Capitolo XX

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Ore 18.00 – Mosca, Garage di Dan

<< E con questo abbiamo finito, per oggi >> disse Dan, chiudendo con uno schiocco il cofano della Grande Punto bianca, la luce dei neon che lo percorse per qualche istante, << Olio, acqua, filtri e pastiglie nuove... Non avrete problemi con quelli che ho montato, ve lo assicuro >>.

Irina annuì, mentre Dimitri, che stava con le braccia incrociate vicino alla 8C, non disse niente. Aveva la faccia di uno che si sarebbe vendicato personalmente, se le cose non fossero andate così.

<< Ci sono ancora diverse modifiche da fare, però >> aggiunse l'italiano, pulendosi le mani con uno strofinaccio, << E credo che sia meglio anche alzare un po' l'assetto, lavorando sulle sospensioni... Bassa com'è ora potreste avere problemi, nei cumuli di neve >>.

<< Non lo so, voglio pensarci >> disse Irina, guardandolo, << Potrebbe influire sul comportamento dell'auto, e non voglio abituarmi a un nuovo stile di guida... >>.

In realtà, aveva anche qualche dubbio a lasciare che Dan mettesse le mani nella sua Punto: un conto era fargli cambiare olio, filtri e pastiglie dei freni, che facevano parte del check-up di qualsiasi auto, un altro era lasciargli fare delle modifiche che per quanto minime potevano cambiare il lavoro perfetto che aveva fatto Max.

<< Lasciamola così >> intervenne secco Dimitri, << Voglio provarla e vedere come va. E alle gomme penso io >>.

Dan lo guardò, l'aria dubbiosa.

<< Ok, come volete >> disse, << In ogni caso, se volete riportarla un'altra volta, possiamo vedere cosa si può fare ancora... Intanto vedo di procurarmi un liquido che eviti che la benzina congeli e ve lo faccio avere >>.

Irina sorrise. << Grazie mille, Dan >> disse, avvicinandosi alla Punto, << Sono in debito di un favore con te... >>.

<< E' sempre un piacere mettere le mani su una Fiat >> ribatté l'italiano, sorridendo a sua volta.

Irina fece per aprire la portiera, quando vide Dimitri pararsi al suo fianco, l'aria imperscrutabile.

<< Guido io >> disse.

Irina lo guardò di sottecchi, senza aspettarsi quella richiesta. In realtà aveva più l'aria di un ordine, ma lui non sapeva distinguere tra ordini e richieste civili.

Titubante, Irina gli mise le chiavi nel palmo della mano, infastidita. Mai nessuno all'infuori di lei, tranne Xander, aveva mai guidato la sua Punto, ed era strano permettere proprio a Dimitri di farlo. Era un po' come lasciargli guardare dentro di lei, dargli in mano un pezzettino di sé stessa.

Fece il giro della macchina e salì dalla parte del passeggero, mentre Dimitri si incastrava nel sedile del conducente con un grugnito. Gli rivolse un'occhiata, notando che sul suo viso c'era del disappunto.

Comprese al volo il perché della sua faccia: stava scomodo perché aveva le gambe più lunghe delle sue, e aveva anche bisogno di abbassare il sedile.

<< La leva è lì sotto >> disse Irina, avvicinandosi un po' per indicargliela, nascosta di fianco al sedile.

Dimitri grugnì qualcosa, che lei interpretò come un "Guidi con il volante in braccio...".

<< Scusa tanto se non sono una spilungona come voi russi... >> ribatté, allacciandosi la cintura, << Vedi di trattarla bene, altrimenti dopo te la vedi con me... >>.

Dimitri le rivolse un'occhiata di sbieco, poi accese il motore e partì lentamente verso l'uscita, accendendo i fari al primo colpo, senza bisogno di suggerimenti per i comandi.

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