Capitolo XXI

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Ore 11.00 – Mosca, Casa di Dimitri

<< Telefona, e vediamo cos'ha da dire >>.

Dimitri, l'aria di sfida dipinta sul volto, le porse il suo cellulare, facendole un cenno con il capo. Irina lo prese ma non compose il numero, titubante. Si riferiva naturalmente a Vladimir Buinov, che aveva lasciato il suo recapito appeso al cancello del garage.

<< Forse non è una buona idea >> disse lentamente, << Perché telefonargli, se sappiamo già che non accetteremo nessuna delle sue proposte? >>.

Emilian, che stava seduto sul divano, incrociò le braccia. Non aveva detto di essere lì apposta per quel fatto, ma piuttosto doveva essere passato per incontrare Dimitri, che poi lo aveva reso partecipe della cosa.

<< Dobbiamo capire esattamente cosa vuole >> rispose Emilian, << E non è ancora detto che non accetteremo... >>. Lanciò un'occhiata a Dimitri.

Il Mastino non disse niente, così Irina compose lentamente il numero di telefono che c'era scritto sul fogliettino, e lo portò all'orecchio, in attesa. L'idea di risentire di nuovo la voce rasposa e stranamente metallica di Vladimir le diede un brivido.

Per un momento, pensò che non avrebbe risposto nessuno: il telefono squillò a vuoto per quasi un minuto. Poi, quando stava per mettere giù...

<< Non credevo che ti facessi sentire, Dimitri... >> mormorò la voce agghiacciante di Vladimir Buinov, dall'altra parte della linea.

<< Non sono Dimitri... >> disse lei, e le venne stranamente in mente la cicatrice sul collo del russo.

Ci fu una pausa, poi le parve che Vladimir ridacchiasse.

<< Fenice, mia cara, allora ti sei decisa a chiamare... >> fece lui, << Hai fatto in fretta... Salutami Dimitri, so che è lì con te >>.

Irina guardò il Mastino, per fargli segno se doveva mettere il vivavoce, ma lui fece cenno di no. Sicuramente Buinov se ne sarebbe accorto, visto che sembrava sapere sempre tutto quello che succedeva, anche se accadeva da tutt'altra parte.

<< Per quale motivo vuoi che passi dalla tua parte? >> chiese Irina, andando al centro del discorso per non perdere tempo.

<< Oh, ma lo sai già, mia cara >> rispose Vladimir, << Hai chiesto aiuto alle persone sbagliate, per far fuggire Challagher... Sempre che ciò sia quello che vuoi veramente >>.

Irina aggrottò le sopracciglia. Dimitri ed Emilian la guardavano interessati.

<< Cosa intendi dire? >>.

<< Intendo dire che potremmo fare uno scambio equo, non credi? >> disse serafico Vladimir, << Tu mi servi Dimitri su un piatto d'argento, e io ti riporto il tuo Challagher senza farti muovere un dito... Più in fretta e più facilmente di quanto tu possa sperare >>.

<< E chi mi garantisce che tu possa veramente liberare William? >> fece lei.

<< Giusta osservazione... Bé, non te lo garantisce nessuno, ma io sono un tipo di parola >>.

Irina fece una smorfia.

<< Tipo di parola... Come fai a essere un tipo di parola, se hai paura di affrontare faccia a faccia il tuo nemico... >>. Irina guardò Dimitri dritto negli occhi, mentre parlava. << Sbaglio, o sembra che tu non abbia il coraggio di incontrarlo da solo? >>.

Vladimir dall'altra parte tacque, ma Dimitri le rivolse un'occhiata: difficile dire se fosse lusingato, arrabbiato o assolutamente indifferente. Irina però glisorrise, per dirgli che era una cosa che pensava veramente.

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