Capitolo XXIV

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Ore 10.00 – Mosca, Casa di Dimitri

Irina si mosse appena, sentendo qualcosa che le solleticava il braccio con insistenza e delicatezza insieme. Grugnì qualcosa nella speranza che smettesse, perché stava dormendo troppo bene per volersi svegliare, ma alla fine fu costretta a sventolare la mano, gli occhi ancora chiusi, tentando di scacciare quello scocciatore...

Alle orecchie le arrivò una risatina sommessa, e infastidita si decise a far smettere chiunque fosse... Si girò, sentendo qualcosa sbattere contro la sua schiena... Però, non ricordava che il suo letto fosse così stretto...

Spalancò le palpebre, ricordando improvvisamente tutto, e si ritrovò Yana a pochi centimetri dal viso, gli occhi che la scrutavano divertiti, la manina sul suo braccio nel tentativo di svegliarla... Si mise a sedere di scatto e la coperta che aveva addosso cadde sul pavimento senza fare nessun rumore.

<< Yana! >> soffiò, imbarazzata, accecata dalla luce del lampadario, << Che fai qui? >>.

<< Lo zio mi ha promesso che mi comprava di nuovo uno di quei dolcetti che abbiamo preso l'altra volta al centro commerciale >> rispose la bambina tutto d'un fiato, gli occhietti illuminati, << Guarda! >>. Indicò il tavolino, dove c'era un vassoio di carta con alcune paste e delle brioches che avevano l'aria di essere appena state sfornate. << Ha detto però che una la devi prendere tu... Quale vuoi? >>.

<< Oh... >>. Irina si passò una mano tra i capelli, ancora confusa, e guardò il vassoio, cercando di riordinare le idee, << Ehm... Prenderei un cornetto, grazie... Però prima vado a vestirmi >>.

Si alzò sotto lo sguardo perplesso di Yana e raggiunse camera sua, pescando dall'armadio il primo paio di jeans e una maglia che trovò, e se li infilò in fretta, un po' indolenzita. Doveva essersi addormentata sul divano e Dimitri non l'aveva svegliata... Che figura...

Filò in bagno a darsi una rinfrescata, poi tornò in soggiorno, dove Yana si stava mangiando uno dei grossi pasticcini con la panna, riempiendosi la faccia di crema. Si sedette di fianco a lei, indecisa se prendere parte o meno alla colazione... L'idea di aver appena fatto la figura della scema le aveva chiuso lo stomaco.

<< Dov'è Dimitri? >> chiese.

Yana si leccò un ditino. << Di sopra... >> rispose. Poi aggiunse, con l'aria di una vecchia saggia: << Hai visto quanto è bravo mio zio? >>. Ammiccò verso lebrioches.

A Irina venne da sorridere per il tentativo della bambina di farle piacere a tutti i costi Dimitri; le fece una carezza sulla testolina e si alzò, andando in cucina per prepararsi un caffè, che invece trovò già pronto e caldo nella macchinetta... Opera di Dimitri anche quella, oppure fortunata coincidenza?

Mentre sorseggiava la sua tazza calda, assaporando la brioches che Yana insisteva nel volerle far mangiare, si ritrovò a sorridere da sola come un'ebete, con addosso la sensazione che Dimitri avesse intuito che la giornata precedente non si era conclusa nel migliore dei modi, e che stesse tentando in qualche modo di tirarle su il morale... Erano troppe coincidenze, per poter essere accettabili tutte insieme, no?

"Se fosse così, Vilena aveva ragione... Dimitri è più buono di quando sembri".

Lasciò Yana a fare piazza pulita dei dolci che rimanevano e si diresse di sopra, certa di doverlo ringraziare, che lo avesse fatto con l'intento di tirarla su o meno. Salì le scale, ma sentì qualcuno che parlava in mansarda e si fermò, sperando di non interrompere nessuno... Forse c'era Emilian, e Yana non glielo aveva detto...

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