Capitolo XV

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Ore 10.00 – San Pietroburgo

<< Quindi lei vorrebbe un'altra auto? >> chiese Demidoff, dall'altra parte del telefono, lievemente stizzito. Non era una domanda, piuttosto una constatazione poco amichevole.

Xander spense il televisore, facendo piombare l'appartamento freddo e spoglio nel silenzio. La lama di luce che filtrava dalla finestra illuminava la cucina rendendola stranamente sinistra, così vuota e anonima. Si mise più comodo sulla sedia traballante e guardò fisso il muro, come se avesse il russo davanti.

<< Sì, voglio un'altra auto >> ribatté, << Non posso andare in giro con una Scirocco, per di più con un vetro rotto... Se devo farmi notare, ho bisogno di un'altra macchina >>.

Demidoff sembrò ghignare, quasi avesse a che fare con un bambino capriccioso. << E cosa vorrebbe? >>.

<< Quello che potete darmi >> rispose Xander, << Avevo chiesto una Ferrari, ma non mi è stata fornita. Se non posso avere quella, mi va bene un'altra auto, basta che non sia un'utilitaria qualsiasi... >>. C'erano un sacco di macchine che potevano fare al caso suo, e nemmeno troppo costose: non gli sembrava di chiedere troppo.

<< Per quando le serve? >> domandò Demidoff, e questa volta gli sembrò serio.

<< Per stasera >> rispose Xander.

Ci fu un attimo di silenzio, poi il russo disse, divertito: << Ah, Went... Per stasera. Mi dica, agente, ha altre richieste? Non si è chiesto perché le abbiamo dato un'utilitaria poco appariscente, come la definisce lei? >>.

Xander arricciò il labbro: non era uno stupido, sapeva qual'era il piano e come funzionavano le cose. Forse non era un veterano dell'F.B.I., ma in quel campo poteva vantare una certa esperienza.

<< So che non devo dare troppo nell'occhio, ma in questo caso le cose sono diverse >> rispose, cercando di non sembrare troppo piccato, << Non miprenderanno mai sul serio se arrivo con una Scirocco in allestimento base e con il finestrino sfondato, non le pare? Oltretutto, anche con quella che voi considerate un'auto "discreta" sono già stato oggetto di minaccia... Mi considerano già pericoloso così, è chiaro. Che differenza fa che auto io abbia? >>.

<< Lei non conosce il campo, agente Went >> commentò Demidoff, una nota infuriata nella voce, << Non sa come pensano, come la stanno valutando... >>.

Xander si sentì punto sul vivo. << Se hanno mandato me, un motivo c'è >> ribatté, << Sono uno dei migliori agenti specializzati in questo campo, e so esattamente come pensano i piloti clandestini, non fa differenza di dove sono. Devono capire che sto facendo sul serio, che non sono un pivellino, e mi serve un'altra auto... Sono io che devo portare a termine la missione, e mi sembra di essere in grado di capire cosa devo fare >>.

Sin dalla prima volta che lo aveva visto, Demidoff non gli era stato particolarmente simpatico, ma ora capiva che viaggiavano anche su due onde completamente diverse: il piano dei russi era quello di fare tutto con discrezione, di non dare nell'occhio e agire di soppiatto, mentre la sua era quella di "prendere il toro per le corna" e sbattere tutti dentro in men che non si dica. Aveva sempre agito in quel modo e aveva sempre avuto ragione: non ci stava a farsi riprendere come un bambino da un russo a cui non doveva nemmeno rispondere.

<< D'accordo, agente Went, se vuole un'altra auto, la avrà >> concluse Demidoff, << Raggiunga Sokolòva ai nostri uffici e si faccia dare la sua auto... Ma mi lasci dire che ha commesso un errore >>.

<< Quale? >> fece Xander, sperando che non gli desse modo di perdere di nuovo la pazienza.

<< Non è lei che deve portare a termine questa missione >> rispose Demidoff, una punta di divertimento nella voce, << E' l'agente Dwight che ha l'incarico principale di arrestare la Lince... Lei è superfluo, lo ricordi >>.

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