Capitolo 18

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POV DI DIANA

Dopo tutto quello che mi è successo dovevo pure stare a sentire le litigate che i miei genitori si facevano fin da quando ne ho memoria, ogni volta che erano vicini litigavano, quando ero con loro non ho mai potuto usufruire di quei pochi istanti con entrambi perché loro discutevano sempre su qualsiasi cosa, dovevano smetterla perché io mi ero realmente stancata di questa situazione
Diana : basta, dovete smetterla di litigare ! È da tanto tempo che vi vedo bisticciare e sono stanca, poi non potete rimproverarvi di quello che è successo perché ormai è andato, adesso ci dobbiamo preoccupare solo del presente e del futuro, litigando non rimarginerete le ferite ormai procurate, la cosa importante è che tu ti decida, non puoi tornare quando ti pare e poi andartene senza dire niente così mi fai avere solo delle false speranze, e poi io ho bisogno di un padre
Dissi tutto d'un fiato, avevo realmente bisogno di lui, ho un disperato bisogno di mio padre, spero solo che non mi respinga come ha fatto le altre volte perché non potrei sopportarlo
Christian: io............Lucrezia ci puoi lasciare soli ?
Disse a mia madre, già da quella frase intuì che mi avrebbe spezzato il cuore ancora una volta, avevo questa brutta sensazione anche se dentro di me speravo che mi accogliesse come sua figlia. Alzai gli occhi su mia madre e notai che non era molto convinta su ciò che Christian le disse ma infine uscì dalla stanza
Christian: io non sono pronto per farti da padre, Diana mi dispiace, io ti voglio bene, ma non riesco a starti accanto come un vero papà dovrebbe fare
Mentre pronunciava quelle parole che per la milionesima volta mi distrussero il cuore a centomila pezzi più piccoli della volta precedente e più difficili da rimettere insieme per poi far cicatrizzare le ferite, notai che non mi guardava in faccia e non riuscivo a capire il perché, forse è stato costretto, ma da chi ? Non penso da Anastasia, l'ho vista poche volte ma da quelle poche volte ho visto che lei non farebbe del male a nessuno, neanche al suo peggior nemico, oppure gli faccio troppo schifo e per lui persino starmi accanto o guardarmi è diventato un tormento, ma volevo una prova, volevo metterlo alla prova, se mi vuole realmente bene non riuscirà a pronunciare queste parole e se invece le pronuncerà guardandomi negli occhi mi rassegnerò
Diana : alza gli occhi ..............alza gli occhi e puntali nei miei e guardandomi negli occhi dimmi che sono un errore
Se mi avrebbe guardato negli occhi e mi avrebbe detto "Diana tu sei un errore " avrei lasciato perdere tutto questo ma se non lo fa forse ho qualche altra chance con mio padre
Diana : questa è la tua ultima chance
Aggiunsi, perché dopo quest'ultima opportunità non gliene avrei data un'altra
Grey alzò gli occhi che gli erano diventati lucidi e li punto sui miei, eravamo grigio contro grigio e ci guardavamo
Christian : tu sei l'errore più grande che io abbia mai commesso
Ormai avevo capito, per lui ero pari a zero, speravo che non era quella la sua risposta ma mi devo rassegnare, da oggi in poi farò finta che mio padre sia morto,
Diana : Mr Grey dato che lei mi ha riferito tutto quello che aveva da dire può anche accomodarsi fuori
Dissi con freddezza
Christian: potrai anche odiarmi ma ricorda che nelle tue vene scorre il mio sangue
Rispose con altrettanta freddezza e poi infuriato iniziò ad avanzare verso la porta, ma non potevo lasciarlo andare così, volevo che almeno un po' riflettesse su ciò che ci siamo detti
Diana : ti auguro tanta felicità sia per te che per la tua famiglia e auguro a Theodore, Ella, Phoebe e tutti gli altri figli che verranno l'amore incondizionato di un padre, auguro alla tua prole ciò che io non ho mai avuto un padre
Anche se ero gelosa dei figli di Grey e Anastasia non avrei mai augurato a nessuno di quelle piccole e innocenti creature la stessa condanna che ho io, forse quello sarebbe stato l'ultimo giorno in cui lo avrei visto eppure non riuscivo ad odiarlo
Christian : spero che anche tu sia felice e perdonami
Dopo aver detto questo usci' dalla porta e io iniziai a piangere, ero stata rifiutata un'altra volta da mio padre. Dopo un po' qualcuno bussò alla porta ma io volevo rimanere da sola, volevo stare da sola e consumare il dolore provocato con le lacrime. Le lacrime scendevano copiose dai miei occhi, volevo solo morire, volevo che la qualcuno curasse le mie ferite, volevo qualcuno che mi faceva sorridere, avevo bisogno di una figura maschile che mi amava realmente, ma sicuramente tutto questo non sarebbe mai accaduto.
Dopo mezz'ora di pianto buono entrò in camera mia mamma, ma quando lei incontrò il mio sguardo si preoccupò subito
Lucrezia : Diana cosa ti è successo ?
Disse correndo verso di me
Diana : mi ha rinfacciato il fatto di essere nata
Dissi riniziando a singhiozzare
Lucrezia : non ti preoccupare amore, lui non ti merita, non lo ha mai fatto
Mi abbracciò e poi mi baciò la fronte e per calmarmi mi cullò tra le sue braccia, in quelle braccia in cui mi sento protetta, in quelle braccia che mi hanno accolto la prima volta che ho visto la vita, quelle braccia che ogni volta che sono caduta e mi sono sbucciata un ginocchio mi hanno curata, in quelle braccia che mi hanno consolata ogni volta,
Diana : ti voglio bene mamma
Lucrezia : e io ti amo più della mia stessa vita

POV DI CHRISTIAN

Il dolore che mi porto dentro da quando Diana è nata mi corrode, mi corrode perché ogni volta che le sto vicino non riesco ad amarla come faccio con Theodore, Ella e Phoebe, quando la guardo rivedo mia mamma e io ho paura di lei, ho paura della mia stessa figlia perché assomiglia a quella puttana drogata di mia mamma, ma ogni volta che la vedo piangere lo stomaco e il cuore mi si contorcono perché odio quando soffre, quando sono con lei però mi sento al settimo cielo ma anche oppresso per la loro somiglianza e non so cosa fare, ma orami il danno è fatto l'ho abbandonata, ma il mio cuore le starà sempre accanto come merita

50 sfumature di Diana GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora