressione confusa.

<< La pistola! >> gridò all'improvviso, ricordando tutto.

Dimitri non le aveva ridato la pistola!

Scattò in piedi, i pantaloni bianchi della tuta che svolazzarono mentre saltava le ciabatte e scalza usciva dalla stanza come fosse impazzita. Il cuore accelerò i battiti, mentre si dava della stupida.

"Idiota! Mi sono dimentica di farmi ridare la pistola, l'altra sera dopo che abbiamo lasciato Boris!".

Entrò in cucina come una furia, cercando Dimitri con gli occhi ma senza vederlo da nessuna parte. Non sapeva nemmeno che ore erano, ma doveva per forza essere lì...

"E se fosse scappato?!".

Magari i suoi cugini lo avevano aiutato a levarsi il braccialetto, e l'avevano mandata via per poter fuggire in pace... Perché non ci aveva pensato?

Tornò nel corridoio, innervosita e preoccupata. La luce del bagno era spenta, il soggiorno vuoto... Per un attimo le venne l'idea di salire di sopra, luogo off-limits per lei, poi si ricordò che forse Dimitri aveva una camera, e che magari stesse ancora dormendo.

Spalancò la porta della stanza del russo, senza pensare di poterlo svegliare, infastidire o semplicemente farlo arrabbiare. Puntò dritta al letto, accorgendosi con un balzo al cuore che era vuoto.

<< Cosa vuoi? >>.

La camera era rischiarata dalla luce del giorno, e Dimitri stava in piedi a torso nudo e in pantaloni della tuta da ginnastica, lo sguardo fisso su di lei, infastidito per la sua rumorosa e poco gradita entrata. Teneva in mano una maglia, nell'atto di piegarla.

<< La pistola >> disse Irina, guardandolo in faccia, arrabbiata ma anche sollevata per averlo trovato ancora lì.

Dimitri inarcò un sopracciglio, poi continuò a piegare la sua maglia con noncuranza.

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