Capitolo 33

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Solo a guardare la sua faccia schifosa mi venivano i conati di vomito perché sinceramente il suo stato mi fa davvero schifo, è stato tutta la sua vita a distruggere Grey, ma in realtà agendo in questi modi si sta solo autodistruggendo, si è rovinato la vita da solo e sta continuando la sua opera di autodistruzione solo perché vuole veder soffrire Grey e prendersi tutto ciò che lui possiede, che illuso ! Non ci riuscirà mai dato che per mantenere in piedi quel l'impero devi avere la testa di mandarla avanti e non la presunzione di riuscire a Mafalda avanti, in questo momento dovrei provare paura, sentimento che in questo  non riesco a provare, non riesco proprio a spiegarmi perché ho una pace e una tranquillità interiore che adesso non dovrei avere, cazzo! Mi sta rapendo ed io sono dannatamente tranquilla, ero davvero tutto il contrario di mia sorella che non appena vide che la macchina partì a tutta velocità iniziò a tremare come una foglia, così, per farla tranquillizzare la abbracciai e le dissi all'orecchio
Diana / Catherine: non avere paura, ci sono io qui con te, non sei da sola
Poi le diedi un bacino sulla fronte e notai che pian piano iniziò a rilassarsi,
Diana / Catherine: dove siamo diretti ?
Chiesi abbastanza ansiosa di sapere la risposta dato che volevo restare se in quel posto io e mia sorella saremo potute scappare
Jack Hyde : in aeroporto, per poi andare in Italia, nella regione Emilia Romagna, città Rimini e infine vi porterò a Poggio Torriana una frazione del comune di Torriana
Disse con superficialità, la descrizione del posto in cui mi avrebbe portata mi sembrava familiare, avevo la sensazione di esserci già stata, avevo la sensazione di aver già sentito quel nome, ma non riuscivo a capire dove e quando ci ero stata, ma per non farlo insospettire non gli chiesi niente
Jack Hyde : se provate a scappare stupro prima tua sorella in tua presenza e poi stuprerò te e ti provocherò così tanto dolore che non scapperai mai più
Aggiunse con un ghigno malvagio che faceva venire i brividi, ovviamente rinchiusi la mia idea di fuga dentro un cassetto perché non posso far subire una tale atrocità a mia sorella. Arrivammo all'aeroporto dopo mezz'ora dato che le strade erano piene di traffico
Jack : scendete e seguitemi, guai a chi si ferma, capito ?
Io e mia sorella annuimmo e lo seguimmo, i poliziotti ci fecero fare i controlli di routine, mentre camminavamo le persone si rigiravano a guardarci, molto probabilmente avevano capito chi siamo, infine arrivammo davanti ad un poliziotto, notai che Hyde gli diede un bel pacco di soldi e poi disse
Jack : è ancora valido l'accordo?
Il poliziotto annuì e poi ci fece passare per dirigerci alle piste, prima di sparire tra la folla mi girai verso di lui e lo guardai, dato che volevo sapere il motivo del suo gesto, perché si è alleato con Jack ? Cosa ha contro di noi ? E contro la Svezia ? Ma l'unica risposta che ricevetti fu un "mi dispiace " mimato dalle sue labbra, infine tornai a seguire Hyde e abbattuta dalla mia triste fine salì sull'aereo.
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Il viaggio fu molto lungo e per ammazzare il tempo io e mia sorella abbiamo parlato, giocato, dormito e ascoltato la musica e per noi arrivò il momento di scendere dall'aereo, quando fummo al parcheggio vidi scendere da un SUV nero una donna con gli occhiali da sole alta e mora,
Jack : ciao Francesca
Disse abbracciando quella che un tempo era una delle mie migliori amiche che in verità è solo una donna falsa,
Francesca : ciao papà
Disse con la sua solita voce arrogante e da gallina che si ritrovava, ho sempre odiato la sua voce, ha sempre avuto qualcosa di falso e ipocrita, ma soprattutto i suoi sorrisi milleflui, sembrava che la persona che ti stesse sorridendo in quel momento era Satana e non lei
Francesca : è un piacere rivederti Diana
Disse sorridendo falsamente, se suo padre non mi avesse ricattato e non fosse qui già l'avrei picchiata, la prima parte del suo corpo con cui me la sarei presa sarebbe stata la sua bocca, dato che da essa escono solo veleno e sorrisi falsi, ma per proteggere sia me che mia sorella le sorrisi falsamente dato che se mi sarei alleata con lui contro mio padre lui si sarebbe fidato e noi saremo potute scappare
Diana : mi sei mancata anche tu Francesca
Quanto la odio, l'avrei uccisa adesso se ne avrei avuto la minima possibilità
Francesca : bene, ora andiamo
Tutti la seguimmo e io e mia sorella ci posizionammo ai posti dietro, mentre Francesca e Hyde a quelli davanti
Jack : bene ora Francesca vi andrà a comprare dei nuovi vestiti
Disse mentre partì. Arrivammo al centro commerciale una decina di minuti dopo, ma tra noi solo Francesca scese dato che Hyde aveva paura che lì dentro potevamo scappare e questo non se lo poteva permettere oppure chi gli avrebbe dato ciò che gli spettava di diritto cioè l'azienda di mio padre ? Nessuno, per cui fummo costrette a rimanere in macchina con quello stronzo
Jack : bene, perché non iniziamo a conoscerci, per esempio potremo farlo senza vestiti
Disse con un sorriso malizioso in viso mentre mi guardava le gambe, poi allungò le mani e iniziò ad accarezzarmi le ginocchia e pian piano salì, io non sapevo cosa fare, non ne avevo proprio idea ma menomale che in quel momento tornò Francesca e lui subito ritirò la mano, la piccola Hyde ci passò i vestiti e poi suo padre mise in moto la macchina e ripartimmo, attraversammo Rimini per avviarci verso le colline, più ci allontanavamo dalla città più si iniziava a vedere solo il verde e delle piccole case, Jack si fermò in una casa a due piani, era di colore salmone ed era abbastanza grande
Jack : scendete
Sia io che la piccola Estelle ascoltammo il suo ordine, lei mi prese la mano e io gliela strinsi per farle sentire che le sono vicina sempre e per sempre, seguimmo Hyde dentro casa, e notai che era davvero ben arredata, avevano un grandissimo televisore al plasma, un caminetto fatto di pietre, una cucina ampia e spaziosa, e un lungo corridoio
Jack : voi due starete di sotto
Disse prendendo le buste con i vestiti e accompagnandoci al piano superiore, aprì la porta e mi diede i vestiti
Jack : voi due starete qui
Disse chiudendoci a chiave dentro la casa, e non sapendo cosa fare io e Estelle andammo in cucina dove trovai dei bambini, li osservavo, e li osservavo, non so, ma avevano qualcosa di familiare e non riuscivo a capire cosa, ma i miei pensieri furono interrotti da una voce femminile
Voce femminile : anche tu sei una vittima di Hyde ?
Disse una voce dolce che mi sembrava già di aver sentito e già di conoscere così mi girai e vidi la persona che meno mi sarei potuta aspettare sulla faccia della terra, così curiosa le chiesi
Diana / Catherine: ma tu non eri morta ?

50 sfumature di Diana GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora