Capitolo XXXII

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Ore 16.00 – Cherepova

Irina guardò inorridita Dimitri di fronte a lei, e qualcosa di gelido le scese nello stomaco, serrandole le viscere in una morsa più fredda del ghiaccio...Yana era stata rapita?

<< Chi è stato? >> esalò solo, mentre Dimitri tornava alla sua espressione imperscrutabile di sempre, il cellulare rinchiuso nella mano stretta a pugno.

<< Emilian mi ha detto che ancora non si è fatto sentire nessuno >> rispose lui, << Ma sono sicuro che è stato Vladimir... >>.

Improvvisamente Irina diede una spiegazione alla partenza improvvisa del russo: aveva in mente quel piano già da prima della Mosca-Cherepova? Aveva aspettato che Dimitri lasciasse la città in modo da avere campo libero?

Ma una bambina... Vladimir non poteva aver davvero rapito una bambina... Non si rendeva conto che in quel modo attirava su di lui l'ira non solo di Dimitri, ma di tutti i russi che vivevano a Mosca? Si era dimenticato di quel patto che esisteva tra loro?

<< Complimenti... >> disse Karim avvicinandosi, che non si era accorto di niente, << Avete vinto... >>.

<< Lo so >> lo interruppe Irina, continuando a guardare Dimitri come se si aspettasse che da un momento all'altro le dicesse che era tutto un errore, << Aspettate un attimo, abbiamo un problema... >>.

Il Mastino si era voltato e stava raggiungendo la Punto. Irina lo raggiunse, in apprensione, senza degnare di uno sguardo quelli che stavano intorno e che erano pronti a festeggiare la loro vittoria, e che molto probabilmente non capivano perché loro due stavano parlottando tra loro...

<< Cosa facciamo? >> chiese, sapendo che la corsa passava in secondo piano, almeno per un po'.

<< Io torno a Mosca il prima possibile >> rispose Dimitri, secco, mettendo la mano sulla maniglia della portiera della Punto.

<< Allora io vengo con te >> disse Irina.

Dimitri la guardò, quasi scettico.

<< Chi incontrerà la Lince? >> domandò lui.

<< La Lince aspetterà >> ribatté Irina, << E non mi sembra che abbia fretta di conoscerci. Torno a Mosca con te. Anche io tengo a quella bambina >>.

Si guardarono un momento in faccia, sapendo che nessuno dei due avrebbe cambiato idea; poi Dimitri disse: << D'accordo... Il tempo di mettere a posto l'auto e io sono per strada >>.

Irina annuì. << Perfetto >>.

Si voltò verso i Referenti, dove mancava Konstantin, e disse: << Non so esattamente come avrebbero dovuto andare le cose, ma dobbiamo tornare a Mosca il prima possibile. Potete riferire alla Lince di farsi sentire, quando desidererà incontrarci? >>.

<< Era quello che aveva intenzione di fare >> ribatté Karim, gettando un'occhiata a Varagurg.

<< Bene >> disse Irina, << Abbiamo bisogno che qualcuno ci rimetta a posto la macchina il prima possibile... Era previsto qualcosa del genere, al termine della gara? >>.

Karim annuì. << Sì, tutte le auto verranno rimesse in sesto >> rispose, << L'albergo è qui vicino >>.

<< Allora sbrighiamoci >>.

Irina raggiunse Dimitri e si mise al volante della Punto, aspettando che si sedesse anche lui al suo fianco. Gettò un'occhiata allo specchietto retrovisore, per vedere che solo in quel momento Xander era stato aiutato a uscire dalla Ferrari, e vide che era solo. Nina non lo aveva seguito nella traversata del lago...

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