Capitolo XXXIX

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Eminem:

I can't tell you what it really is
I can only tell you what it feels like
And right now there's a steel knife
In my windpipe
I can't breathe
But I still fight
While I can fight
As long as the wrong feels right
It's like I'm in flight
High of a love
Drunk from the hate
It's like I'm huffing paint
And I love it the more that I suffer
I suffocate
And right before I'm about to drown
She resuscitates me
She fucking hates me
And I love it

Rihanna:

Just gonna stand there
And watch me burn
But that's alright
Because I like
The way it hurts
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie
I love the way you lie

[ Love The Way You Lie – Eminem ft. Rihanna]


Ore 16.30 – Mosca, Appartamento di William

Irina si diede un'ultima occhiata nello specchio, facendo una smorfia per sciogliere la tensione, e infilò la pistola nella cintura, nascosta sotto il maglione blu oceano. Controllò di aver preso il cellulare, l'unico strumento che forse poteva davvero salvarla in caso di bisogno, e trasse un respiro profondo mentre tornava nell'ingresso: William, in piedi, la stava aspettando, più tranquillo di lei, anche se un po' infastidito dal fatto che era stato escluso dall'incontro.

<< Possiamo andare >> disse lei, << Cerca di non farti vedere, se puoi. La Lince vuole incontrare solo me, e non possiamo correre il rischio che siinfastidisca e decida di non farsi viva, se si accorge che sei nei dintorni... >>.

Lo Scorpione annuì, dando una controllata alla pistola, gli occhi che brillavano.

<< Tranquilla bambolina >> sussurrò, << Per quanto mi dia fastidio essere escluso, farò il bravo. Ma io mi fiderei poco: se hai bisogno di qualcosa, chiamami >>.

Le lanciò un'occhiata seria, e Irina trovò strana quella situazione: tutto era strano da quando William aveva iniziato a trattarla da persona e non da oggetto. Annuì e sorrise.

<< Ok, grazie >>.

Mentre scendevano di sotto, Irina ripassava il piano nella sua testa: incontrare la Lince, parlare un po' con lei, e aspettare che l'F.B.I. facesse irruzione nel momento migliore, cioè ad accordo quasi concluso. Se avesse tentato di fuggire, era autorizzata a sparare sia per bloccare che per uccidere: cosa che difficilmente avrebbe fatto, ma che era in grado di fare. Nel frattempo, sapeva che qualcuno si sarebbe occupato di William.

Al pensiero, gettò un'occhiata allo Scorpione, chiedendosi cosa avrebbe pensato di lei quando avesse scoperto che in realtà aveva mentito, che lo aveva preso in giro un'altra volta. Il suo odio nei suoi confronti si sarebbe moltiplicato, fino a fargli desiderare di ucciderla di nuovo, questa volta per davvero...

Poi però si rese conto che William nella sua vita aveva sempre avuto bisogno di aiuto, aiuto che nessuno gli aveva mai dato. Forse all'inizio l'avrebbe odiata, ma magari poteva dargli una mano lei, ora che sapeva che non era sempre stato lo Scorpione, che ciò che era diventato non era altro che una conseguenza del suo essere solo.

William poteva cambiare, iniziava a crederci.

Scosse il capo, per cercare di non distrarsi ulteriormente, e in un gesto inconscio afferrò la mano dello Scorpione, sentendo la sua presa salda serrarsi intorno alle sue dita. Era un controsenso, cercare il contatto fisico con lui sentendosi così in colpa, ma scoprì di volerlo per davvero.

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