Capitolo 25

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POV DI DIANA

Era mio padre, era il mio papà, finalmente si era ricordato che io esistevo, il messaggio diceva :
" dimmi quando i tuoi genitori vanno a fare il viaggio di nozze così che tu possa architettare una scusa per venire a Seattle ". Papà
Non sapevo se essere felice perché sarei stata un po' con lui oppure triste perché
non sarei potuta andare dalla nonna, ma alla fine io i miei nonni e mia zia li vedevo ogni week-end invece vedere mio padre era un caso quindi decisi di andare da lui, gli risposi subito

Mamma e Daniel partono per la luna di miele il 20 giugno, quindi io sarò lì per il 21 ma devo ripartire il 31 di giugno

Spensi il cellulare e andai a dormire dato che il giorno dopo sarebbe stato alquanto movimentato .

Mi alzai dal letto perché la luce del sole mi arrivava dritta agli occhi, svogliatamente chiusi le tende e cercai di tornare a letto ma una voce me lo impedì
Voce : ciao Diana
Mi girai e vidi una donna con i vestiti strappati, capelli ramati, lividi per tutto il corpo, occhiaie e occhi grigi, quegli occhi e quei capelli mi ricordavano papà, la donna gli assomiglia molto, ma non riesco a capire chi sia
Diana : ci conosciamo ? Chi sei ?
Donna : io ti conosco, so chi sei tu, ma tu non sai chi sono io bambina
Anche al sua voce era simile a quella di Grey, non può essere una coincidenza!
Diana : sei una parente di mio padre ? Sei una parente di Christian Grey ?
Donna : sì, sono una parente di Christian, il mio nome è Ella
Ella, non ho mai sentito parlare di una donna di nome Ella
Donna : a presto piccola bambina
Disse scomparendo lentamente
Diana: no! Aspetti, le devo chiedere tante cose
Dissi urlando ma ormai era troppo tardi lei se n'era andata

Mi alzai di scatto e respiravo a fatica, poi aprì del tutto gli occhi e vidi mia mamma, Daniel, mia nonna, mio nonno, mia zia, la regina Silvia e il re Carlo Gustavo che sono i genitori del marito di mia madre, osservarmi,
Lucrezia : ehi, amore stai bene ? Perché urlavi ?
Non ho assolutamente urlato !
Diana : io non ho urlato !
Ero risoluta, non avevo urlato, come facevano a dire di avermi sentita se io dormivo pacificamente
Regina Silvia : tesoro non per dirti qualcosa, ma ti senti bene ? Si sentivano le tue urla fin dall'altro corridoio, cosa ti succede ?
Mi disse l'anziana signora preoccupata, ovviamente non potevo dirle che avevo sognato una donna imparentata con mio padre Christian quindi decisi di inventarmi la storia di un incubo
Diana : non vi preoccupate, io sto bene, ho solo avuto un incubo, se volete potete tornare a dormire
Non volevo che restassero, volevo rimanere sola,
Re Carlo Gustavo : bene allora noi torniamo al letto
Certe volte quell'uomo è davvero scorbutico, invece sua moglie è una donna dolce e affettuosa, il re e la sua consorte uscirono dalla stanza e dentro di essa rimasero solo mia madre e Daniel
Lucrezia : sei sicura di stare bene ?
Disse mia madre preoccupata
Diana : certo mamma io sto bene
Dissi mentendole, quel sogno mi aveva letteralmente sconvolta, non sapevo cosa pensare, ma alla fine era solo un sogno, sarà sicuramente un qualcosa di insignificante, di certo non mi farò sconvolgere da un sogno
Lucrezia : sicura ?
Annuì solamente e poi sia lei che Daniel tornarono nelle loro stanze, finalmente un po' di pace, allungai la mano e presi il cellulare, lo sbloccai e vidi che erano solo le 6:00 del mattino, potevo dormire ancora un altro po' dato che le nozze ci sarebbe stato verso le 3:30 di pomeriggio, riappoggiai il cellulare e mi riaddormenterai .

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Avevo finalmente bruciato la mi stanchezza ed ero pronta per questo matrimonio cubitale, per prima cosa mi alzai, presi la camicia da notte, la indossai e scesi per fare colazione.
Nella sala c'erano la regina Silvia, il re Carlo Gustavo, mia madre, il principe ereditario Daniel e il fratello Carlo Filippo,
Diana : buongiorno
Tutti i presenti mi salutarono con un cenno del capo, mi avvicinai al tavolo rotondo e mi sedetti vicino a mia madre, appena mi accomodai sulla comodissima sedia blu cobalto arrivò la cameriera che penso si chiami Isolinda, mi servì la mia solita colazione cioè latte e cornflakes, la ringraziai con un sorriso e poi le se ne andò
Diana : bene vostra maestà vorrei chiedervi una cosa
Ero costretta a chiedere prima il permesso per fare una domanda perché queste sono le regole della monarchia ! Davvero certe volte sono troppo rigide e strane, mi sembra di essere nel secolo passato
Re Carlo Gustavo : dimmi cosa ti affligge Diana
Beh o adesso o mai più!
Diana : vorrei chiedervi il motivo per il quale mi hanno cambiato il nome
Il mio nome non ha niente di sbagliato ! Era semplicemente fantastico e ora mi è stato rovinato !
Re Carlo Gustavo : io e la monarchia abbiamo deciso così
Disse semplicemente e questo mi mandò in belva, io non voglio che il mio nome vanga assolutamente cambiato, avevo detto che avrei accettato qualsiasi cambiamento ma che il mio nome doveva rimanere lo stesso
Diana : perdonate la mia insistenza vostra maestà ma io avevo espressamente chiesto di non cambiare il mio nome e in cambio di questo favore io avrei accettato qualunque cambiamento senza fiatare
Parlai in modo rispettoso perché era sempre una persona più anziana di me e poi è il re non potevo di certo essere sgarbata nei suoi confronti perché non volevo problemi sin dal giorno del matrimonio di mia mamma e poi dovevo mettere in atto le nuove regole impartite dalla signora Westling, che è la mia tutrice e insegnate di buone maniere
Re Carlo Gustavo : bene Catherine, te lo dirò una sola volta e poi questo argomento sarà chiuso, tu per la monarchia sei uno scandalo e sai perché ? Perché la moglie del principe ereditario ha un'altra figlia da un altro uomo quindi sei una macchia distintiva, perciò per cercare di farti sembrare meno uno scandalo dobbiamo apportare delle modifiche
Parlò freddamente e ciò che mi disse mi ha scosso, mi ha praticamente detto in un modo un po' più gentile che sono una bastarda, e il bello è che mia madre non ha detto o fatto nulla per difendermi quindi ci dovrò pensare io a farlo
Diana : questo è un modo più garbato per dire che sono una bastarda ?
Ormai ero abituata ad essere disprezzata quindi non ci facevo più cosa però devo pur sempre difendere il mio orgoglio
Re Carlo Gustavo : se la metti in questo modo sì
Mi aveva svergognata davanti a sua moglie, i suoi due figli e mia madre, che dovrebbe essere la donna che ti protegge, ma in quel momento era muta, sembrava che era d'accordo con il re,
Diana : e tu non dici niente ?
Dissi rivolta a mia madre che si girò verso di me e mi sbatté in faccia l'amara verità
Lucrezia : cosa vuoi che dica ? Il re ha ragione
Disse semplicemente, quelle 7 parole mi uccisero dentro, mi squarciarono la pelle come coltelli affilati, mi aveva esplicitamente detto che sono un errore, da lei non me lo sarei mai aspettata, ma come aveva potuto? Lei, la donna che mi dovrebbe amare, mi ha crepata dentro, come se per lei quel gesto fosse naturale, la guardai sconvolta, le lacrime mi iniziarono a colare lungo le guance, ma il suo sguardo era rimasto freddo e distaccato, si vedeva lontano un miglio che non gliene importava nulla, ero stata umiliata anche da lei,
Diana : buon proseguimento
Mi alzai e iniziai ad avanzare verso la porta
Daniel : Diana, mio padre non diceva sul serio e neanche tua madre, ti prego torna qui
Anche se non inizialmente la storia che aveva con la mamma non mi andava a genio in questo ultimo anno io ho legato tantissimo sia con lui, sia con la regina Silvia e sia con il fratello Carlo Filippo
Diana : gli errori non stanno insieme ai reali, con permesso
Dopo aver sorpassato altre sue stanze e aver controllato che nessuno mi seguisse velocizzai il passo, entrai in camera mia e mi chiusi a chiave, lì iniziai a piangere a singhiozzi, non riuscivo a smettere, mi avevano sbattuto in faccia quanto la mia esistenza fosse inutile ed il bello è che mia madre era d'accordo. Era passata un ora e adesso sono le 10:00 in punto, io non mi ero ancora lavata e sinceramente non ne avevo neanche voglia, ero troppo sfinita da quello che mi era successo che a stendo sentì il bussare alla porta, svogliatamente mi alzai e andai ad aprire
Carlo Filippo : posso entrare ?
Annuì e spalancai la porta per farlo accomodare
Carlo Filippo : so che si sei rimasta male, e sono venuto qui per dirti che non penso che mio padre fosse sicuro di ciò che ha detto
Sapevo che volevo confortarmi ma a me non era il re che mi aveva ferita ma mia madre
Diana : sarò diretta, a me non mi ha ferita ciò che ha detto tuo padre, perché in tutti questi anni ho fatto l'abitudine ad essere disprezzata e umiliata, io ci sono rimasta male per quello che mia madre mi ha detto, io da parte sua non me lo sarei mai aspettata
Carlo Filippo : mi dispiace, ma forse ti avrà risposto così perché oggi è il suo matrimonio ed è stressata
Non penso che sia lo stress però per questa volta lascerò perdere
Carlo Filippo : bene ora però ci dobbiamo iniziare a lavare, perché la preparazione sarà lunga
Lo salutai, poi andai nella cabina armadio presi il mio accappatoio e poi dritta in bagno, dal mobiletto presi lo shampoo e il bagnoschiuma, aprì l'alta del bagno doccia e entrai.

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Alle 12:00 ero lavata, asciugata è vestita con una tuta viola della Adidas e una maglietta bianca con lo stemma viola della medesima marca e delle scarpe da tennis. Una volta pronta mi recai nell'ala dove vi erano riservate le stanze per la parrucchiera, truccatrice e stilista che ci avrebbero aiutate .

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Erano le 3:00 di pomeriggio e io, le damigelle e la sposa eravamo pronte, mentre stavamo scendendo i gradini del palazzo arrivò verso di noi un uomo,
Uomo : buon pomeriggio a tutti, questo è per la signorina Diana
Mi stese il pacchetto
Diana : grazie
L'uomo dopo aver salutato con un inchino tornò alle sua mansioni, non sapendo cosa farmene di quel pacchetto lo aprì
Lucrezia : senti amore io mi devo sposare quindi quel diamine di pacchetto lo aprirai un altro giorno
Disse acida mia madre, ma io non l'ascoltai, aprì la scatola e vidi un foglio con su scritto

" Vediamoci all'Heathman di Seattle, mi raccomando non portare nessuno con te, voglio parlarti da solo"
Ti voglio bene
Papà

50 sfumature di Diana GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora