Capitolo XVII

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Ore 11.00 – Mosca, Casa di Dimitri

<< Quindi abbiamo i nomi degli altri Referenti... >> disse McDonall, che appariva stranamente più grigio del solito, attraverso lo schermo del pc che permetteva la loro video-conferenza, << Ed è già qualcosa che i servizi segreti russi non erano stati in grado di fornirci. Ottimo. Significa che vi state lentamente guadagnando la loro fiducia >>.

Irina gettò un rapido sguardo in direzione di Dimitri, seduto al tavolo di fronte al computer portatile, che appariva impassibile. Teneva le braccia incrociate, come se volesse mettere una certa distanza tra loro. In effetti, non avevano ancora parlato, dalla sera prima.

<< Più che la fiducia, mi sembra che ci stiano dando la loro attenzione >> obiettò lei, dubbiosa, << Non mi sembra che si fidino di noi... di me, è meglio dire. Soprattutto Nikodim: è chiaro che non vuole che io arrivi alla Lince >>.

McDonall, dall'altra parte dello schermo, annuì.

<< L'unica cosa che potete fare è stare attenti >> disse, << Tenete gli occhi aperti, perché qualcuno potrebbe pugnalarvi alle spalle. Di preciso, di cosa di tratta la missione che volevano affidarti? >>. Ormai era passato al "tu".

<< Devo incontrare qualcuno e concludere un affare per conto loro >> rispose Irina, scrollando le spalle, << Non sono stati chiari, ma oggi dovrei ricevere le istruzioni necessarie... >>.

<< Come al solito non parlano più del necessario >> commentò McDonall, passeggiando davanti alla telecamera, l'ufficio scarsamente illuminato alle sue spalle.

<< Sono solo molto furbi >> si intromise Dimitri, a bassa voce, << Stanno approfittando della situazione per guadagnarci qualcosa... >>.

Il Vicepresidente si voltò a guardarlo, perché il russo rientrava nel suo campo visivo.

<< Sai qualcosa a riguardo? >> chiese, ma non c'era nota d'accusa nella sua voce.

Dimitri spostò i suoi occhi grigi sullo schermo, serio e imperscrutabile; Irina lo teneva d'occhio, pronta a sentire con quale novità sarebbe uscito in quel momento.

<< Forse non esiste nessun affare >> spiegò lui, << Vogliono solo mandare qualcuno nel territorio di Vladimir Buinov, qualcuno che non faccia parte della loro cerchia, a cercare di convincerlo a collaborare con loro... Stavano cercando un'esca, in pratica, e hanno trovato lei >>.

Irina gli gettò un'occhiata di fuoco, infuriata. Sapeva quelle cose e veniva a dirgliele solo ora?

<< Sanno che appena qualcuno di estraneo metterà piede nel sud di Mosca, avrà ampie possibilità di essere ucciso >> continuò Dimitri, impassibile, << E non vogliono sprecare nessuno dei loro uomini. Irina cade a pennello: se anche venisse uccisa, non si creerebbe nessun problema, né tra noi, né con gli amici di Buinov >>.

"Bene, vedo che continua comunque a fare un po' quello che gli pare" pensò Irina, stizzita, in piedi con le braccia incrociate, "Mi sta mandando a farmi ammazzare... Poteva anche dirmelo prima".

<< Quindi stai dicendo che vi hanno dato una missione impossibile da portare a termine? >> domandò McDonall, forse talmente incredulo da apparire stranamente cortese, << Che dovrete rinunciarvi? >>.

Dimitri fece una smorfia, allontanandosi impercettibilmente dal tavolo.

<< Non hanno calcolato che anche io faccio parte della missione >> disse, come se quello spiegasse tutto, << E sarò in grado di far andare le cose come voglio io >>.

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