Vi stavo dicendo che eravamo in macchina, non capivo dove mi stesse portando ma sapevo solo che lo avevo ad un palmo da me e mi sentivo già bene.
Era la prima persona che avevo conosciuto qui e anche il mio primo "amico" maschio.
Non sapevo cosa volesse da me ne il perché mi avesse lasciato quel bigliettino sulla scrivania.
Non sapevo niente.
La mia vita è sempre stata fare programmi e rispettarli riempendo il mio telefono di sveglie.
Ora non potevo mettere una sveglia tra quanto saremmo arrivati a destinazione oppure quando smetterò di avere solo punti interrogativi in mente oppure di avere lui in mente.
Notò evidentemente che qualcosa non quadrava perché era da quando eravamo saliti in macchina che guardavo fuori dal finestrino pensierosa senza dire una parola.
"Ehi come stai?" Nessuno si era mai accorto dei miei pensieri. Lui era il primo.
"Quando qualcuno ti chiede "Come stai?", non vuole una vera risposta..." Gli dissi guardandolo negli occhi per poi riguardare fuori dal finestrino immaginandomi spazi infiniti.
Mi sentivo Leopardi.
"Non pensavo che eri Elena Gilbert... Non ti chiamavi Atena?"
Rimasi sorpresa.
"Sai chi è?"
"Si... Lo ammetto. Sono un tossico dipendente di quel libro"
Lo guardai come si guarda (penso) qualcuno che ti ha appena dato la stessa identica risposta che avresti dato tu.
"The vampire diaries!" Urlai contenta.
Tirai fuori dalla mia borsa il libro che mi porto sempre dietro.
E mi misi a leggere la parte in cui Elena diceva quella frase.
"Caro diario, ho superato questa giornata. Credo di aver detto "Sto bene, grazie" almeno 37 volte, e non era vero neanche una volta, ma non se ne è accorto nessuno. Quando qualcuno ti chiede "Come stai?", non vuole una vera risposta."
Mentre lo leggevo lui si mise a recitarlo a memoria con me e poi mi guardò negli occhi.
"Abbiamo una lettrice"
Io non riuscì a dire nulla, avevo il suo fiato sul collo ed era così vicino a me che sono andata in tilt.
Poi lui si allontanò e si rimise al volante.
"Si può sapere dove stiamo andando?" Gli chiesi una volta ripresa da quel momento.
"No! È una sorpresa".
Poi fermò la macchina, prese un fazzoletto e non capivo il perché.
Mi prese per mano, mi girò e mi legò la benda agli occhi.
Poi mi rimise in macchina guidandomi con la mano e continuò a guidare.
"Manca poco tranquilla" mi disse poi.
Io aspettai e quando finalmente arrivammo mi fece scendere e mi fece camminare un po.
Poi mi fece fare una piroetta e mi tolse la benda.
Era il mare al tramonto.
"Che romantico che sei" gli dissi subito riempendo questa frase di WOW per quanto fossi meravigliata.
Lui ridendo mi disse "mica ti ho portato qua perché é romantico ma perché é da dove incominceremo il tour di Roma"
"Allora comincia a farmi da guida".
"Come vuoi tu... Allora questa è Fregene ed è la spiaggia più vicina a noi. Bella vero?"
Io gli feci di sì con la testa e poi mi prese la mano incominciando a correre verso il mare. Feci fatica a stargli dietro ma una volta arrivati vicino al mare non me ne pentii di questa corsa.
Poi si tolse le scarpe e i calzini togliendosi anche la maglietta e cavolo che addominali.
Da quando stiamo insieme ho perso cento battiti più di mille volte.
I suoi addominali al tramonto erano stupendi.
Poi si mise a schizzarmi con l'acqua e mi bagnò tutti i vestiti.
Quindi mi tolsi le scarpe e mi arrotolai i pantaloni fino alle ginocchia per non farli bagnare e lo raggiunsi in acqua.
"Finalmente ci sei solo tu!"
Io diventai rossa e lo bagnai.
Lui rise e mi diede della stronza.
"Sei tu che hai incominciato" lo accusai.
"Quanto sei polemica!"
"Ti adoro Filippo! Sei fantastico!"
"Menomale che eri timida, Ripeto"
"Quindi ti sto simpatica?"
"Si! Troppo!"
"Ahahahah allora domani dove mi porti?"
"Domani? Domani devo uscire con i miei amici e ci facciamo"
"Cosa vi fate?!"
"Come cosa ci facciamo?"
"Scusami l'unica cosa che faccio tutta la vita è leggere e studiare"
Lui continuò a ridere.
"Sei la solita perfettina allora?"
Non gli risposi.
"Non sembrava"
"Comunque cocaina marijuana e fumiamo"
"Filippo ma non fa male?"
"No! Andiamo in discoteca a fumare e a sniffare pomiciando con qualsiasi ragazza ci capita"
"Sul serio? Le ragazze non sono bambole..."
"Fidati chi va in discoteca vuole scopare o pomiciare con noi fighi"
Io rimasi stranita.
"Ma che comportamenti sono?!"
"A ragazzina non mi rompere il cazzo"
"Ma perché devi fare queste cose?"
"Smettila ora Atena! Mi stai facendo incazzare!"
"Ma perché adesso parli a parolacce e ti comporti così con le ragazze?"
Chiesi io con la rabbia che non ho mai avuto.
"Se io fossi una di quelle ragazze ti sputerei in faccia"
"Fallo provaci"
Io preparai lo sputo però lui si spostò dalla mia traiettoria.
"Ora si torna a casa" mi disse poi.
"Già?"
"Si" disse tagliando il discorso.
Non capivo cosa avevo combinato e neanche il perché.
Quindi mi portò a casa e mi lasciò la senza neanche salutarmi.
Però aveva il mio numero, se qualche volta voleva risentirmi mi avrebbe potuto scrivere.
Di certo non ero io quella in torto.
Poi chiesi a mia sorella se tutti i maschi fanno così.
Lei rispose che fanno così solo i fighi e chi si crede chissà chi.
Fino a quando non mi aveva detto quella cosa sembrava anzi dolcissimo e bravo. Ho sempre odiato i ragazzi quelli che definiscono "bad boy". Si è vero tutte voi potreste dire: ma come sono proprio i più belli! Quelli di cui ti innamori subito.
Io mi innamoro solo di chi ha i miei stessi gusti, chi si preoccupa per gli altri e chi ti fa sentire a tuo agio.
Lui aveva questi lati all'inizio: legge o almeno sapeva a memoria l'inizio del libro, si preoccupava per me chiedendomi come stavo e non sembrava che fosse una domanda senza senso. Sembrava molto interessato a me.
E poi era l'unico con il quale mi sentivo veramente a mio agio, riuscivo a parlarci liberamente ed era come se avessi sempre un carattere aperto quando invece ero timida.
Ma quando mi disse che sniffa, scopa le ragazze e poi le butta come se fossero bambole non lo riuscivo a capire.
Questi pensieri mi perseguitarono tutta la notte.
Non riuscivo a spegnere il mio cervello e così passai un altra notte da sola, al buio, tra i miei pensieri senza mai chiudere occhio perché pensavo ai suoi occhi, mentre mi bagnava e senza maglietta, i suoi addominali al tramonto. Lui.
Quanto lo desideravo anche questa notte sotto le coperte insieme a me.
Abbracciati.
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If not now, When?
RomanceStoria completata✔️ Storia iniziata il 28 novembre 2015 Storia completata il 18 maggio 2016 È il primo libro che scrivo su Wattpad perciò scusatemi se non è la scrittura di una grande scrittrice ovviamente mi impegnerò al massimo per voi❤️