Capitolo 12

587 22 0
                                    

Quando la donna capì che io non avrei ricambiato l'abbraccio si staccò e con voce tremante disse
Luna : io sono tua madre
Che novità, ti dovrebbero dare un premio Nobel per aver scoperto l'America !
Lucrezia : già ero a conoscenza della vostra identità, non c'è assolutamente bisogno che mi ricordiate chi siete
Dissi visibilmente irritata, e proprio in quel momento mia sorella intervenne per calmarci
Ludovica : bene, dato che siamo qui per parlare chi ha delle cose da dire le dica oppure iniziamo subito la nostra conversazione
Disse risoluta mia sorella
Lucrezia : beh dato che ho questa possibilità non me la farò scappare via
Dissi fermandomi, odio quando una persona è così tanto codarda da non prendersi le loro responsabilità, questa volta la pagherai
Lucrezia : perché dopo ben 35 anni sei tornata ?
Lei respirò lentamente, chiuse gli occhi e poi gli riaprì
Luna : avevo solo 15 anni quando sono rimasta incinta di te Lucrezia, ero povera, i miei genitori non avevano tanti soldi e quando andai a casa di vostro padre per dargli la notizia della prima gravidanza trovai la mamma di Filippo che mi costrinse a dire cosa volevo da loro
Disse fermandosi
Lucrezia : e?
Luna : le dissi che ero incinta e lei mi ordinò di non dire niente a Filippo, inoltre se non le avrei dato ascolto avrebbe fatto perdere ai miei genitori il lavoro
Disse tristemente, ma ho la sensazione che c'è qualcosa che lei non ci ha detto, c'è qualcosa che lei nasconde e ho la sensazione di sapere già cosa non dice
Lucrezia : tu e Filippo eravate di classi sociali diverse non è vero ?
La donna si girò verso di me e mi guardò impaurita, mi sa' tanto di aver centrato il problema
Luna: sì, io sono povera e lui è ricco
Uno strano sorriso mi comparve sul volto e poi cominciai a parlare
Lucrezia: lui sa che ha due figlie?
La donna mi guardò colpevole
Luna : no
Forse dovevo fare il detective invece dell'amministratore delegato
Ludovica : bene, ora ci puoi dire perché dopo tutti questi anni sei venuta a cercarci ?
Luna : volevo solo farmi perdonare
Anche io vorrei farmi perdonare di tutte le cose cattive che ho fatto ma semplicemente non me ne pento, mi alzai
Lucrezia : bene brava donna se il mio perdono ti farà vivere in pace te lo concedo ma solo a una condizione
Dissi già pregustando il dolore che avrei causato a Luna
Luna : farò qualunque cosa per farmi perdonare, qualunque
Dissi supplichevole
Lucrezia : potrai venirci a trovare quando vuoi, ma nessuno deve sapere ciò che ci siamo dette qui
Dissi fredda
Lo sguardo della donna si rattristò
Luna : perché ?
Lucrezia : perché se la stampa viene a sapere che io sono la figlia di una donna che a quindici anni ha allargato le gambe e si è fatta fecondare la mia azienda fallirebbe, e sai perché ? Perché l'alta società la pensa alla vecchia maniera, cioè fidanzarsi, sposarsi e fare figli, io non ho rispettato la prima e seconda regole ed è per questo che ho fatto fatica ad arrivare a questo punto e tu non mi rovinerai la mia fortuna
Dissi alzandomi e piantando sia mia sorella che la donna da sole, uscì da quella casa, presi la macchina e partì a tutto gas, stavo tornando a casa.
Parcheggiai, aprì la porta e trovai Diana piangere con Teodora che la coccolava
Lucrezia : che succede piangi per il film?
Dissi abbassandomi e accarezzandola
Diana : ho chiamato papà |Singhiozzò| e lui mi ha detto che non tornerà mai più qui
Che cazzo di stronzo ! Sapevo che tutto questo era solo una messa in scena, ma non ti preoccupare la pagherai, tutti quelli che hanno fatto del male a mia figlia la pagheranno
Lucrezia : shhhh, lascialo andare,
Dissi cullando tra le mie braccia mia figlia . Dopo che la mia piccolina spese ogni singola lacrima che possedeva per quel bastardo di Grey si addormentò, così la presi in braccio e la stesi sul letto della sua camera
Teodora : mi dispiace
Lucrezia : non è colpa tua, sono stata io la ceca che ha voluto ridargli un altra possibilità ma questa volta la pagherà

POV DI DIANA

Stavamo vedendo Titanic ma non so per quale motivo avevo un bisogno disperato di chiamare mio padre, così mi alzai dal divano
Teodora : dove vai?
Diana : in bagno
Mi avviai verso il bagno e chiusi la porta, composi il numero di mio padre e lui rispose al secondo squillo
Diana : papà sono Diana
Lo sentì tipo sbuffare e chiedere uno "scusa"
Christian: che c'è?
Era freddo, ma che cazzo gli prende ?
Diana : ti volevo solo dire che oggi non posso venire da te perché ho la febbre, però quando mi passa se vuoi possiamo stare un giorno insieme
Christian : io sto partendo per Seattle
Diana : beh quando vuoi, non per forza domani, quando torni
Christian : io non tornerò più in Italia, è una decisone che ho preso con la mia famiglia, mi dispiace
Sapevo che dovevo continuare a odiarti
Diana : la mamma ha sempre avuto ragione sul tuo conto, non ti è mai fregato di me
Dissi iniziando a piangere
Christian : Diana mi disp
Non lo feci finire di parlare che subito riattaccai
Diana : va' dal fottuto demonio Grey e brucia all'inferno per sempre
Dissi urlando dal dolore, apri' la porta e continuai a piangere a dirotto, Teodora si avvicinò a me impaurita
Teodora : che succede ?
Diana : mi ha piantata in asso, un altra volta lo ha fatto
Dissi urlando e piangendo
Teodora : chi Grey?
Diana : sì
Lei mi abbracciò e continuai a piangere fin quando non mi addormentai tra le braccia protettive della mia mamma

50 sfumature di Diana GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora