Los Angeles – Otto anni prima
William butta giù d'un sorso il drink che la ragazza bionda seduta a sinistra di fianco a lui le ha appena porto, e sorride sentendo sotto le dita la pelle dell'altra ragazza, quella seduta alla sua destra. Gli solletica una spalla sorridendogli da sotto il volto truccato e incorniciato dai boccoli castani, l'espressione sensuale a dirgli che se vuole può osare di più. La bionda lo distrae mettendogli una mano sul collo.
Nel Gold Bunny, locale che ormai è diventato la sua base durante le serate fuori casa, l'atmosfera è la solita del sabato: gente ovunque, musica sparata ad alto volume, alcool che scorre a fiumi, e piloti da tutte le parti, pronti a risolvere qualche discussione a suon di gare in auto. Più un innumerevole numero di ragazze, la maggior parte delle quali sono venute per vedere lui.
Non ha immaginato che in meno di un anno riuscisse a guadagnare tanta fama da diventare il più famoso pilota di Los Angeles e dintorni, ma ora che si trova a festeggiare la sua ennesima vittoria, si rende conto che in fondo da uno come lui non ci si sarebbe aspettato di meno. Ormai non c'è più nessuno che osa chiamarlo "novellino", perché chi ha un po' di cervello ci pensa due volte a sfidarlo.
<< Will, vuoi qualcos'altro da bere >> domanda la bionda di fianco a lui, tutta zucchero, solleticandogli le labbra con le dita.
<< Fammi fare un Bacardi >> risponde William, sfiorando la sua bocca e poi spingendola verso il bancone. Il suo sguardo indugia sul fondoschiena della ragazza, fasciato dalla minigonna, prima di essere distratto dalla bruna, che inizia a baciarlo con passione, approfittando dell'assenza dell'altra.
Anche quello, avere donne a palate, è uno degli ulteriori vantaggi che ha ottenuto diventando il miglior pilota clandestino in circolazione: non che prima non ne avesse, ma adesso ogni settimana passano per il suo letto così tante ragazze che della maggior parte non ricorda nemmeno il nome.
<< William, c'è tuo padre, fuori >> dice all'improvviso qualcuno, abbastanza vicino da riuscire a sovrastare la musica.
Lo Scorpione si scosta dalla ragazza bruna e vede Hanck, il tipo che ha conosciuto da poco e che gli fa da "assistente", gli fa cenno di uscire.
<< Cosa vuole? >> domanda William, liberandosi malamente della bruna e alzandosi in piedi. Suo padre di solito non viene mai lì, e non gli va di essere disturbato mentre festeggia.
Hanck si stringe nelle spalle, senza rispondere.
A passo rapido William esce dal locale, nella notte calda e stellata di Los Angeles, e vede la limousine con cui di solito viaggia suo padre parcheggiata a pochi metri di distanza, i fari accesi a illuminare le numerose macchine ferme nei dintorni. Si avvicina ed entra dentro, nella parte posteriore, ritrovandosi in quello che è un vero e proprio salotto viaggiante, con tanto di televisore e frigobar.
George Challagher, suo padre, è seduto sul sedile di pelle nera con l'aria soddisfatta, la cravatta slacciata e la camicia stropicciata, ma l'aria particolarmente sveglia. Uomo di bell'aspetto, guarda il figlio salire in auto con l'espressione di chi ha una buona notizia da dare.
<< Che fai da queste parti? >> chiede William, sapendo bene che di solito il sabato sera suo padre va a spassarsela in qualche club con qualche donna molto più giovane di lui. La stessa identica cosa che fa sua madre, in effetti. Nessuno dei due ha mai conosciuto la parola "fedeltà", e non se ne rammaricano. Cosa che William condivide.
<< Volevo parlare un attimo con te >> rispose suo padre, riallacciandosi la cravatta, << Ho concluso quell'affare di cui ti parlavo, quello dei casinò di Las Vegas >>. A giudicare dall'aria, non aveva comunque rinunciato all'incontro con le sue "amichette".
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Russian Roulette
ActionSeguito de "Il Gioco dello Scorpione". Sono trascorsi due anni da quando lo Scorpione è finito dietro le sbarre, due anni da quando Irina è tornata a essere una ragazza normale e due anni da quando tutto nella sua vita ha iniziato a prendere la gius...