Los Angeles - Otto anni prima
<< E quello chi sarebbe? >> chiede William, facendo un cenno con il capo verso il ragazzo seduto al bancone del Gold Bunny, il capo chino sulla sua vodka con ghiaccio. Sembra totalmente estraneo a quello che gli accade intorno, comprese le due ragazze che lo stanno adocchiando con aria famelica, e appare sordo anche alla musica.
<< Il russo >> risponde Hanck, poco interessato, << Dimitri Goryalef. Uno piuttosto bravo >>.
William da poco peso a ciò che ha appena detto Hanck: lo conosce abbastanza da sapere che non è bravo nel valutare il potenziale dei piloti. Però ha sentito parlare di qualche gara di quel russo, in giro nella sua zona da qualche settimana, e capisce che potrebbe fare al caso suo: gli manca solo un membro per completare il suo progetto, la Black List, e ogni pilota con un po' di talento ha il diritto di essere preso in considerazione.
Appoggia il bicchiere vuoto del suo drink sul tavolo e si fa strada in mezzo alla gente, ricambiando qualche saluto da parte degli ormai abitudinari frequentatori del suo locale. Raggiunge il ragazzo e prende posto di fianco a lui, ordinando una birra.
<< Da dove arrivi? >> domanda abbastanza forte da farsi sentire in mezzo al brusio, guardando il barista che stappa la sua bottiglia.
Il russo finisce la sua vodka prima di rispondere, come se non sapesse con chi avesse a che fare. Poi gli rivolge un'occhiata, e William capisce all'istante che quello che ha davanti è un perfetto elemento per la sua Black List. Sguardo di ghiaccio, espressione dura e sicura di sé.
<< Da Mosca, Challagher. E tu da dove arrivi? >> risponde il russo, la voce roca e strafottente.
William ghigna, ignorando la sua domanda. << Girano strane storie, su di te >> dice, ricordando qualche conversazione avuta con i suoi amici, << Dicono che hai ucciso tante persone quante sono le cicatrici porti... >>.
Dimitri rimane di ghiaccio, insensibile al suo commento. << Se anche fosse così, non lo verrei a dire a te >> ribatte.
<< Cosa sei venuto a fare qui? >> domanda lo Scorpione, sorseggiando la sua birra, lo sguardo che solca disinteressato la gente che si affolla nel locale.
<< Ero stufo di guadagnare cicatrici >> risponde duro Dimitri.
William accetta il tono vagamente stizzito del russo, perché sente che c'è qualcosa in lui che lo rende diverso dagli altri piloti sbruffoni e sicuri di sé, perché è sicuro di trovarsi di fronte qualcuno che potrebbe rivelarsi importante nella sua carriera di boss delle corse clandestine. Non lo conosce, ma sa già che Dimitri non è uno che finge. E gli piace.
<< Vorrei che gareggiassi con me >> dice, tranquillo, << Uno contro uno, per vedere quanto sei forte... A patto che tu non sia di passaggio >>.
Dimitri gli rivolge un'occhiata. << Non sono di passaggio, Challagher. Non posso esserlo >>.
William annuisce. << Accetti? >>.
<< Va bene >>.
Lo Scorpione gli stringe la mano, sentendo la sua presa salda e stranamente calda, in contrasto con la sua aria gelida, e nella sua testa si forma già l'immagine di quella gara che sicuramente avrebbe portato all'ultimo pilota della Black List. Gara al termine della quale era certo che avrebbe proposto a Dimitri di diventare uno dei suoi piloti, di accettare di essere un membro della Lista che lo avrebbe consacrato come lo Scorpione, il più forte pilota di corse in circolazione. L'unica cosa che non sapeva, in quel momento, era che posto il russo si sarebbe guadagnato.
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Russian Roulette
ActionSeguito de "Il Gioco dello Scorpione". Sono trascorsi due anni da quando lo Scorpione è finito dietro le sbarre, due anni da quando Irina è tornata a essere una ragazza normale e due anni da quando tutto nella sua vita ha iniziato a prendere la gius...